"NON C'È BISOGNO DI ANDARE IN OSPEDALE. FA LA TERAPIA INIETTIVA E IL CORTISONE CHE VANNO BENE"- I CONSIGLI "LETALI" DEL DOTTOR GIUSEPPE DELICATI, IL MEDICO NO VAX IN CARCERE PER AVER DISTRIBUITO CERTIFICATI VACCINALI FALSI E OMICIDIO COLPOSO, DOPO CHE UN SUO PAZIENTE 70ENNE È MORTO DI COVID - "STO AGENDO BENE E SVERGOGNERÒ L'ASL, SONO DEGLI INCOMPETENTI, DISONESTI, INFIMI! PAGHERANNO CARO QUELLO CHE FANNO, I PAZIENTI CON LE MIE CURE GUARISCONO!" - "UTILIZZANO REAGENTI PER L'INFLUENZA, AL POSTO DI QUELLI PER IL COVID, FACENDO VOLUTAMENTE GONFIARE I DATI DEI CONTAGI…"
Giuseppe Legato per “La Stampa”
il medico no vax giuseppe delicati 3
Il signor Luigi Giorgianni è morto lo scorso 12 gennaio a 70 anni. Lo ha ucciso il Covid contratto poche settimane prima, curato senza successo in casa seguendo i consigli del dottor Giuseppe Delicati, il medico No Vax di Borgaro in carcere da due giorni per falso ideologico e omicidio colposo.
È morto anche per via «delle resistenze del medico all'ospedalizzazione» scrive il gip Edmondo Pio nelle 51 pagine di ordinanza di custodia cautelare. E agli atti colpisce la telefonata intercettata dai carabinieri con cui il figlio Andrea si rivolge al medico con tono preoccupato: «Ma tu dici che continuiamo a non andare in ospedale?». Replica Delicati: «Certo, è normale non c'è bisogno di andare in ospedale. Fa la terapia iniettiva e il cortisone che vanno bene hai capito? Poi lui fa anche l'eparina, quindi è coperto!».
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Ancora il figlio: «E però mi sono preoccupato perché con tutto l'ossigeno attaccato lui c'ha 82 (verosimilmente è il valore del saturimetro)». In una telefonata di poco successiva si scopre che le condizioni del signor Giorgianni si sono aggravate e si è reso necessario il ricovero. Ma Delicati insiste. «Secondo me - dice al figlio - poteva risparmiarsi di andare in ospedale». Chiosa il giudice che l'anziano è morto il 12 gennaio. Ucciso dal Covid. «Sul fatto - si legge - sono in corso ulteriori investigazioni».
Ci sarebbe da aggiungere che quando all'uomo viene sconsigliato di recarsi in una struttura in cui farsi assistere da personale specializzato, Delicati aveva già ricevuto da tempo (luglio 2021) il provvedimento della commissione di valutazione dei medici dell'Ordine di Macerata (a cui fa riferimento) con cui veniva definito «un soggetto paranoide», mettendolo di fatto in pensione «per inabilità totale e permanente».
Giuseppe Delicati medico negazionista
Proprio mentre lui, intercettato dal Nas, si vantava al telefono con parenti e pazienti: «C'è il mondo nel mio studio! Vengono tutti da me, mi ringraziano». E non ascolta alcuna voce dissonante, non si cura dei giornali e delle trasmissioni tv che lo incalzano («Vogliono diffamarmi ma vado avanti come un ariete») dando conto delle prime accuse che la magistratura gli contesta.
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Anche alla sorella che lo avverte («non metterti nei guai») e - insieme al figlio - cerca di convincerlo di lasciare in anticipo la professione, replica secco: «Ma quale pensione e pensione! Io devo lavorare ancora sette anni! Sto agendo bene e svergognerò l'Asl, sono degli incompetenti, disonesti, infimi! Pagheranno caro quello che fanno, ricordati di queste parole perché i pazienti con le mie cure guariscono!».
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Agli atti del giudice che ne ha disposto l'arresto su richiesta del pm Gianfranco Colace finisce dunque il tratto distintivo di Delicati «che reagisce con tutti, anche coi familiari, nei termini di un'assoluta pervicacia, adamantina resistenza e refrattarietà a qualsiasi invito alla ragionevolezza». Le sue teorie sono gravi e assurde: «Il vaccino fa ammalare!» dice ai pazienti. Ad altri racconta di aver scoperto che in un ospedale del Torinese «utilizzano reagenti per l'influenza, al posto di quelli per il Covid, facendo volutamente gonfiare i dati dei contagi, onde generare panico e allarmismo sulla popolazione».
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Ovviamente tutto falso. Continua a ricevere gente da tutta Italia, firma esenzioni «palesemente false». L'unica cosa «che non posso fare - dice - è la ricetta dematerializzata perché mi hanno bloccato il computer ma c'ho tantissimi ricettari da consumare quindi non c'è problema». E a una giornalista tv che si finge interessata all'esenzione prospettandogli i suoi timori per via del fatto che lavora con gli anziani («Ma rischiano?»), la replica è lapidaria: «No».
In centinaia hanno usufruito dei suoi certificati di esenzione, una settantina sono indagati in concorso con lui per falso ideologico. Motivo: «Venivano rilasciati senza alcuna visita medica, solo sulla base delle dichiarazioni del richiedente» e i medici degli indagati, sentiti dai carabinieri, hanno tutti risposto la stessa cosa. «Assenza di qualsiasi patologia che li esenti dalla campagna di vaccinazione».