Pierluigi Panza per il "Corriere della Sera"
«Abbiamo alla Scala "La dama di picche" diretta dal maestro Valery Gergiev, che ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Putin. Con il sovrintendente gli stiamo chiedendo di prendere una posizione precisa contro questa invasione; se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione».
Lo ha dichiarato il sindaco di Milano e presidente del Teatro, Giuseppe Sala. «Se il direttore non prenderà una posizione, nelle prossime rappresentazioni, dal 5 marzo, si troverà un altro maestro».
Un trionfo per la Cisl, unico sindacato ad aver chiesto questa soluzione («Accogliamo con soddisfazione la dichiarazione: Milano si conferma città di pace e democrazia») ma la risposta a questo ultimatum, trasmesso con lettera, non poteva arrivare nella giornata di ieri in quanto il maestro Gergiev - noto per non fare molte prove - era in volo verso New York dove oggi, domani e dopo era atteso per tre concerti alla Carnegie Hall con i Wiener Philharmoniker.
Ma fin dall'altro ieri il suo arrivo non appariva il benvenuto. Un gruppo di protesta si era organizzato sul sito dell'attivista Valentina Bardakova e l'influente critico Norman Lebrecht aveva chiesto alla Carnegie Hall di annullare i concerti «prima che i suoi sponsor si sollevino in protesta».
Lebrecht aveva anche ricordato come «Denis Matsuev e Gergiev, nel marzo 2014, si sono uniti a una miriade di figure culturali russe nel firmare ufficialmente una lettera aperta di sostegno per invadere l'Ucraina» (lettera sul sito del Ministero della Cultura Russa: la firma di Gergiev è la 97). Queste pressioni hanno agito sui vertici della Carnegie e dei Wiener perché nella notte italiana, il mattino negli Usa, i vertici del teatro hanno preso la decisione di rispedire Gergiev a casa e hanno deciso pure di cancellare un futuro concerto di Matseuv.
Al suo posto Yannick Nézet-Séguin. Tutta la carriera di Gergiev è stata l'opposto di quella di Nureyev, Rostropovich e Barynikov: viaggia con l'aereo del «caro amico Putin, uno degli uomini più intelligenti del mondo», ha ricevuto da lui tutte le onorificenze del Paese, mai una parola sui casi Litvinenko, Politkovskaya, Nemtsov. Durissime erano giunte ieri anche le dichiarazioni contro Putin e contro chi ospiterà Gergiev del pianista russo Alexander Kobrin: «La musica non può essere fuori dalla storia.
Valerij Gergiev Teatro Mariinskij
Molti musicisti noti che sostengono apertamente il governo criminale russo (chiaro riferimento a Gergiev, ndr ) si esibiscono in tutti quei luoghi che consideravano nemici del governo russo, Usa, Europa, Giappone godendo di tutti i benefici finanziari e artistici. Sono ipocriti e bugiardi. Ma ipocriti sono anche quelli che li invitano sapendo che quelle persone hanno firmato documenti a sostegno dell'aggressione, a sostegno di leggi barbariche, come la punizione per propaganda gay. Vergogna. Credo che la gente sia accecata dalla propaganda e dalla paura proprio come in Germania sotto il regime nazista».
Anche Oksana Lyniv, ucraina e da gennaio direttrice del Teatro comunale di Bologna, aveva affermato che «tutti siamo responsabili della pace in Europa poiché da ieri, in Ucraina, si è vista la vera faccia di Putin. Chi tace sostiene il dittatore». Come finirà alla Scala? La cancellazione dei concerti americani ha sicuramente tracciato la strada per Milano e anche per Monaco di Baviera. Impossibile attendere l'abiura di Gergiev o una frasetta di accordo.
YANNICK NEZET SEGUIN Valery Gergiev