edoardo galli alessandro natalia

DOVE È FINITO EDOARDO GALLI? – IL 16ENNE DI LECCO, CON DOPPIO PASSAPORTO ITALIANO E RUSSO, È SCAPPATO DI CASA SETTE GIORNI FA CON UNO ZAINO SULLE SPALLE. I GENITORI DEL RAGAZZO, ALESSANDRO E NATALIA: "È RIMASTO SCONVOLTO DALLA GUERRA IN UCRAINA ED È STATO PIÙ VOLTE IN RUSSIA A TROVARE I NONNI. NON MI STUPIREBBE SE DAVVERO AVESSE CERCATO DI VARCARE I CONFINI DELL’ITALIA" - L'IPOTESI DELLA DI UNA "PROVA DI SOPRAVVIVENZA" SULLE MONTAGNE

EDOARDO, LE ULTIME TRACCE IN STAZIONE RICERCHE IN MONTAGNA E NEI CANALONI

Estratto dell’articolo di Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

edoardo galli

Ai 1.450 metri dell’Alpe di Paglio la pioggia che bagna i boschi e le montagne di Lecco si trasforma in un sottile nevischio ghiacciato. Le finestre delle case sono sbarrate, i parcheggi vuoti. Da qui i sentieri dell’Alta Valsassina scalano ogni versante delle cime. Dal lato opposto, sul monte Croce di Muggio (1.800 metri), dove allo stesso modo si concentrano le ricerche di Edoardo Galli, 16 anni, sparito da giovedì scorso, il paesaggio è ugualmente inospitale.

 

Se Edo ha deciso di nascondersi sulle montagne non potrà farlo a lungo. Lo sanno i vigili del fuoco e gli operatori del Soccorso alpino che con i droni ispezionano i canaloni. Mentre papà Alessandro e mamma Natalia — che dalla loro villetta di Colico, trenta chilometri più a valle, lanciano incessanti appelli in televisione —, si chiedono se l’assenza di tracce sui monti sia o meno un cattivo segno. […]

 

Finora non è emerso alcun elemento che faccia pensare che Edoardo Galli sia davvero arrampicato sulle montagne in una sorta di «prova di sopravvivenza». A metà tra Rambo e Bear Grylls. Ne aveva parlato ad alcuni amici, aveva fatto ricerche sul web e diceva d’essere affascinato dall’idea di sopravvivere senza cibo né acqua. Ma altra cosa è avventurarsi senza cellulare e vestiti pesanti specie per un ragazzo «con la testa sulle spalle» come lui. […]

 

ricerche di edoardo galli

Il campo base delle ricerche è all’Istituto alberghiero di Casargo (Lecco). Qui negli anni passati Edoardo aveva trascorso alcuni campus estivi. E da qui era partito «entusiasta», dicono gli amici, per le escursioni sulle montagne. La Prefettura di Lecco coordina ricerche complicate: non esiste un punto zero, né la certezza che il 16enne sia passato da qui. L’unica traccia è quella lasciata nei filmati delle telecamere alla stazione di Morbegno (Sondrio) la mattina di giovedì, giorno della scomparsa.

 

Edoardo era partito da Colico per arrivare al liceo scientifico «Nervi-Ferrari» di Morbegno. Lo zaino sulle spalle, una borsa con un dizionario e un’altra con squadre, righelli e compasso. A scuola però non c’era mai arrivato. Pochi minuti dopo era risalito, da solo, su un treno in direzione opposta, verso Milano e la Brianza.

 

alessandro e natalia galli

I carabinieri di Lecco, guidati dal colonnello Alessio Carparelli, stanno lavorando proprio sulle immagini delle stazioni nella speranza di trovare altre tessere del puzzle, indispensabili per le ricerche. Ma si scava anche tra le amicizie del giovane. Il cellulare di Edoardo è spento dal momento in cui è risalito sul treno a Morbegno, ma un aiuto potrebbe arrivare dalle chat Instagram.

 

Per accedervi, senza password, servirà tempo. Il 16enne ha la passione per la musica e il sassofono, ma è affascinato dai viaggi e dalle scoperte. E allora magari potrebbe essere davvero arrivato a Milano, o come sospettano i genitori andato all’estero visto che ha portato via i suoi due passaporti, italiano e russo (nazione d’origine della madre).

 

Ma dove? La pista russa o ucraina è suggestiva ma quasi impossibile. Da casa è sparito solo un sacco a pelo, non mancano soldi né carte di credito. Edoardo però potrebbe aver accumulato un migliaio di euro dalle paghette e dalle mance degli ultimi mesi. […]

 

«ERA SCONVOLTO PER LA GUERRA, ULTIMAMENTE FACEVA FATICA A SCUOLA QUEI POSTI LI CONOSCE BENE»

Estratto dell’articolo di Barbara Gerosa per il “Corriere della Sera”

 

edoardo galli 1

[…] Sono trascorsi sei giorni dalla scomparsa di Edoardo Galli, 17 anni il prossimo mese: uscito dalla sua abitazione di Colico lo scorso giovedì per andare a scuola, in classe non è mai arrivato. A nulla al momento sono servite le ricerche e gli appelli dei genitori, Alessandro e Natalia.

 

Quando lo avete visto l’ultima volta?

«Giovedì mattina, ha salutato la mamma, ha preso lo zaino ed è andato in stazione. Solo dopo abbiamo scoperto che in realtà è salito su un treno diretto a Milano», racconta papà Alessandro. Una felpa, pantaloni, scarpe da ginnastica. Non un abbigliamento da montagna, eppure i soccorritori lo hanno cercato a lungo nei boschi della Valsassina.

 

«Aveva fatto ricerche col computer su come sopravvivere in alta quota senza acqua o cibo, inoltre se ne è andato portandosi via un sacco a pelo. Alla scuola alberghiera di Casargo aveva frequentato per due anni corsi estivi di musica, conosce bene i sentieri della zona, dove abbiamo fatto numerose escursioni insieme».

 

Sabato lo avrebbero visto seduto su una panchina lungo un sentiero del monte Suchello, nella Bergamasca.

«Edoardo è sportivo, gioca a golf, è un gran camminatore. Non ci sentiamo di escludere nulla, ma ci sembra improbabile che possa aver percorso a piedi, in soli due giorni, parte della dorsale orobica».

 

edoardo galli 2

Dalla sua camera mancano i documenti, compreso il passaporto con la doppia cittadinanza, italiana e russa.

«Si interessa di diplomazia e politica. A scuola, il liceo Nervi di Morbegno, frequenta un corso di dibattito rivolto agli studenti di quinta, nonostante lui sia in terza. È rimasto sconvolto dalla guerra in Ucraina ed è stato più volte in Russia a trovare i nonni. Non mi stupirebbe se davvero avesse cercato di varcare i confini dell’Italia. Non certo però per unirsi ai combattenti, lui è un pacifista».

 

Suona il sassofono nella banda della scuola e di Colico, studente modello...

«È appassionato di storia, geografia, arte e filosofia. Ultimamente però faceva più fatica a scuola, c’era stato qualche brutto voto, subito recuperato e noi certo non glielo avevamo fatto pesare». […]

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