1. BARELLI, SBAGLIATO TASSARE LE BANCHE, IPOTESI VA SMENTITA
(ANSA) - "Le notizie di stampa su una possibile tassazione dei proventi del sistema bancario, crea effetti negativi nel settore e una cattiva immagine nei mercati internazionali che valutano la serietà di un paese se le norme del settore sono stabili e mai retroattive. È opportuno sia smentita tale ipotesi che risulterebbe infondata". Così Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
2. TORNA L'IPOTESI DI TASSARE GLI EXTRAPROFITTI LE BANCHE ITALIANE VANNO A PICCO IN BORSA
Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”
Colpire gli extraprofitti di banche, assicurazioni e grandi aziende energetiche per ricavare gettito da investire nella legge di bilancio. La caccia alle risorse guida il Tesoro sulla strada degli introiti record degli istituti di credito, anche perché da Palazzo Chigi è arrivato il diktat di andare a cercare le coperture in quella direzione.
L'indiscrezione circola da giorni tra i lobbisti, e tra i corridoi dell'esecutivo arriva la conferma che i tecnici stanno preparando una norma, che però non sarà pronta per l'ultimo Consiglio dei ministri del 7 agosto […].
Ci vorrà dunque più tempo per mettere a punto una misura che però, spiegano fonti vicine al dossier, non ricalcherà la formula di un'imposta aggiuntiva straordinaria da far pagare alle aziende che in tempi di crisi si sono arricchite.
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Il governo, infatti, si è già scottato una volta sulla tassa pensata sugli extraprofitti degli istituti di credito, ora si ragiona su una sorta di «contributo di solidarietà». Nell'autunno del 2023 l'esecutivo di centrodestra varò un provvedimento che avrebbe dovuto tassare i guadagni delle banche ottenuti grazie al rialzo dei tassi di interesse applicati alla clientela, l'obiettivo era incassare 2 miliardi da reinvestire contro i rincari dei mutui e dell'inflazione.
Un'idea cavalcata all'epoca da Giorgia Meloni e Matteo Salvini a cui il ministro Giancarlo Giorgetti fu costretto ad adeguarsi. Il resto è storia: la rivolta delle banche e le critiche della Bce obbligarono il governo alla retromarcia: agli istituti fu concesso di scegliere se versare l'imposta o rafforzare il proprio patrimonio accantonando una somma due volte e mezzo il valore della tassa. Neanche un euro finì all'Erario.
GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI
[…] Aver riacceso il faro sugli extraprofitti, in una seduta pesante per Borse europee, ha determinato un tonfo dei titoli bancari a Piazza Affari: a fine giornata Mps cede il 6,7%, Unicredit il 5,7%, Bper il 5,1%, Banco Bpm il 4,7% e Intesa il 3,9%. Non se la passano bene le assicurazioni: Unipol lascia sul terreno il 4,4% e Generali il 2%.
I manager sono in attesa di capire cosa succederà. «Facendo dei profitti robusti, le banche contribuiscono in maniera rilevante al gettito fiscale, e quelle italiane sono tra le banche con la tassazione più alta in assoluto», dice l'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel.
Un concetto che collima con quanto detto dal numero uno dell'Abi Antonio Patuelli, che all'assemblea del 9 luglio avevo proprio chiesto a Giorgetti di ridurre le tasse sulle banche e sul risparmio.
Il mantra che il ministro dell'Economia ripete da mesi […] è che «chi ha avuto di più dovrà dare di più», e quindi contribuire maggiormente con qualche sacrificio. Giorgetti resta però cauto su una riedizione della tassa sugli extraprofitti, mentre è proprio la premier Meloni a voler riproporre il prelievo, nonostante il provvedimento di un anno fa provocò il grande freddo tra lei e la famiglia Berlusconi, una frattura che diventò traumatica con la diffusione dei fuorionda di Mediaset dell'ex compagno Andrea Giambruno[…]
LA PARTITA DEL CUORE NEL CENTRODESTRA - MEME BY SARX88
3. EXTRAPROFITTI, MELONI CI RIPROVA. LUSSO ED ENERGIA CON LE BANCHE
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
[…] A un anno dall’azzardo, la premier è tentata dal bis. Anche se Giorgetti, come allora, è contrario. È per la via morbida, quindi per siglare accordi con le assicurazioni per ridurre i premi piuttosto che a favore di iniziative congiunte con le banche per dirottare una parte degli introiti sull’economia reale. “Discutiamone a settembre”, auspica.
Ma a sussurrare nell’orecchio della premier è il fedelissimo sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, già regista della prima operazione sugli extraprofitti. Fosse per lui bisognerebbe procedere spediti, senza farsi troppi problemi. E quindi sfruttare l’ultimo Cdm prima della pausa estiva, il 7 agosto, per sdoganare la nuova tassa sovranista che ha già un sottotitolo altrettanto patriottico: i soldi delle banche ai cittadini che hanno redditi bassi.
Ma al netto di forzature dell’ultimo minuto se ne parlerà a settembre. Anche perché la premier ha il titolo e il sottotitolo, ma non la struttura del contributo di solidarietà. D’altronde l’idea è abbastanza recente. Risale a metà luglio. A Palazzo Chigi si tiene una riunione ristretta sulla legge di bilancio. Un incontro in gran segreto durante il quale […] si decide di affidare la costruzione dell’intervento al Dipartimento delle Finanze.
il nuovo fuorionda di andrea giambruno striscia la notizia 4
Non a caso: il Dipartimento è sotto il controllo del viceministro dell’Economia Maurizio Leo, uomo di fiducia di Meloni. Ma il lavoro dei tecnici procede a rilento. Per ora si contano solo le opzioni scartate, come l’addizionale Ires che porterebbe dritto verso l’incostituzionalità, come è già toccato nel 2015 alla Robin tax di Tremonti che voleva tassare le società energetiche.
Nelle ultime ore sulla via della premier stanno prendendo forma altri ostacoli. Forza Italia guarda con sospetto al contributo di solidarietà. In ballo c’è anche Mediolanum, la banca controllata dalla famiglia Berlusconi. Un anno fa fu proprio l’intervento degli azzurri a spingere il governo a fare retromarcia sulla tassa. Il copione si ripete.
il nuovo fuorionda di andrea giambruno striscia la notizia 8
MELONI - FAZZOLARI - GIORGETTI - FITTO - MATTARELLA
MARINA PIER SILVIO E PAOLO BERLUSCONI extraprofitti - le banche che non pagano la tassa - la Repubblica