Estratto dell'articolo di Pier Luigi Pisa per "la Repubblica"
Il sogno di Elon Musk è partito da una scimmia. Si chiamava Pager e nel 2021 è diventata famosa perché giocava con il videogame Pong usando il pensiero. Il primate aveva imparato a muovere un joystick per colpire una pallina con una racchetta virtuale. […] Poi nel suo cervello è stato impiantato un chip di Neuralink, […] E il joystick che usava per giocare è stato staccato. A Pager non serviva più: riusciva a sferrare colpi solo con la mente.
È stato allora che Musk ha capito di essere sulla strada giusta. Di poter creare un super uomo, in cui l’organismo biologico convive con elementi tipici di una macchina. L’interfaccia di Neuralink che collega il cervello a un computer è stata chiamata “Telepathy”. Il nome […] evoca poteri paranormali. E a dir poco miracolosi. È tipico di Musk: promettere, sulla carta, qualcosa di impossibile. […]
[…] Per Neuralink l’imprenditore ha obiettivi […] pretenziosi. «Ripristineremo la piena funzionalità del corpo a chi ha un midollo spinale spezzato» ha detto a dicembre 2002. E poi ha aggiunto: «Daremo la vista anche a chi è nato cieco». Per ora la tecnologia di Neuralink offre soluzioni più “semplici”: usare la mente per muovere un cursore sul display, per esempio, oppure per premere le lettere di una tastiera virtuale.
I primi impianti riguarderanno persone affette da disabilità e malattie neurologiche. Ma Elon Musk desidera offrire la stessa tecnologia anche a persone sane. L’imprenditore sarebbe disposto a ricevere un chip. E sarebbe favorevole a un impianto in uno dei suoi figli […]
MUSK NON È UN PADRE SCRITERIATO.
La sua ossessione è salvare la nostra specie. Trasferendola su Marte con i razzi di SpaceX, l’azienda aerospaziale che ha fondato nel 2002. E proteggendola dalle insidie dell’intelligenza artificiale, che l’imprenditore ritiene capace di spazzare via l’umanità. Due mesi prima che OpenAI svelasse ChatGpt, Musk ha invitato gli scienziati di Neuralink ad accelerare il loro lavoro «come se il mondo stesse per finire».
L’imprenditore chiedeva interfacce neurali che potessero competere con l’IA. «Dobbiamo farlo prima che l’intelligenza artificiale prenda il sopravvento» avrebbe detto Musk. Ma già nel 2019, presentando Neuralink, aveva annunciato: «Può suonare strano, ma alla fine potremo raggiungere una simbiosi con l’intelligenza artificiale». […]
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