Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”
Nove mesi dopo il rave party di Valentano (Viterbo) il proprietario dei terreni Piero Camilli va alla guerra contro il ministero dell'Interno. Un primo tentativo di mediazione, mercoledì pomeriggio, si è concluso con un nulla di fatto e dunque gli avvocati di Camilli, coordinati da Angelo Di Silvio, annunciano che depositeranno una citazione al tribunale civile di Roma.
Chiedono 606mila euro di danni e allegano la perizia che ha fatto lievitare la stima dei danneggiamenti (inizialmente la cifra era la metà). Danni all'equilibrio naturale del territorio. Danni ai pozzi. Danni alle strutture.
Come mai, allora, il ministero ha deciso di non pagare, perché, insomma, il tentativo di mediazione è fallito? La ministra Luciana Lamorgese ha sempre sostenuto (e per l'occasione lo hanno ripetuto i suoi funzionari) che si è trattato di «un evento imprevisto e imprevedibile». Un'iniziativa che ha imposto, per così dire, la scelta di un male minore.
Per fugare i rischi di uno sgombero in massa si è deciso insomma di tollerare il teknival e i suoi oltre 10mila partecipanti. A spese del proprietario dei terreni, aggiunge oggi Di Silvio: «Dalla documentazione in nostro possesso appare chiaro che le 5-600 persone inizialmente individuate come partecipanti al rave non sono stati sparpagliati ma, al contrario, sono stati convogliati nell'area di Valentano.
Si sarebbero potute bloccare le vie di accesso o, in alternativa, si sarebbe potuto dirottare l'evento all'Argentario o al lago di Bolsena. Invece queste due aree sono state escluse per motivi turistici».
Il risultato, uno dei tanti, è che da allora le vacche di Camilli sono rimaste senza latte. Le percussioni del dj Suburbass che hanno entusiasmato il pubblico del rave, hanno prodotto danni significativi alla tenuta agricola.
C'è poi un altro argomento che viene aggiunto al dibattito sulla questione. È l'argomento che potremmo chiamare «degli 007». Possibile cioè che l'intelligence non abbia intercettato l'intenzione degli organizzatori dell'evento, peraltro muniti di imponente attrezzatura acustica al seguito?
Parrebbe sconsiderato e perfino preoccupante. In casa Camilli si pensa piuttosto a una soluzione improvvisata che avrebbe imposto allo stesso proprietario dei terreni di pagare un prezzo altissimo per l'intera vicenda.
Dal ministero era arrivato un contributo - versato al Comune di Valentano - per una prima pulizia dei terreni. Sacchi e sacchi di spazzatura rimossa alla fine dell'happening. Il ricorso in sede civile è l'ultima ratio per Camilli dopo che la Procura di Viterbo gli ha notificato la conclusione delle indagini nei confronti di un unico avventore del rave (su circa 10mila identificati).
Un albanese nullatenente oggi detenuto per altri reati. Raggiunto al telefono per una replica il nuovo prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, ha preferito non commentare.
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