Barbara Visentin per www.corriere.it
Nuova intervista, nuove dichiarazioni incendiarie (e false) su temi come l’aborto, l’olocausto, gli ebrei. Il rapper Kanye West, che ora si fa chiamare Ye, non smette di far parlare di sé per le sparate controverse e antisemite, farneticazioni che già gli sono costate l’interruzione di contratti importanti con marchi del fashion come Balenciaga, mentre la sua collaborazione con Adidas è fortemente in bilico.
In una nuova intervista di oltre due ore, nel podcast dello scienziato Lex Fridman (russo-americano di famiglia ebrea), West ha affermato che «stiamo ancora vivendo l’olocausto. Un mio amico ebreo mi ha detto di andare a visitare il museo dell’olocausto e la mia risposta è stata “andiamo a visitare il nostro museo dell’olocausto: Planned Parenthood”» (dove Planned Parenthood è l’organizzazione di cliniche americane no profit che si occupano di educazione e salute sessuale, praticando tra le altre cose le interruzioni di gravidanza): «Sei milioni di persone sono morte durane l’olocausto, 20 milioni sono morte a causa dell’aborto», ha detto.
Il rapper ha proseguito le sue dichiarazioni anti-abortiste sostenendo che «il cinquanta per cento delle morti di persone nere oggi è dovuta all’aborto. Il posto più pericoloso per una persona nera in America è il ventre della propria madre».
Kanye ha ribadito, come ha già detto in passato, che secondo lui i media sono in mano agli ebrei e alle obiezioni di Fridman ha esclamato: «Non è vero! È una bugia. I media sono controllati dagli ebrei e l’hanno dimostrato bullizzandomi».
Nel corso dell’intervista, West ha poi ammesso che le sue idee di estrema destra gli sono costate famiglia e carriera: «Ho perso la mia famiglia. Ho perso i miei figli. Ho perso i miei migliori amici nel mondo della moda. Ho perso la comunità nera - ha detto -. La gente dice che ho perso la testa... Ho perso la mia reputazione, ma io dico, voglio solo la mia famiglia. Ma non voglio che la mia famiglia debba dire quel che la sinistra fa dire loro, quel che la Cina vuole che si dica. Voglio essere un americano, proteggere i miei figli e mia moglie, crescere i miei figli cristiani e far sì che mia moglie sia cristiana».
Il rapper ha inoltre dichiarato che una cospirazione da parte degli ebrei avrebbe portato a una diagnosi di malattia mentale nei suoi confronti: «Un medico ebreo mi ha diagnosticato un disturbo bipolare e mi ha iniettato delle medicine. Poi l’ha detto ai giornali», ha sostenuto West, pur avendo raccontato lui stesso nel 2019 di soffrire di un disturbo bipolare.
Le sue esternazioni al podcast di Fridman sono solo le ultime in ordine di tempo, dopo che appena la settimana scorsa si era lasciato andare ad altre dichiarazioni false, sostenendo che George Floyd fosse morto «per un’overdose di fentanyl» e spingendo la famiglia di Floyd a denunciarlo.
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