UN ARTICOLO DEL "NEW YORK TIMES" HA MESSO IN GINOCCHIO PORNHUB: IL SITO E' ACCUSATO DI LUCRARE SUI VIDEO DEGLI STUPRI DEI MINORENNI. E SUBITO MASTERCARD E VISA BLOCCANO I PAGAMENTI - I DUE ISTITUTI HANNO ASSUNTO POSIZIONI DIVERSE. MASTERCARD HA ANNUNCIATO UN BLOCCO DEFINITIVO, VISA LI HA SOSPESI FINCHÉ L'INVESTIGAZIONE IN CORSO NON SARÀ PORTATA A TERMINE - IL DANNO ECONOMICO È INGENTE. LA PIATTAFORMA MENO DI UN ANNO FA ERA STATA ABBANDONATA ANCHE DA PAYPAL...

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Alessio Lana per corriere.it

 

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Mastercard e Visa hanno bloccato i pagamenti a Pornhub dopo le accuse di pubblicare video di minori. Dopo essersi presentato come emblema del porno giovane ed etico, con abbonamenti gratis durante la pandemia e offerte di aiuto a Inps per evitare i continui tilt dei server, ora il sito canadese sta mostrando una faccia nuova. Una lunga inchiesta del premio Pulitzer Nicholas Kristof sul New York Times ha dimostrato che il sito canadese permette di condividere video e immagini degli stupri di migliaia di minorenni maschi e femmine, di età e nazionalità diverse.

 

Mastercard abbandona per sempre

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Accuse rigettate da MindGeek, la proprietaria di Pornhub, ma intanto le due aziende lasciano il convoglio. Mastercard ha affermato che non permetterà più i pagamenti alla piattaforma, le loro carte semplicemente non saranno più accettate. In una nota l'azienda evidenzia che le indagini «hanno confermato la violazione dei nostri standard che vietano la presenza di contenuti illegali sui siti». Visa invece ha assunto un atteggiamento differente, bloccando le carte finché l'investigazione in corso non sarà portata a termine. «Stiamo dando istruzioni agli istituti finanziari che operano con MindGeek di sospendere i pagamenti attraverso la rete Visa», afferma l'azienda.

 

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In crisi il futuro dell'azienda

La piattaforma ha definito «eccezionalmente deludente» il comportamento dei due istituti finanziari. Il danno economico è ingente. Senza Visa né Mastercard la piattaforma rischia di rimanere a corto di fondi tanto più se si considera che poco meno di un anno fa era stata abbandonata anche da PayPal. Il sistema di pagamento era usato dal sito per versare ad attori e attrici il ricavato della pubblicità sui propri profili. «Pornhub ha effettuato dei pagamenti tramite PayPal senza il nostro permesso», aveva spiegato al tempo l'azienda di pagamenti, «Abbiamo preso provvedimenti per fermare queste transazioni».

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Le modifiche di Pornhub

Ad ogni modo, a seguito dell'inchiesta il sito ha modificato il suo funzionamento. Ha vietato infatti il caricamento dei video da parte di account non verificati, vale a dire gli attori stessi o le case di produzione, e rimosso la possibilità di scaricare i filmati. Un cambiamento epocale se si pensa che la piattaforma vive proprio di contributi degli utenti: solo nel 2019 erano stati caricati 6,83 milioni di video. «Questa notizia è distruttiva per le centinaia di migliaia di attori e attrici [Pornhub li definisce «models», modelli] che si affidano alla nostra piattaforma per il proprio sostentamento», ha commentato l'azienda.

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