Estratto dell’articolo di Giulia D’Aleo per “la Repubblica”
Aitana López è una modella spagnola di 25 anni, ama i videogiochi e il fitness, viaggia per il mondo e guadagna circa 10mila dollari al mese condividendo contenuti brandizzati e mostrando il suo corpo perfetto in lingerie. Peccato che non sia reale. La sua è un’esistenza simulata, come quella di altre virtual influencer spopolate sui social – generate, quindi, digitalmente –, che sempre di più vengono scelte dalle aziende per pubblicizzare i propri prodotti.
[…] I soldi che produce vanno al suo ideatore, Rubeñ Cruz, che aveva rivelato di averla creata per superare il principale ostacolo alla produttività della propria agenzia di modelle: l’inaffidabilità delle donne in carne e ossa.
E Aitana, di fatto, è la donna e l’influencer perfetta. A partire dal fatto che può essere svestita quanto basta: non troppo, per non risultare volgare, ma abbastanza da catturare l’attenzione. E, più di tutto, è immune alla fallibilità umana ed è totalmente personalizzabile. […]
Il fenomeno, sdoganato prima in Asia e Stati Uniti e poi nel resto del mondo, non è una novità. Risale al 2016, anno in cui una società di Los Angeles specializzata in robotica ed intelligenza artificiale creò Miquela Sousa, che conta adesso 2,6 milioni di followers e un profitto di circa 10 milioni di dollari l’anno. La “19enne robot”, così si definisce nella sua bio, ha pubblicato diversi singoli musicali e può annoverare nel suo curriculum collaborazioni con marchi di moda del calibro di Gucci, Prada e Calvin Klein. E non è la sola. Anche Imma, terza virtual influencer del Giappone con quasi 400mila followers, ha collaborato con Dior e Valentino.
Il titolo di prima supermodel virtuale viene però rivendicato da Shudu Gram. […]. La più longeva e redditizia è Lu Malagu, che nel 2003 era ancora soltanto la voce di un e-commerce brasiliano e oggi, diventata famosa per le recensioni e gli unboxing di prodotti, viene seguita da 6,7 milioni di follower, per un valore stimato di 117 milioni di dollari. Qualche anno dopo, il debutto in Italia arriva con Nefele, ideata nel 2019 da tre giovani torinesi.
[…] Ma se Nefele era ancora distinguibile da una persona reale, il progresso compiuto sui virtual influencer ha portato ad assottigliare al massimo le differenze. Alcuni lo rendono esplicito, altri giocano sull’equivoco. Come i creatori di Emily Pellegrini, la modella virtuale che ha fatto innamorare calciatori e vip di tutto il mondo.
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