Francesco Semprini per La Stampa
Elon Musk mette a segno il primo colpo di scena in veste (spera) di proprietario di Twitter. L'aspirante neo patron della piattaforma social ha infatti annunciato che è pronto a riammettere Donald Trump nella platea di utenti da dove è stato cacciato all'indomani dei fatti del 6 gennaio 2021. «Non è stato corretto» vietare Twitter a Trump, «penso sia stato un errore. Io rimuoverei il divieto permanente, ma non ho ancora il controllo» della piattaforma.
Queste le affermazioni di Musk che sembrano indicare come l'eclettico miliardario voglia spianare la strada al ritorno sul social media dell'ex presidente americano, bloccato per «incitamento alla violenza» dopo l'assedio al Congresso seguito alla sconfitta elettorale.
account twitter di donald trump
La rimozione di Trump «ha alienato una larga parte del Paese. Non ha spento la sua voce, l'ha amplificata nella destra. Per questo è stato moralmente sbagliato e completamente stupido», chiosa il numero uno di Tesla nel corso di un evento organizzato dal Financial Times. Le sospensioni temporanee dal social sono ammissibili «se si dice qualcosa di illegale o distruttivo per il mondo. Ma i divieti permanenti minano la fiducia in Twitter» e dovrebbero essere «estremamente rari», ha aggiunto.
Gli occhi sono ora puntati proprio sull'ex presidente Usa, che ha più volte ribadito di non voler tornare sul social (neppure sotto la nuova proprietà) perché è diventata uno strumentio «noioso». Il tycoon appare arroccato piuttosto sulla sua piattaforma Truth, di proprietà del Trump Media & Technology Group guidato da Devin Nunes, un ex membro del Congresso repubblicano. Tra le fila del Grand Old Party non tutti però sono convinti che The Donald resisterà alla tentazione di tornare a cinguettare, anche perché un suo rientro sul social sarebbe visto da alcuni come un trionfo in vista delle elezioni di metà mandato di novembre.
Stimando in alcuni mesi la possibile chiusura della sua acquisizione di Twitter, per il quale ha offerto 44 miliardi di dollari e rifiutato un posto in Cda forse per tentare la scalata, il patron di Tesla ha anticipato alcune delle modifiche che vorrebbe apportare alla piattaforma. Tra quelle che fanno discutere c'è l'introduzione dell'algoritmo su GitHub per consentire a chiunque di dispensare suggerimenti. «Serve trasparenza per avere fiducia», ha osservato Musk, mettendo in evidenza che sarebbe importante per Twitter ridurre la sua inclinazione a sinistra. «Vengono da un ambiente molto di sinistra», ha detto riferendosi al fatto che la società abbia sede a San Francisco.
account twitter di donald trump
«Questo non ha contribuito a consolidare la fiducia nel resto degli Stati Uniti e forse in altre parti del mondo», ha precisato il visionario imprenditore che da tempo si dipinge come l'assolutista della libertà di parola a tutti i costi. Una libertà - ha assicurato incontrando il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton - che comunque sarà allineata alle nuove regole Ue che richiederanno ai social media di fare di più sui contenuti illegali.
Nel suo dialogo con il Financial Times, Musk ha anche parlato di Tesla, escludendo nuovi impianti in Cina sebbene il Paese rappresenterà il 25-30% del mercato di Tesla nel lungo termine. Infine ha definito «altamente improbabile» l'ipotesi che il suo colosso delle auto elettriche possa acquistare un'altra casa automobilistica.
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