ARRIVA A SENTENZA IL PROCESSO PER TRE DEI COMPONENTI DELLA BANDA COINVOLTA NEL “COLPO DEL SECOLO” NELLA VILLA DI LONDRA DI TAMARA ECCLESTONE NEL DICEMBRE 2019 – UNA DONNA ERA STATA ARRESTATA A LONDRA PERCHÉ PORTAVA UNA DELLE COLLANE RUBATE, MA È STATA DEPENNATA DALLA LISTA DEI SOSPETTATI: SI È DIFESA DICENDO D'ESSERE UNA ESCORT E DI AVER RICEVUTO QUEL GIOIELLO IN REGALO DA UN CLIENTE – AL PROCESSO MANCHERÀ ANCHE IL PRESUNTO CAPO DELLA BANDA ALFREDO LINDLEY, SPARITO DA DUE ANNI…
Andrea Galli per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”
E domani, salvo sorprese, si va a sentenza. Primo dirimente passaggio al termine di ormai due anni di indagini, la Corte londinese deciderà sulle pene per Alessandro Maltese, Alessandro Donati e Jugoslav Jovanovic, tre dei componenti della banda che, nel dicembre 2019, s' infilò nella villa di Tamara Ecclestone, battezzò una cassaforte, l'aprì, prelevò gioielli, denaro in contante e orologi, nascose la refurtiva in un borsone da palestra, e uscì dalla stessa finestra dalla quale era entrata, eludendo prima durante e dopo uno dei (teorici) massimi sistemi di pubblica sicurezza nel mondo muovendosi a piacimento nella magione, di proprietà della figlia di Bernie, ex boss della Formula 1, assente perché in vacanza con marito e figlioletta, cani e body-guard.
La caccia agli autori di uno dei cosiddetti colpi del secolo, forse poco faticosa sintesi mediatica legittimata dall'ammontare del colpo (l'equivalente di non meno di 30 milioni di euro, del resto la stessa Tamara mai ha comunicato l'esatto valore dell'ammanco), è condotta da Scotland Yard. Una caccia europea che, sul piano della narrazione, ha incuriosito e mobilitato differenti accertamenti giornalistici.
Laddove il Corriere aveva anticipato l'esplorazione della fuga del grande assente dal processo, nonché probabile capo della banda, il latitante Alfredo Lindley, la Bbc ha viaggiato per il continente in cerca di connessioni mentre IrpiMedia , testata del centro di giornalismo investigativo internazionale Irpi, ha mappato nella sua completezza le mosse degli uomini a sentenza, italiani legati al campo nomadi milanese di via Monte Bisbino (come sembrerebbe anche Lindley, origini slave e nato in Perù), nonché quelle di un altro uomo e una donna poi depennati dalla lista dei responsabili.
maria mester con emil bogdan savastru
Si tratta di Maria Mester e del figlio Emil Bogdan Savastru, romeni, precipitati nei guai in quanto la polizia aveva arrestato in aeroporto a Londra Maria, la quale incurante portava una delle collane di Tamara. Azione che era apparsa perfino sfacciata non fosse che Scotland Yard, nell'interrogatorio successivo alla cattura, aveva sposato la versione dell'indagata: Maria aveva raccontato d'essere una escort e di aver ricevuto quel gioiello da un non meglio precisato tizio - lei non si ricordava affatto né il nome del soggetto né eventuali dettagli fisici utili magari all'identificazione -, dopo un rapporto sessuale a pagamento.
Ora, tenendo come base l'attuale posizione di libertà della donna (e del figlio, scagionato allo stesso modo), risulta anomalo, o quantomeno meritevole di approfondimento, un dato isolato da IrpiMedia : nell'estesa geografia di spostamenti su voli aerei della 47enne Maria (nel corso dei mesi la Bielorussia come la Malesia), nei giorni immediatamente successivi al furto aveva raggiunto Belgrado.
L'identica città dove si nasconde Lindley, in virtù della presenza della mamma, residente vicino alla capitale serba, e dove vive un uomo che avrebbe aiutato il capo nella gestione e nello «smaltimento» della refurtiva. Belgrado sarebbe il luogo ideale dove concentrare il focus ma, a precisa domanda - perché non intensificate gli sforzi finalizzati alla cattura? - le autorità serbe nemmeno ci avevano risposto.
In termini di polizia giudiziaria, la cooperazione tra Stati è argomento spinoso, tema irrisolto, insomma sovente un ostacolo anziché essere, per buona pace degli accordi, delle normative e della propaganda, una facilitazione. Ma così è, dunque nell'attesa, che potrebbe beninteso divenire infinita, bisogna ragionare sugli elementi certi.
Nel cellulare marca Huawey di Savastru comparivano un numero intestato a «Jugo», il 23enne Jovanovic, uno intestato ad «Ale», il 43enne Donati, e uno intestato a «Serbia zio», ovvero - e rieccoci a Belgrado - quel Lindley che un inquirente ha soprannominato «Lupin», per l'astuzia e la capacità di sottrarsi alla giustizia. Nell'area della villa di Tamara, a Kensington, sorgono sedi del corpo diplomatico di Francia, Russia, Iran, Israele e Romania; un'area coperta da telecamere 24 ore su 24, e con un severo controllo sugli accessi.
La banda arrivò a piedi venendo «agganciata», secondo quanto ricostruito da Scotland Yard, da una cella telefonica in prossimità della magione depredata tra le 21.20 e le 23.01; in quel lasso, Maria fece un accesso su internet dal telefonino per cercare a quanti euro ammontassero 753 sterline. La risposta (880 euro), e ancor prima l'interrogazione, sono rimaste fra i tanti misteri di questa vasta e variegata storia.