ruth marie terry

CHI HA UCCISO LA “SIGNORA DELLE DUNE”? – LA DONNA TROVATA SENZA VITA SU UNA SPIAGGIA DEL MASSACHUSETTS NEL 1974 HA FINALMENTE UN NOME: RUTH MARIE TERRY – AL CADAVERE FURONO TAGLIATE LE MANI (PER NON RICONOSCERE LE IMPRONTE) E FINO A OGGI NESSUNO ERA RIUSCITO A RISALIRE ALLA SUA IDENTITÀ – IL CASO È DESTINATO A NON ESSERE MAI RISOLTO: UN SICARIO DEL POSTO, SOSPETTATO DELL’OMICIDIO È STATO ASSASSINATO NEL 2018 IN PRIGIONE – IL MARITO DELL’EPOCA DELLA DONNA È MORTO NEL 2002 E…

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

cadavere ruth marie terry

La «signora delle dune» ha finalmente un nome: si chiamava Ruth Marie Terry. Il suo corpo venne trovato nell'estate del 1974 sulla spiaggia del parco nazionale di Cape Cod, vicino a Provincetown (Massachusetts). Trucidata. Un caso irrisolto, senza che la polizia fosse mai riuscita a identificarla. Adesso la svolta grazie alle ricerche genealogiche con il Dna.

 

richiesta di informazioni fbi

La mattina di quel 26 luglio una bambina che cammina con il suo cane scopre un cadavere tra gli arbusti di Race Point. I report la descrivono così: bianca, fisico robusto, età compresa tra i 20 e i 40 anni, priva di alcuni denti, seviziata con un ramo dopo l'omicidio. La testa è quasi mozzata, appoggiata su un paio di jeans. Bandana blu e capelli a coda di cavallo.

 

ricostruzione del volto di ruth marie terry

Quindi l'altro particolare brutale: è priva delle mani, tagliate di netto e fatte sparire per impedirne il riconoscimento delle impronte. Gli agenti locali proveranno a trovare risposte tra un mare di supposizioni su chi potesse essere. Una ragazza in fuga, una turista, una donna che a giudicare dagli interventi odontoiatrici era benestante. Non è mancata neppure una teoria che la collegava al celebre film Lo squalo: forse era una delle comparse, ipotizzano dopo aver rivisto una scena girata in un'area non troppo distante.

ruth marie terry 4

 

Altrettanto intricate le suggestioni sul responsabile dello scempio. Nella lista dei sospettati entra il sicario della mala James Whithey Bulger, assassino che aveva l'abitudine di togliere dei denti alle vittime e bazzicava l'area. Un serial killer, Hadden Clark, «confesserà» l'aggressione.

 

Piste evaporate per mancanza di riscontri concreti, con Bulger muto per sempre: due detenuti lo hanno ucciso in prigione nel 2018 per un regolamento di conti. Gli investigatori faranno ricostruire da specialisti il volto della «lady» con la creta e al computer, un tentativo di rilanciare e di attirare l'attenzione di qualcuno che potesse ricordare.

 

ruth marie terry 1

La breccia, invece, è arrivata con un metodo rivelatosi prezioso setacciando gli «archivi» dove i privati depositano il loro Dna per ricerche personali e hanno incrociato i dati con i campioni recuperati sulla scena del delitto.

 

L'Fbi ha precisato che Terry era nata in Tennessee nel 1936, era stata sposata due volte ed era anche diventata mamma, con legami in California, Massachusetts e Michigan. Poi la sua famiglia ne ha perso le tracce nel 1974. Gli inquirenti hanno lanciato un appello alla ricerca di informazioni sul marito dell'epoca, Guy Muldavin, deceduto nel 2002 a Salinas.

ruth marie terry 3

 

 

 

 

Un personaggio dal profilo inquietante. Istruito dai genitori in un ranch, antiquario, scrittore, era stato indagato ma mai incriminato per la morte della sua seconda moglie e della figliastra trovate in una cisterna a Seattle. Un giallo nel giallo. Sulla ragazza di Race Point c'è ancora molto da raccontare.

ruth marie terry 2ruth marie terry

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI)  - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI. E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – DELLE DUE, L'UNA: O GIUSEPPE DEL DEO HA FATTO SPIARE CAPUTI DI SUA SPONTE (E ALLORA DOVREBBE DIMETTERSI DA VICE DEL DIS), O HA RICEVUTO L'ORDINE DI FARLO. E SE COSÌ FOSSE, DA CHI?

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO