CHI È TETSUYA YAMAGAMI, IL 41ENNE CHE HA UCCISO L’EX PRIMO MINISTRO GIAPPONESE SHINZO ABE: HA FREQUENTATO UN LICEO PUBBLICO E SCRIVEVA DI “NON AVERE LA PIÙ PALLIDA IDEA” DI COSA VOLESSE FARE NELLA VITA. UN PASSATO DA MILITARE E UN PRESENTE DA MILITANTE-FAI-DA-TE: HA AGITO PER RANCORE NEI CONFRONTI DELL’ORGANIZZAZIONE DI ABE (MA QUALE?) E SI È COSTRUITO L’ARMA DA SOLO CON DUE TUBI TENUTI INSIEME E AVVOLTI DA NASTRO ISOLANTE NERO - ADESSO CI SI INTERROGA NELLE FALLE NELLA SICUREZZA – L’ASSASSINIO POLITICO NELLA “TRADIZIONE” GIAPPONESE
1. DUE COLPI DA POCHI METRI UCCISO SHINZO ABE
Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
il momento esatto in cui shinzo abe viene colpito
L'uomo che era stato protagonista ai vertici dei Grandi del mondo, che era stato ospite alla Casa Bianca di Washington e nella Grande Sala del popolo di Pechino ieri mattina era in piedi su una piccola pedana rossa in una città lontanissima dalla ribalta internazionale. Stava tenendo un comizio elettorale per un candidato del suo partito liberaldemocratico, sul piazzale della stazione dei treni a Nara, nel sudovest del Giappone. Non c'era folla, la sua presenza avrebbe potuto spostare pochi voti. È stato l'ultimo gesto di dedizione politica per Shinzo Abe, l'ex primo ministro del Giappone, assassinato a 67 anni.
shinzo abe si accascia al suolo dopo lo sparo
Erano le 11.30 del mattino (le 4.40 in Italia). Riferiscono i testimoni: «Si è sentito un bang, abbiamo visto uno sbuffo di fumo bianco alle sue spalle. Tre secondi dopo, una seconda esplosione, solo allora Abe è caduto, uomini in borghese hanno inseguito un tizio in maglietta grigia, con pantaloni larghi da turista e una specie di tascapane a tracolla, lo hanno spinto a terra mentre quello scalciava».
I filmati mostrano Abe disteso al suolo, la camicia bianca insanguinata all'altezza del collo. Hanno cercato di fargli un massaggio cardiaco, è subito arrivato un defibrillatore.
Quaranta minuti dopo era in ospedale, trasportato da un elicottero.
Aveva già subìto un arresto cardiocircolatorio, non respirava, i chirurghi hanno rilevato due ferite profonde, una al collo e l'altra all'altezza della scapola: una pallottola aveva toccato il cuore uccidendolo.
La morte è stata annunciata alle 17.03.
La confessione L'assassino ha usato un'arma artigianale: una sorta di fucile a canne mozze costruito in casa con due tubi utilizzati come canne da fuoco; erano tenute insieme da nastro adesivo scuro e infilate in una borsetta di tela portata a tracolla, che faceva somigliare il congegno a una telecamera.
shinzo abe con il suo attentatore alle spalle
La polizia lo ha identificato come Tetsuya Yamagami, 41 anni, disoccupato. Per tre anni, tra il 2002 e il 2005, aveva prestato servizio nella Marina delle Forze di autodifesa nazionali (così si chiamano le forze armate a Tokyo). In casa sono state altre armi rudimentali come quella del delitto. Nel primo interrogatorio, Yamagami ha detto di aver voluto uccidere l'ex premier per motivi non legati alla sua azione di governo. Ha sostenuto di essere stato spinto da «un grande risentimento per una specifica organizzazione alla quale Abe era collegato», ha riferito il portavoce degli investigatori. A quanto si sa, lo statista era membro della «Nippon Kaigi», un'associazione patriottica e ultranazionalista di cui fanno parte molti esponenti di governo, compreso l'attuale premier Fumio Kishida. La polizia però non ha citato «Nippon Kaigi».
Un delitto premeditato, secondo la confessione. Eseguito al penultimo giorno della campagna per la Camera alta della Dieta (il Parlamento di Tokyo), il voto è domani.
Ci sono diversi punti da chiarire: la presenza a Nara di Shinzo Abe era stata decisa all'ultimo momento, mercoledì notte. L'assassino dice di averlo scoperto consultando sul web l'agenda dei comizi. È vero o avrebbe sparato a qualunque esponente di spicco del partito di governo?
I due colpi L'ex militare, piazzato dietro il podio basso, senza protezione, aveva a disposizione solo due colpi, con quell'arma a doppia canna lunga 40 centimetri secondo i rilievi. Il primo pare aver solo sfiorato Abe, che si è girato dopo quello sparo; il secondo lo ha preso alla scapola e poi è uscito dal collo. È stato devastante per forza d'impatto a quella distanza, quattro o cinque metri secondo i filmati. «Ha causato un'emorragia letale», dicono i medici dell'ospedale.
IL MOMENTO IN CUI TETSUYA YAMAGAMI HA APERTO IL FUOCO CONTRO SHINZO ABE
«Un atto vile e barbaro», ha detto il premier Fumio Kishida, parole scelte per rimarcare che la violenza nelle strade non è nella cultura giapponese (nel 2021 si sono registrati solo 21 arresti per uso di armi da fuoco, il numero di omicidi è 0,2 per 100 mila abitanti, rispetto a 0,5 in Italia e a 6 negli Stati Uniti). È significativo che gli agenti della scorta dell'ex capo del governo non abbiano sparato per arrestare l'assassino. Kishida era affranto, vicino al pianto mentre parlava in tv: anche se dal settembre del 2020 si era dimesso per motivi di salute, Abe era rimasto uno dei leader più influenti del partito di governo, guidava la corrente più forte e aveva determinato anche la scelta del nuovo primo ministro.
2. UN EX MILITARE CON L'ARMA FAI-DA-TE AGLI AGENTI DICE: PROVAVO RANCORE
Guido Olimpio per il "Corriere della Sera"
Un ex militare, un'arma rudimentale, un bersaglio di alto livello.
SHINZO ABE FERITO DOPO L'ATTENTATO
L'attacco contro l'ex premier giapponese Shinzo Abe è chiuso in questo triangolo. Provvisorio. In attesa che gli investigatori ricostruiscono la trama di un evento traumatico e dall'impatto globale.
Il responsabile dell'attentato è Tetsuya Yamagami, 41 anni, un'esistenza qualsiasi, sempre che non nasconda altro. Cresciuto a Nara, ha frequentato un liceo pubblico e non sembra avesse troppi progetti, infatti scriveva di «non avere la più pallida idea» di cosa volesse fare nella sua vita.
tetsuya yamagami l attentatore di shinzo abe
Successivamente ha intrapreso la carriera militare e per quasi tre anni - fino al 2005 - ha indossato la divisa della Marina prestando servizio in una base nella regione di Hiroshima. Quindi un altro passaggio nel privato, con un lavoro in un'azienda del Kansai: impiego lasciato in primavera in quanto si sentiva affaticato. È un insieme di frammenti, non sufficienti a spiegare quanto è avvenuto in seguito. Dopo l'arresto ha sostenuto di aver agito non per un movente ideologico, ma piuttosto perché odiava l'organizzazione alla quale apparteneva Abe. Un dettaglio sul quale gli inquirenti hanno mantenuto il riserbo evitando di precisare il nome del gruppo. Affermazioni che andranno ovviamente verificate e filtrate. Se le dichiarazioni sono vere potremmo trovarci davanti a un cittadino in guerra con la società e il mondo, il militante-fai-da-te, un profilo sempre più frequente in molte società dei Paesi sviluppati.
l arma usata da tetsuya yamagami per sparare a shinzo abe
Un individuo che sviluppa una sua rabbia, magari la unisce a sue visioni più o meno politiche, quindi si organizza per sferrare la sua sfida con i mezzi a disposizione, anche rustici.
L'attentatore ha usato un'arma davvero rudimentale. Le immagini lo mostrano con un oggetto a tracolla: due tubi tenuti insieme e avvolti da nastro isolante nero, quindi un'impugnatura. Una sorta di «doppietta» che forse l'assalitore ha cercato di mimetizzarla in qualche modo o era stata celata precedentemente dentro uno zaino. Le perquisizioni in casa dell'uomo hanno poi portato al ritrovamento di esplosivi e di un secondo «fucile» composto da un pezzo di legno, nove piccole «canne» ad un'estremità, fili elettrici. Alcune di queste componenti compaiono in video sul web dove sono disponibili informazioni dettagliate su come trasformare dei semplici tubi in mezzi d'aggressione. Il materiale è reperibile facilmente in quanto è impiegato per attività normali, dai cantieri edili ai laboratori.
l arma usata da tetsuya yamagami per sparare a shinzo abe
Capiremo meglio quando avremo maggiori dettagli, tuttavia è ipotizzabile che l'uomo abbia studiato con cura il piano: ha pensato al modus operandi, ha messo a punto lo «strumento», forse avrà seguito il bersaglio e si era informato su quando Abe sarebbe arrivato per il breve comizio. Quindi si è avvicinato il più possibile al politico e ha colto di sorpresa il servizio di sicurezza. Purtroppo è riuscito nel suo intento a dimostrazione di un gesto di terrore a basso costo ma dalle conseguenze profonde. Da un primo esame dei filmati appare evidente che gli agenti in servizio avevano lasciato un cerchio troppo ampio attorno all'ex premier: dopo il primo sparo, l'ex primo ministro si volta ed è raggiunto dal secondo colpo. C'era in teoria il tempo per cercare di intervenire o di tentare di ostacolare l'aggressore. Le autorità, in risposta alle critiche, hanno precisato che la scorta era assicurata da un poliziotto (armato) arrivato da Tokyo e da elementi locali.
La tragica morte del politico è però la conferma di una carenza nello scudo. Forse hanno sottovalutato i pericoli e si sono «fidati» delle regole: in Giappone è molto complesso ottenere un'arma da fuoco, una persona deve superare infatti tredici passaggi ed è sottoposto a controlli severi. Ecco perché Yamagami ha scelto una strada diversa costruendo lui stesso l'arma. Sistemi adottati a volte da guerriglieri e terroristi d'ogni fede - anche in Europa - che possono comunque fare danni. Conta lo strumento di morte: ma incide molto di più la volontà di agire.
il momento dell arresto dell uomo che ha sparato a shinzo abe 1
3. LAME, SAMURAI E RITUALI QUELL'«ASSASSINIO POLITICO» CHE ATTRAVERSA LA TRADIZIONE
Paolo Salom per il "Corriere della Sera"
Quello che è accaduto in Giappone, benché raro, ha radici antiche. Nel Sol Levante l'assassinio politico per secoli è stato considerato una forma «estrema ma accettabile» di protesta politica parallelamente al suicidio rituale (ben più onorevole). Così almeno scrive il New York Times il 26 febbraio 1936, all'indomani dell'uccisione di Tatsukichi Minobe, docente all'Università Imperiale di Tokyo. La sua colpa? Minobe aveva pubblicamente messo in dubbio lo status di divinità attribuito al Tenno, Hirohito.
Più di recente, il 13 ottobre 1960, Inejiro Asanuma, leader dell'opposizione socialista, fu ucciso, al ritorno da un contestatissimo viaggio nella Cina comunista di Mao, da un diciassettenne, Futaya Yamaguchi, durante un comizio di fronte a mille persone: l'arma del delitto una spada corta da samurai, lo strumento che nel passato non troppo lontano serviva per regolare i conti tra fazioni o famiglie nemiche. In anticipo sui tempi, l'attentato contro Asanuma - odiato dai nazionalisti perché aveva indicato negli Stati Uniti il «comune nemico di Cina e Giappone» - fu ripreso in un filmato e dai molti fotografi presenti nella sala.
il momento dell arresto dell uomo che ha sparato a shinzo abe 3
Quello che accomuna questi episodi, tuttavia, è l'appartenenza degli assassini a società più o meno segrete di estrema destra, ovvero a un'origine culturale che - in un ambiente immerso nel fanatismo - da sempre rifiuta la trasformazione del Paese avviata con la riforma Meiji, a partire del 1868. La modernizzazione a tappe forzate, insomma, che ha posto fine al Medioevo nipponico, ha avuto come conseguenza una risposta di segno opposto di quella parte del Paese più legata alle tradizioni. In questa ottica va poi inquadrato il suicidio del celebre scrittore Yukio Mishima, nel 1970: l'autore di «Confessioni di una maschera» fece seppuku (più elaborato del harakiri perché coinvolge una seconda persona che amministra la decapitazione) per protestare contro l'«occidentalizzazione» del Giappone e l'irrilevanza del Tenno.
shinzo abe prima dell attentato
Ma è questo il caso della tragica aggressione a Shinzo Abe? Per quanto prematuro, è possibile ipotizzare il gesto in un contesto di estremismo politico-religioso. Tuttavia, Abe non era più al potere dal 2020. E comunque lui stesso - per due volte premier liberal-democratico e quello con la più lunga permanenza al potere - ha spesso suscitato l'entusiasmo delle frange più conservatrici del Sol Levante. Per attribuire un significato ai due spari che hanno ucciso l'ex primo ministro occorrerà dunque attendere qualche spiegazione da parte delle autorità su motivazioni ed eventuali complicità, senza escludere il gesto di un pazzo.
il momento dell arresto dell uomo che ha sparato a shinzo abe 2
Anche se così fosse, resteranno comunque più domande che certezze in un Paese che nel 1945 ha deciso di archiviare la guerra come strumento politico sulla scena del mondo ma ha lasciato, o non ha potuto eliminare definitivamente, spazio all'idea che la violenza possa talvolta essere l'unica soluzione ai contrasti politici.
shinzo abe a terraattentato a shinzo abe 4shinzo abe prima dell attentatoshinzo abe a terra 1i soccorsi dopo l attentato a shinzo abe 1i soccorsi dopo l attentato a shinzo abeattentato a shinzo abe 1