diego gugole

“VOLEVO I LORO 800 MILA EURO, PER COMPRARE CASA AD ARZIGNANO, E CAMBIARE LA MACCHINA” - IL 25ENNE DIEGO GUGOLE, DOPO AVER UCCISO I GENITORI A CHIAMPO IN PROVINCIA DI VICENZA, POCHE ORE DOPO CROLLA E SI CONSEGNA AI CARABINIERI: “ORGANIZZO L’OMICIDIO DA ALMENO UN MESE. ULTIMAMENTE NON MI PIACEVA LAVORARE, SPESSO RACCONTAVO BUGIE” - NEL 1991 A 13 KM DAL PAESE DEI GUGOLE, PIETRO MASO UCCISE, SEMPRE PER SOLDI, I GENITORI A PADELLATE…

Monica Serra per “la Stampa”

 

DIEGO GUGOLE

Nell'ultima foto di famiglia pubblicata sui social qualche tempo fa c'è Diego che abbraccia mamma Lorena. Papà Sergio è alle loro spalle. Sembrano felici, sorridono. Tutti e tre insieme, come la gente di Chiampo, dodicimila anime in provincia di Vicenza, era abituata a vederli, a cena al ristorante Al Pellegrino, a due passi da casa, o a fare la passeggiata della domenica in paese. Sembravano così uniti che nessuno avrebbe potuto immaginare quello che martedì mattina è successo.

 

DIEGO GUGOLE

Diego Gugole, 25 anni vissuti tra qualche lavoro saltuario, pochi amici e tante bugie, ha ammazzato prima papà Sergio, 62 anni, con due colpi di pistola a bruciapelo mentre era seduto al tavolo della cucina. Erano le 10 e mezzo del mattino. Senza fare rumore, senza destare sospetti, ha atteso il rientro della mamma, Lorena Zanin, 59 anni, che era uscita di casa coi nonni. Appena tornata, tre ore più tardi, il venticinquenne ha ucciso anche lei, in salotto. Tre colpi sono andati a segno. Il quarto si è conficcato nella televisione.

 

DIEGO GUGOLE CON I GENITORI

Nessuno dei vicini ha sentito. Solo una donna ha notato un rumore confuso tra quelli dei lavori di ristrutturazione nel cantiere di fronte. Anche la signora abita in questa palazzina dai muri segnati dal tempo e dalle finestre verdi, oggi quasi tutte serrate, nel villaggio Marmi, che la famiglia Marzotto costruì a Chiampo negli anni Settanta per i suoi dipendenti, gli operai da un lato della strada, gli impiegati dall'altra, vicino al Santuario della Pieve.

 

I Gugole vivevano al primo piano, sopra all'appartamento dei nonni paterni, morti da tempo, dove Diego avrebbe voluto nascondere i corpi di mamma e papà, prima di decidere di consegnarsi, in serata, ai carabinieri di Vicenza. Il venticinquenne ha detto di averli ammazzati per i soldi: «Volevo i loro 800 mila euro, per comprare casa ad Arzignano, e cambiare la macchina» ha dichiarato già al piantone della caserma dei carabinieri di Vicenza, dove si è presentato alle 22.30.

 

DIEGO GUGOLE

Con una strana freddezza, ha raccontato nel dettaglio il suo pomeriggio. Il venticinquenne ha fatto una doccia. Ha cambiato i vestiti sporchi del sangue di mamma e papà. Ha bonificato 16 mila euro dal conto del padre al suo. È uscito di casa. Una vicina lo ha incrociato nell'aiuola: «Non mi ha neanche salutato, era strano, aveva la testa bassa», racconta. È andato dal barbiere a rimettere in ordine i capelli.

 

Ha portato altri soldi al proprietario della casa che voleva acquistare. Ha girovagato per alcuni paesi della zona a bordo della sua Smart. Si è fermato ad Arzignano per comprare sacchi, vernici, pennelli con cui avrebbe voluto nascondere i corpi e ripulire l'appartamento nel piano omicida che «organizzo da almeno un mese», ha confessato l'altra notte al magistrato della procura diretta da Lino Bruno.

 

DIEGO GUGOLE

«Ultimamente non mi piaceva lavorare, spesso raccontavo bugie» ha raccontato. Martedì pomeriggio Diego Gugole è anche andato in un bar «a bere qualcosa». Lo hanno incrociato amici e conoscenti, uno si sarebbe fermato a parlare con lui dopo le 17. Nessuno ha notato qualcosa di strano. Ma il suo telefono continuava a squillare. I primi ad allarmarsi erano stati i vicini. Sergio e Lorena non si erano presentati all'assemblea di condominio nel pomeriggio. Troppo strano, non mancavano a un appuntamento. In serata dovevano vedere una coppia di amici, e anche loro si erano messi a cercarli.

 

DIEGO GUGOLE

A qualcuno il ragazzo ha raccontato che i genitori erano partiti in Slovenia o in Croazia per lavoro o forse per una vacanza. Bugie, tante, che era abituato a dire anche ai genitori in questa storia che ricorda tanto quella dell'allora ventenne Pietro Maso che a tredici chilometri da qui uccise, sempre per soldi, i genitori a padellate nel 1991.

 

Sono tanti i punti da chiarire in questo omicidio, nelle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Vicenza, a partire dall'arma del delitto, una calibro nove semiautomatica polacca, che gli investigatori hanno sequestrato in casa. E che Gugole dice di aver acquistato da «un marocchino», per 3 mila e 800 euro a Cologna Veneta, un paesino vicino. Non si sa se Diego fosse in sé: «Non aveva problemi psichiatrici conclamati», dice il suo avvocato Rachele Nicolin. Ma da qualche tempo i genitori lo avevano spinto a farsi seguire da uno psicologo. -

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”