Claudia Osmetti per “Libero Quotidiano”
Ventotto imputati, (almeno) nove vittime, 10mila pagine di atti e la prima udienza fissata per il 26 aprile prossimo. A Torino va a processo la "psicosetta delle bestie" e alla sbarra ci finiscono davvero tutti. Gianni Maria Guidi (77enne milanese), il "dottore" o "re bis" o "pontefice". Cioè il capo supremo.
Poi Sonia Martinovic, la "mami" che fino al 2013 ha seguito le sue adepte riducendole addirittura - dice la procura piemontese - in stato di schiavitù. E i loro collaboratori, un esercito di insospettabili.
L'insegnante di danza e la psicologa, l'autore di libri e il manager. A far emergere l'orrore è Giulia, una donna di 35 anni di Novara che, un giorno, anni dopo quell'incubo, decide di parlare.
Lo fa con gli uomini della polizia che restano increduli mentre lei riferisce che nella setta, in quella psicosetta, c'è entrata che era bambina, a sette anni, per colpa di una zia.
Pensava fosse un mondo fiabesco, Giulia. Invece si è ritrovata in un vortice di abusi, torture, violenze. Tutti fatti che risalgono tra il 1990 e il 2010. Come lei altre otto ragazze hanno il coraggio di denunciare.
Denunciano una struttura a piramide, col "dottore" in cima che impartisce ordini tramite un "portavoce" e i "reclutatori" che fanno il lavoro sporco. Col "messere" che si occupa degli aspetti economici (pure alle sette servono i contabili), con i "guardiani" che fanno (letteralmente) da palo agli edifici dove avvengono gli incontri. Tutti a sfondo sessuale: orge, penetrazioni con oggetti, con animali, pratiche che fan venire la pelle d'oca solo a pensarci.
Le "puni-premiazioni", le chiama il "dottore": sono giovani bendate e legate, frustate, bruciate nelle parti intime con la cera, tatuate senza precauzioni igieniche. Queste cose succedono a Milano, a Vigevano, a Rapallo. Mica solo a Novara.
Quando qualcuna non ce la fa più, è costretta a fare adescamento. Guidi avrebbe approfittato di loro, del loro "stato di soggezione", tanto che per loro aveva scelto ogni cosa: perfino il corso di laurea al quale dovevano iscriversi.
Niente più rapporti con amici o famigliari, chi ha osato ribellarsi è stata minacciata di "malattie e disgrazie". Cala il sipario, però, sulla "psicosetta delle bestie" di Novara. Tra qualche settimana il tribunale di Torino accoglierà l'udienza preliminare e, se non verranno chiesti riti alternativi o abbreviati, il "dottore" e gli altri 27 finiranno a processo.
Secondo uno studio del Cesap, il Centro studi abusi psicologici, in Italia ci sarebbero circa cinquecento "comunità spirituali" che avrebbero al loro interno migliaia di affiliati. Fare un computo preciso è pressoché impossibile perché senza una Giulia che denuncia, molte di queste sono ancora nell'ombra.
novara la sede della psicosetta
L'ultimo rapporto ufficiale del Viminale sull'esoterismo risale al 1998: una vita fa. Da allora il fenomeno è cambiato, è diventato più psicologico: oggi le sette, i gruppi (chiamiamoli così) "mistici" propongono un messaggio più sottile, più intimo, più mentale.
Solo nel 2017 ci sono state 339 denunce da parte di parenti preoccupati se non terrorizzati, è quasi una al giorno. Chi si avvicina a questo mondo, generalmente, ha tra i trenta e i cinquant'anni, un grado di cultura medio-alto e si sta ponendo delle domande di carattere esistenziale.
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