trombetta conte

CON-TE PERDERO’ I SOLDI - TRUFFA DA 30 MILIONI ALL’EX CT: IL BROKER MASSIMO BOCHICCHIO FINISCE SOTTO INCHIESTA - LA PROCURA DI MODENA HA INDAGATO PER APPROPRIAZIONE INDEBITA L'EX CONSULENTE FINANZIARIO CONTRO CUI L'ALLENATORE INTERISTA, COME ALTRE DECINE DI MANAGER, IMPRENDITORI E VIP SI STA MUOVENDO PER RECUPERARE I SOLDI PERDUTI - NELLA RETE DI BOCHICCHIO E' FINITO ANCHE L'AMBASCIATORE ITALIANO A LONDRA RAFFAELE TROMBETTA - FARI ACCESI ANCHE SUI MANCATI CONTROLLI DELLE BANCHE A CUI SI APPOGGIAVA IL MANAGER RIFUGIATOSI A DUBAI  - QUANDO COMPRO' DA MALAGO' LA SUA VECCHIA BARCA...

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/non-39-solo-antonio-conte-possibili-vittime-massimo-245454.htm

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/veleni-ferroni-soci-circolo-canottieri-aniene-257471.htm

 

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

antonio conte

L'Inter di Antonio Conte perde a Genova contro la Sampdoria. E per i nerazzurri tornano i fantasmi della fine dell'estate quando la squadra dell'ex allenatore del Chelsea faceva fatica in campionato e Champions League. Sarà un caso, ma il calo dell'Inter coincide spesso con le notizie che riguardano la presunta truffa da 30 milioni di euro cui sarebbe stato vittima Conte. La vicenda è nota.

 

Riguarda il broker di Capua Massimo Bochicchio, contro cui l'allenatore interista, come altre decine di manager, imprenditori e vip italiani, si sta muovendo per recuperare i soldi perduti. Si parla di un giro d'affari totale tra i 200 e i 500 milioni di euro, frutto di 20 anni di movimentazioni su features e derivati tra Londra, le isole Virgin Island e Cayman. In estate la corte di commercio inglese aveva ordinato a Bochicchio di restituire i 30 milioni di euro all'allenatore dell'Inter, ma, a quanto risulta alla Verità, quei fondi non sono mai arrivati.

raffaele trombetta

 

Per di più riguarderebbero mutui su immobili su cui Conte avrebbe investito negli anni in Inghilterra. In questi mesi a decine hanno chiesto indietro euro e sterline affidate a Bochicchio. Sia a Londra sia in Italia. A fine dicembre nel nostro Paese è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Modena sulle truffe del broker che trovava la maggior parte dei suoi clienti al circolo Aniene di Roma. Bochicchio è indagato per appropriazione indebita e insieme a lui sono stati indicati altri soggetti come persone informate sui fatti.

 

Le indagini dei carabinieri sono ancora in una fase iniziale, ma non è detto che presto possano essere sentiti in Procura diversi truffati, tra cui lo stesso Conte, e soprattutto chi ha avuto in questi anni rapporti con Bochicchio. Nei mesi scorsi, come aveva anticipato La Verità, a Modena era stata depositata una denuncia contro Bochicchio. B. P., difesa dagli avvocati Guido Sola, Elisa Parenti e Elena Lenzini dello studio SC Avvocati Associati di Modena, si erano mossi contro l'investitore italiano e allo stesso tempo avevano fatto partire una causa civile di risarcimento danni contro la Sifir, la fiduciaria che nel 2011 aveva sottoscritto per conto di B. P. azioni di Facebook nel 2011.

antonio conte

 

In questo caso si parla di 3 milioni di euro di perdita. Anche qui la vicenda è molto simile a quella di Conte, perché la denuncia modenese nasce dalle mancate promesse di liquidare il pacchetto azionario.La lista di creditori potrebbe presto allungarsi. Molti di quelli che avevano fatto affidamento su Bochicchio hanno iniziato a muoversi legalmente.

 

E non è detto che presto possano aprirsi nuovi fascicoli in altre Procure italiane. A quanto pare uno dei punti chiave sarebbe il ruolo delle banche, Hsbc e Credit Suisse. Del resto la sim su cui operava Bochicchio ha avuto in questi anni sempre una banca depositaria, che aveva anche la responsabilità di controllare i movimenti. Il broker rampante - già radiato dalla Consob come consulente finanziario nel 1999 ma sempre in cerca di patrimoni da gestire - si è appoggiato a Hsbc fino al 2017 poi è passato a Credit Suisse.

 

ANTONIO CONTE

La domanda quindi sorge spontanea: come mai, nonostante la radiazione, ha continuato a operare in tutta tranquillità? E soprattutto perché nessun istituto di credito ha fatto le dovute verifiche e segnalazioni? Certo, a beneficio delle banche ci sarebbe i falsi documenti che lo stesso Bochicchio presentava ai suoi investitori, come dimostrato dalla sentenza della corte di commercio britannica. Ma è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?

 

RAFFAELE TROMBETTA

Oltremanica è persino stato spiccato un mandato d'arresto contro il broker con un passato in Fideuram e persino da managing director nella stessa Hsbc di Milano, una delle più importanti banche del mondo. Lo studio legale britannico Jmw Solicitors, che segue Luca Batacchi e suo padre Giorgio nell'ennesima causa contro il broker italiano, ha chiesto indietro 1 milione di euro. Lee Adams, l'avvocato di Jmw Solicitors, ha spiegato che Bochicchio avrebbe convinto in modo disonesto e fraudolento i suoi clienti a investire la somma di 996.431,01 euro nell'offerta pubblica iniziale di azioni di Alibaba, commettendo frode e riciclaggio di denaro tra il 2014 e il 2020».

 

giovanni malagò foto mezzelani gmt010

Bochicchio avrebbe dovuto presentarsi il 7 dicembre di fronte alla corte londinese, ma non lo ha fatto. Anche perché, a quanto risulta alla Verità, si sarebbe rifugiato a Dubai, tutelato anche dai rapporti tra Italia e Emirati Arabi Uniti. I trattati di estradizione non funzionano, basti pensare al fatto che Giancarlo Tulliani, cognato dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, è ormai assente dal processo da più di 3 anni e nessuna richiesta sembra aver convinto le autorità emiratine a farlo rientrare. Non solo.

 

Luca Bascherini

Poco prima di Natale, Il Sole 24 ore online ha scoperto che nella rete di Bochicchio è finito anche l'ambasciatore italiano a Londra, Raffaele Trombetta. Lo scorso 3 dicembre il diplomatico è stato eletto nel comitato dei creditori di una delle società del broker di Capua, la Tiber Capital, finita in liquidazione per insolvenza. Persino il socio di Tiber Rodolfo Errani, ex patron del gruppo Cisa, sarebbe stato truffato.

 

 Nel comitato ci sono anche l'ex calciatore di Milan e Roma Stephan El Shaarawy o la società londinese di Luca Bascherini, procuratore di Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria. Chi frequenta gli avvocati di Londra sa bene che sarà difficile recuperare i fondi perduti, anche perché da quelle parti non esiste l'obbligatorietà dell'azione penale. Per questo motivo Conte avrebbe già iniziato a sondare alcuni legali in Italia. Con la speranza, questa volta, di riportare a casa il maltolto.

el shaarawyranieriraffaele trombetta

antonio conteANTONIO CONTE

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...