edi rama giorgia meloni guido crosetto cpr centro per migranti albania

COME MAI IL GOVERNO MELONI, PER COSTRUIRE I CENTRI DI DETENZIONE PER MIGRANTI IN ALBANIA DALL’AMICO RAMA, HA DATO APPALTI SENZA GARA? PARLIAMO DI 60 MILIONI DI SOLDI PUBBLICI AFFIDATI DAL MINISTERO DELLA DIFESA A DITTE (MOLTE ALBANESI) PER ORA SCONOSCIUTE, COME SE NON VIGESSE LA NORMATIVA SULLA TRASPARENZA IN VIGORE NEL NOSTRO PAESE. EPPURE L’AREA DEI LAVORI È TERRITORIO ITALIANO, VISTO CHE I CENTRI OPERANO IN REGIME DI EXTRATERRITORIALITÀ - PERCHÈ LA DUCETTA E CROSETTO NON PUBBLICANO LA LISTA DELLE AZIENDE CHIAMATE DAL GOVERNO? – LO SCOOP DI “DOMANI”…

Marika Ikonomu e Giovanni Tizian per www.editorialedomani.it

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

L’unica regola è fare presto. Pertanto l’imperativo governativo esclude il rispetto del codice degli appalti per come i comuni mortali lo conoscono. D’altronde l’Albania è lontana dall’occhio vigile delle autorità di controllo. È il buco nero dei centri di detenzione per migranti. Il grande piano di cui il governo di Giorgia Meloni va più fiero.

 

[…] Centri pericolosi per il rispetto dei diritti umani, e per le casse pubbliche. I contratti di affidamento diretto, ottenuti da Domani, raccontano di procedure inusuali per chi maneggia commesse pubbliche di una certa importanza e valore. Si tratta di decine di appalti assegnati senza gara a partire da fine marzo fino a settembre. Affidamenti diretti, appunto, che sommati valgono oltre 60 milioni di euro.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

Denaro che, risulta dagli atti, è stato gestito principalmente dal ministero della Difesa, tramite l’articolazione SegreDifesa, in particolare dalla divisione Direzione dei Lavori e del Demanio, guidata dal generale ispettore Giancarlo Gambardella: nominato lo scorso 28 dicembre, è la persona che per conto del governo dovrà curare tutta la partita Cpr.

 

La caccia alle aziende anche albanesi per realizzare il sogno di Meloni e Piantedosi è iniziata ad aprile. I primi due affidamenti, per esempio, portano la data del 15 aprile 2024: «Fornitura in opera di strutture prefabbricate alloggiative metalliche modulari di tipo 3 presso la località di Gjader» e «Fornitura in opera di strutture prefabbricate alloggiative metalliche modulari di tipo 1 presso la località di Gjader e Shengjin». In totale, confermano dalla Difesa, sono stati spesi per i moduli prefabbricati 25 milioni di euro, affidati senza gara a quattro aziende diverse.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

[…]  A Gjader è stata realizzata la struttura di trattenimento, il centro di permanenza vero e proprio, eretto sul sedime di una ex base militare abbandonata. Qui i migranti verranno spediti in autobus dall’hotspot di Shengjin, allestito in un’area del porto della cittadina turistica albanese, che dista mezz’ora di auto. […]

 

Un altro affidamento degno di nota è del valore di 10 milioni di euro per la «realizzazione di impianti elettrici a Gjader». Chi è la fortunata azienda? Impossibile saperlo. Così come resta anonima l’impresa cui sono stati affidati i «Lavori di realizzazione rete di raccolta e scarico delle acque meteoriche e sistema di telerilevamento» pari a 1,3 milioni di euro. E anche quella che, per oltre 7 milioni, si è aggiudicata gli «scavi, riporti e realizzazione di recinzioni, cancelli e canali».

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

Il 12 luglio, poi, sono stati affidati i «Lavori per la realizzazione opere accessorie e di rifinitura presso Gjader» al prezzo di 1,4 milioni. Una settimana prima Segredifesa aveva ingaggiato altre due aziende: spesa totale 12 milioni per due affidamenti che vanno dagli «impianti speciali» a opere in «calcestruzzo» agli impianti «idrici e fognari». Spesa notevole anche quella da oltre 9 milioni per realizzare […]  fondazioni per stabilizzare le strutture. L’elenco potrebbe continuare con affidamenti sotto il milione ma comunque sopra la fatidica soglia di 500mila euro, superata la quale andrebbe fatta una gara.

 

GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI

[…] C’è poi la poca trasparenza sulle aziende scelte sul territorio. Non esiste un elenco pubblico. Come se in quel cantiere non vigesse la normativa sulla trasparenza in vigore nel nostro paese. Eppure l’area dei lavori, secondo il protocollo firmato da Meloni e il premier albanese Edi Rama è territorio italiano: i centri, infatti, operano in regime di extraterritorialità.

 

«L’unica azienda albanese affidataria è stata sottoposta a controlli tramite Banca dati antimafia», dicono dalla Difesa, che assicura che, nonostante l’assenza di gare, gli «operatori sono stati selezionati sulla base della comprovata esperienza nel settore».

 

cantiere costruzione centro migranti albania

Questa pratica di affidare senza gara per rispettare l’imperativo del «fate presto» ha creato non poche preoccupazioni all’interno degli uffici della Difesa: cosa succederebbe con una eventuale verifica della Corte dei Conti o di altri organi deputati al controllo […] «Gli affidamenti oltre la soglia si sono resi necessari in considerazione dei tempi ristretti per la realizzazione delle stesse», è la replica della Difesa, che aggiunge: «Qualsiasi tipo di affidamento tramite gara competitiva sarebbe stato incompatibile con le tempistiche».

 

Tuttavia è proprio la decisione di spostare l’intero pacchetto Albania sotto il controllo del ministero della Difesa che ha permesso di non dover sottostare ai limiti del codice degli appalti e di non essere sottoposti al controllo dell’Autorità anticorruzione (Anac), confermano fonti qualificate dell’organismo.

 

[…] Chi può allora monitorare sulle modalità di spesa di oltre sessanta milioni di euro con affidamenti diretti è il Copasir […] Ma solo a certe condizioni: potrebbe occuparsene se dovessero emergere questioni relative alla sicurezza nazionale in senso lato.

 

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

Ma non ci sono norme che prevedono l’obbligo di una rendicontazione o una comunicazione da parte del ministero della Difesa al comitato. Le deroghe e la competenza della Difesa però non impediscono alla Corte dei conti di garantire un controllo sulla spesa: c’è una specifica sezione della magistratura contabile che si occupa di contratti secretati e atipici.

 

Far ricadere, dunque, la partita Cpr sotto il cappello della Difesa ha permesso al governo di sviare da quelli che sono i limiti e i controlli ordinari, che sarebbero stati previsti, ad esempio, se la competenza fosse rimasta al Viminale. Tutto questo per «fare presto».

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

 

IL CIRCO DELLE INAUGURAZIONI

«Partirà probabilmente tra qualche giorno», ha annunciato ieri Meloni. L’ordine di accelerare è arrivato dalle alte sfere del governo. Ma è difficile immaginare che né la premier né il ministro dell’Interno fossero a conoscenza del cronoprogramma ufficiale dei lavori: le relazioni interne della Difesa, pubblicate da Domani a marzo scorso, indicavano la fine tra metà ottobre e l’inizio di novembre.

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

Perché allora il governo ha dato in pasto ai media veline che davano come giorno dell’inaugurazione prima maggio, poi agosto, poi settembre e infine un giorno imprecisato della prossima settimana? In un ciclo continuo di avvisi su aperture imminenti puntualmente smentite dalle immagini di cantieri senza ancora opere strutturali, siamo così arrivati alla fine di ottobre: i centri sono «da oggi operativi», ha detto ieri l’ambasciatore italiano.

 

In realtà dovrebbero essere realmente operativi dal 18 ottobre. […] Senza contare che a intralciare i piani del governo c’è una recente sentenza della Corte di giustizia dell’Ue che ha messo in discussione tutto il progetto dei centri in Albania. […]

 

 

 

 

 

 

 

 

Articoli correlati

I DUE CENTRI DI TRATTENIMENTO PER MIGRANTI IN ALBANIA, VOLUTI DAL GOVERNO MELONI, I PRIMI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cantiere costruzione centro migranti albaniaLAVORI PER IL CENTRO MIGRANTI IN ALBANIAcantiere costruzione centro migranti albaniamatteo piantedosi e giorgia meloni in albania con edi rama ai futuri centri migrantiCENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME