Tommaso Fregatti Matteo Indice per "la Stampa"
Agli amici e ai genitori che si preoccupavano di lei scriveva di stare bene. «Non sono in una grotta, non sono a New York e neppure sulle Ande. Sono a mezz' ora di macchina dalla mia abitazione in un centro che conoscete, dove mi coccolano e mi trattano come a casa». E però qualche mese dopo il rimprovero per essere scesa a Chiavari a cenare, Roberta si sfogava con i suoi aguzzini: «Mi sento umiliata da voi, trattata come una m...In cinque anni ho mangiato una pizza fuori e vengo offesa. Vi dimenticate che sono andata a vivere da sola nel centro, che mi sono fatta operare senza anestesia e che mi sono fidata di voi su mille cose importanti».
La prigione mortale di Roberta Repetto, 40 anni, agente immobiliare e insegnante di yoga, era il Centro Anidra di Stibiveri sulle alture di Borzonasca in Valle Sturla. Un luogo da favola, in teoria, in realtà dai due volti. Dove c'erano prati all'inglese e si scorgevano tramonti da sogno.
Ma chi era nella comune non aveva la libertà di uscire o incontrare altre persone. E se si manifestava un problema di salute, si veniva curati come nel medioevo: tisane zuccherate, olio di albero da tè, impacchi con piante, meditazione. E per gli interventi chirurgici si utilizzava la cucina dell'agriturismo, senza rispetto per l' igiene, ma anche e soprattutto senza anestesia.
Roberta, donna giovane e forte con la passione per l' India e le sue filosofie, è morta per quelle (mancate) cure. Stroncata da un piccolo neo maligno, che in due anni si è trasformato in metastasi e l' ha divorata. Tutto questo senza che i suoi (presunti) amici facessero nulla per lei.
Perciò ieri i carabinieri del nucleo investigativo hanno arrestato il santone e presidente del centro Anidra Paolo Vincenzo Bendinelli, 68 anni, noto nel Tigullio per aver creato uno dei complessi più esclusivi della zona con annessa «scuola olistica», e il medico Paolo Oneda, 47 anni, ufficialmente chirurgo dell' ospedale di Manerbio nel bresciano. Di fatto, più che alla medicina tradizionale credeva ai riti magici, alle meditazioni e alle cure naturalistiche. Entrambi sono accusati di omicidio volontaria con dolo eventuale per la morte di Roberta. C' è tuttavia di più.
L' indagine - scattata dopo la denuncia dei parenti della quarantenne, morta dopo due anni di calvario nell' ottobre scorso all' ospedale San Martino di Genova - è parallela a un' altra inchiesta segreta sul centro, dove le pratiche olistiche venivano confuse con rapporti sessuali e dove gli allievi pagavano ingenti cifre alla struttura. Perciò i carabinieri dopo un secondo esposto presentato dalla famiglia di un' altra ragazza circuita, indagano anche per violenza sessuale e circonvenzione di incapace. A raccontare il calvario di Roberta, Renzo Repetto e Maura Malatesta, suoi genitori: «Si è allontanata da noi per dodici anni, abbiamo provato a salvarla, però ormai era tardi. Ma quanto accaduto deve servire a evitare che tragedie del genere si verifichino in futuro».
PAOLO ONEDA VINCENZO PAOLO BENDINELLI