Felice Cavallaro per www.corriere.it
Nella guerra al Covid compaiono due ospedali da campo fra i viali di due grandi ospedali siciliani. File di brande sotto tensostrutture con fotoelettriche, pompe e gruppi elettrogeni per il riscaldamento.
Come in un campo militare. Per fronteggiare l’«assalto» delle ambulanze. Com’è successo per la prima volta l’altra notte davanti al ospedale «Cervello», uno dei grandi nosocomi alla periferia della città, all’uscita verso Trapani.
Con quattordici ambulanze in coda dal pomeriggio, gli infermieri nell’impossibilità di far scendere i pazienti per assenza di lettighe, barelle e letti tutti già occupati da una marea di positivi e intubati, in gran parte non vaccinati.
Le sirene dopo i botti di Capodanno
Un intasamento senza precedenti. I parenti furiosi e gli autisti a un tratto decisi a fare echeggiare la protesta azionando le sirene. Pazienti e sanitari del 118 sullo stesso fronte. Ma è un ululare che echeggia spettrale sugli esiti delle feste di Capodanno.
Soprattutto per i non vaccinati. Di qui la decisione presa a tarda sera di utilizzare tutti i mezzi disponibili. A cominciare dalle strutture gonfiabili della Protezione civile che ha consentito al Cervello di allestire intanto una prima batteria di dieci posti letto. Come è stato fatto anche nell’altro grande ospedale della città, il Civico.
Appello ai non vaccinati
Si cercano spazi in ogni area interna. Anche a scapito dalla ginecologia, come spiegava in una nota allarmata il direttore sanitario Aroldo Gabriele Rizzo: «Necessaria l’immediata sospensione dei ricoveri presso il reparto di ostetricia e ginecologia per poter consentire la trasformazione dei posti letto per pazienti Covid-19».
I numeri sono preoccupanti. Alla rianimazione del Cervello, dei 14 posti occupati dai malati più gravi erano tredici quelli occupati da non vaccinati. Lo sottolinea Tiziana Maniscalchi, responsabile del pronto soccorso Covid parlando infine di «un'emergenza protrattasi solo per qualche ora».
Un po’ ridimensiona, ma resta l’amara riflessione sui comportamenti generali: «Il disagio è l’effetto di Capodanno, feste private e riunioni familiari. Capiscano soprattutto i non vaccinati il danno che creano e i rischi che corrono...». Lo ribadisce pensando al picco del 90 accessi al giorno: «Attualmente abbiamo oltre 200 ricoverati rispetto a una capienza massima di 250 che raggiungeremo con l’attivazione di altre aree. Tutti casi gravi, in gran parte si tratta di persone non vaccinate».
Per i bambini la puntura è come un gioco
Di qui il ricorso ai trasferimenti per pazienti dirottati nel vicino ospedale antiCovid di Partinico, dove un paio di giorni fa s’è scoperto che una partita di vaccini era scaduta. Allarme frenato dal responsabile dell’emergenza sanitaria Renato Costa dopo i controlli su magazzini e frigoriferi.
Come accade alla Fiera del Mediterraneo trasformata in Hub per i vaccini anti Covid. Grande affluenza anche al reparto pediatrico. Di qui la decisione di bloccare gli open day e passare al sistema prenotazioni anche per i più piccoli. Quasi festa nel giorno dell’Epifania, con centinaia di famiglie in coda, i bimbi in attesa del vaccino trasformato in un gioco. Come è già accaduto per oltre 5.600 di loro, 300 al giorno, con picchi di 650.
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Costa per la Befana ha dirottato verso di loro alcuni dei medici più rodati, a cominciare da Arturo Campanella, il recordman di Palermo, 15 mila vaccinati negli ultimi mesi: «Dedicarci ai bambini è meraviglioso. Proviamo a trasformare la puntura in un divertimento mentre l’ago compare fra giocattoli e pupazzi».
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