PRIMA LA LITE, POI LA FUGA IN BAGNO DI LEI: LA RICOSTRUZIONE DELLA DISCUSSIONE TRA MARTINA SCIALDONE E COSTANTINO BONAIUTI ALL'INTERNO DEL RISTORANTE -  IL GIALLO DELLE TELEFONATE AL 112 PARTITE DAL LOCALE, IL MISTERO SULLE CONDIZIONI DI SALUTE DEL KILLER DELLA 34ENNE - IL LEGALE DELL’UOMO: “NON VOLEVA UCCIDERLA, E' STATO UN ERRORE, PENSAVA LUI DI PORRE FINE ALLA SUA VITA…”

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Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per corriere.it

 

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Un quarto d'ora. Una lite durata circa 15 minuti, una tensione che è lievitata progressivamente, mentre i clienti dei tavoli vicini assistevano a quello che accadeva al posto da due al quale venerdì sera sedevano Martina Scialdone e il suo fidanzato Costantino Bonaiuti. Poi lei, al culmine dello scambio di battute sempre più sostenuto, si è alzata ed è corsa in bagno.

 

(...)

 

Interrogativi ai quali la polizia sta cercando di dare risposte interrogando i responsabili e i camerieri del «Brado» da dove effettivamente quella sera è partita una richiesta di intervento alla polizia per una lite fra fidanzati. Ma la 34enne non avrebbe fatto segnali particolari per essere soccorsa, anche perché a quel punto, con gli avventori al corrente di quello che stava accadendo, hanno anche visto in diretta Bonaiuti che correva nel bagno per prendere a pugni la porta urlando contro la compagna: «Esci subito!». E poi una raffica di insulti.

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«Le difficoltà psicologiche e psichiatriche del mio assistito sono certificate. Era seguito da un centro per una forma depressiva, ma non è questa patologia che ha dato luogo all'evento. Lui ha avuto sempre un atteggiamento cordiale nei confronti di questa persona tanto è vero che non c'è stato mai nessuna denuncia nei suoi confronti», dice ancora il legale, per il quale «se tutti avessero fatto il loro lavoro, i loro compito di cittadini, questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza pare avesse chiesto aiuto: nessuno ha modo di riscontrare questa richiesta di aiuto, ma questo lo appureremo. In questa vicenda ci sono due vittime. C'è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata con le proprie forze a chiedere aiuto dopo l'aggressione, ma pare non abbia ricevuto nessun sostegno».

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