doping

CHI VIENE DOPING? NELLA MAXI-OPERAZIONE IN EUROPA, CON 1.300 ATLETI INDAGATI, 233 ARRESTI IN 33 NAZIONI, SI SCOPRONO GLI ORDINI IN CHAT, LE CONSEGNE VIA POSTA - SCOPERTO UN LABORATORIO CLANDESTINO A SALERNO - “GLI ACQUIRENTI – DI SOSTANZE DOPANTI FANNO PARTE DI OGNI FASCIA SOCIALE, OGNI LIVELLO ATLETICO ED ETÀ” (CULTURISTI, CICLISTI E MARATONETI DELLA DOMENICA E SEMI PROFESSIONISTI, TRIATLETI, NUOTATORI…)

Marco Bonarrigo per il “Corriere della sera”

DOPING

 

Fare la spesa in farmacia - mettiamola così - non era troppo difficile. Si cominciava mettendo un «like» sul profilo Facebook giusto o entrando in una chat «aperta» su Telegram o WhatsApp. Profili tematici: culturisti, ciclisti e maratoneti (della domenica e semi professionisti), triatleti, nuotatori, frequentatori di palestre. Si proseguiva con qualche domanda ad hoc. Come faccio a migliorare in salita? Come posso sviluppare i muscoli, correre o pedalare più forte, recuperare più velocemente dopo un allenamento?

 

A quel punto - come per miracolo - si apriva la tendina della chat in cui qualcuno si affacciava per offrirti la soluzione: un link verso il dark web o un aiutino farmacologico esplicito. Che tanto «ino» non era: anabolizzanti (testosterone e nandrolone), ormoni stimolanti, ormone della crescita, Epo e simili, cortisonici steroidei, diuretici e perfino qualche «canna» potenziata.

 

sci di fondo doping

La differenza con quanto emerso dalle inchieste del passato, è la portata del fenomeno. L' Operazione Viribus resa nota ieri da Europol, l' agenzia delle polizie europee, è la più colossale azione di contrasto al doping della storia. Sono finite in carcere 233 persone appartenenti a 17 organizzazioni criminali di 33 diverse nazioni che in tempi recenti hanno rifornito di prodotti dopanti e stupefacenti non meno di 1.300 atleti o sedicenti tali.

 

Sequestrati farmaci (di produzione clandestina) per un valore di quasi quattro milioni di euro. Un lavoro di otto mesi, partito e diretto dall' Italia. «Come carabinieri della salute - spiega il colonnello Andrea Zapparoli, che guida l' unità antidoping dei Nas - monitoriamo costantemente il commercio clandestino online di sostanze dopanti. Quando ci siamo resi conto che il volume delle transazioni su Internet stava aumentando, lo scorso ottobre abbiamo chiesto alle polizie associate a Europol di lavorare congiuntamente e a fondo. Questo perché il mercato del doping parte da oriente e si ramifica in tutta Europa: solo tagliando tutti i rami si possono ottenere risultati importanti».

DOPING

 

Il meccanismo era oliatissimo. «In nove nazioni - spiega Zappulli - c' erano centrali di "taglio" e confezionamento. Noi abbiamo scoperto quella di Salerno, un laboratorio farmaceutico clandestino, ci lavoravano una decina di persone, dove arrivavano i prodotti in polvere o sotto forma liquida e venivano confezionate compresse, fiale e pastiglie.

 

Abbiamo sequestrato macchinari specifici e anche soluzioni artigianali come forni a microonde con cui venivano asciugati i principi attivi. I responsabili avevano anche impiantato una coltivazione di cannabis ad alto contenuto del metabolita Thc con cui tagliavano i prodotti. Abbiamo arrestato 12 persone che si occupavano di produzione e spedizione. Chi gestiva il business risultava nullatenente e nullafacente».

DOPING LABORATORIO

 

Pasticche e fiale partivano in pacchi postali da Salerno per tutta Italia. Mittente fittizio, destinatario reale. «Gli acquirenti - spiega Zappulli - fanno parte di ogni fascia sociale, ogni livello atletico ed età. Per chiudere il cerchio, per alcuni di loro abbiamo chiesto al ministero della Salute controlli antidoping in competizione: abbiamo 19 positività a livello nazionale e 50 internazionali.

 

DOPING

Gli acquirenti rischiano l' incriminazione per traffico di sostanze stupefacenti (lo è il nandrolone) o traffico internazionale se le quantità erano importanti e, in ogni caso, per ricettazione visto che i "farmaci" erano di provenienza illecita». Per i tesserati sono in arrivo anche pesanti sanzioni sportive. «Ma la cosa più grave - conclude Zappulli - sono i rischi per la salute derivati dall' uso di prodotti di provenienza incerta e lavorati in luoghi senza le minime garanzie igieniche. E colpisce la subcultura di chi li voleva a tutti i costi».

DOPING

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”