GRILLETTI PER LA TESTA – IL GIP DI BOLOGNA CONCEDE I DOMICILIARI ALL’EX VIGILE URBANO GIAMPIERO GUALANDI, CHE HA UCCISO L’EX COLLEGA (E AMANTE) SOFIA STEFANI - PER IL GIUDICE, NON C’È IL RISCHIO DI REITERAZIONE DI REATO VISTO CHE AVREBBE COMMESSO L'OMICIDIO PERCHÉ “SOTTO STRESS”– I FAMILIARI DELLA VITTIMA SI OPPONGONO ALLA SCARCERAZIONE E SOSTENGONO CHE IL RISCHIO CI SIA ECCOME: IL 63ENNE DICE CHE IL PROIETTILE CHE HA UCCISO LA DONNA SIA PARTITO MENTRE PULIVA LA GLOCK D'ORDINANZA, MA LA PERIZIA BALISTICA E IL RACCONTO DI UN TESTIMONE SEMBREREBBERO SMENTIRE LA SUA TESI...
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UNA PISTOLA NON SPARA MAI DA SOLA - LA GLOCK 25, CON CUI IL VIGLIE URBANO GIAMPIERO GUALANDI ..
Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “la Stampa”
Giampiero Gualandi passerà il Natale a casa? Domenico Truppa, giudice per le indagini preliminari di Bologna, crede ne abbia diritto. Ha appena concesso i domiciliari all'ex comandante della polizia locale di 63 anni, che il 16 maggio scorso ha ucciso la collega 33enne Sofia Stefani, nell'ufficio della stazione presso cui prestava servizio ad Anzola Emilia.
Secondo il magistrato, quel colpo di pistola, che lui dice sia partito per errore e che l'accusa crede invece abbia esploso volontariamente, lo ha sparato perché sopraffatto dallo stress, dovuto alla decisione di interrompere il rapporto extraconiugale che aveva intrattenuto con la vittima, e al fatto che questa non lo accettasse, lo assillasse, lo minacciasse e si fosse inventata di essere incinta.
[…] Per il momento, però, resta in carcere, e non è detto che esca prima del processo: manca il braccialetto elettronico e la procura si oppone. […] Va ricordato che sono tre i motivi che autorizzano la detenzione preventiva: il pericolo di fuga, di inquinare le prove, di reiterare il reato. Per Gualandi, il giudice crede non ne esista nessuno. Le prove sono state raccolte. È avanti con gli anni, sarebbe controllato e non potrebbe scappare. Infine, è sposato, ha un figlio, ha avuto una carriera specchiata, ed è venuta meno la tensione che l'ha portato a uccidere.
Lo stesso magistrato aveva già disposto i domiciliari a inizio novembre. Però, il provvedimento era stato revocato perché è mancata la notifica ai genitori di Sofia. Poi, ora come allora, a Bologna non c'è nemmeno un braccialetto elettronico libero[…]
COMANDO DELLA POLIZIA LOCALE DI ANZOLA EMILIA
Sul fronte di chi dissente, il primo a farsi avanti è stato Andrea Speranzoni, che difende Bruno e Angela, per loro figlia Sofia. Il legale si è detto «perplesso», affermando che il pericolo di reiterazione esista eccome. Gli aspetti controversi sono questi: dopo aver sparato all'ex amante, che effettivamente lo pressava per riprendere la relazione, Gualandi sostenne (come fa tuttora), che il proiettile fosse partito mentre puliva la Glock d'ordinanza. La perizia balistica, l'autopsia, i meccanismi di sicurezza dell'arma, però, convinsero non solo la procura, ma anche il giudice Truppa, che l'ex vigile stesse mentendo e che fosse pericoloso. Tant'è, che in un primo momento il magistrato aveva disposto il carcere.
Un testimone ha anche riferito di aver assistito alla telefonata in cui Sofia avvertiva Gualandi che stava per raggiungerlo in ufficio, mettendo in dubbio il suo racconto, per cui se l'era trovata davanti all'improvviso. Questo, implicherebbe la premeditazione. Infine, quanto alla sua carriera, il 63enne è incensurato, ma è anche finito in un'inchiesta della Finanza per un illecito su un appalto, in una causa per mobbing, e in un processo per diffamazione, in cui il sindaco d'Anzola lo accusava di aver creato tre account Facebook falsi, per infangarne l'immagine. La procura ha già annunciato il ricorso contro la decisione del gip. […]
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