casarini mare jonio

“DOMANI A QUEST'ORA POTREMMO ESSERE CON LO CHAMPAGNE IN MANO A FESTEGGIARE” – LE INTERCETTAZIONI CHE INCHIODANO L’EX NO GLOBAL LUCA CASARINI: LA ONG “MEDITERRANEA SAVING HUMANS” HA INCASSATO 125MILA EURO PER IL TRASBORDO DI 27 MIGRANTI DALLA PETROLIERA DANESE “MAERSK ETIENNE” ALLA NAVE MARE JONIO – LA FATTURA PER “ATTIVITÀ DI NAVIGAZIONE” PER MASCHERARE L’AFFARE E LE CONVERSAZIONI CON IL CAPO MISSIONE BEPPE CACCIA: “È UNA FATTURA DI POMP... A COPENAGHEN…”

Fausto Biloslavo e Valentina Raffa per www.ilgiornale.it

 

luca casarini

«È una fattura di pomp... a Copenaghen». Ecco come l'ex disobbediente Luca Casarini, intercettato dalla procura di Ragusa, descrive il versamento di 125mila euro per il trasbordo dell'11 settembre di 27 migranti dalla petroliera danese Maersk Etienne sulla nave Mare Jonio, poi portati in Italia.

 

mare jonio

Il bonifico è arrivato il 30 novembre dalla Maersk Tankers, società armatrice della motonave danese, sul conto della Idra social shipping proprietaria della Mare Jonio, nave utilizzata dalla Ong Mediterranea Saving Humans.

 

Luca Casarini e Pietro Marrone

Dall'altra parte del telefono c'è Beppe Caccia, capo missione dell'operazione migranti in cambio di soldi, un tempo assessore dei Verdi a Venezia. I due concordano che il bonifico dovrà apparire come il pagamento di «una fattura per attività di navigazione della Idra a dei partner privati» per mascherare l'affare soldi-migranti. La causale del bonifico alla fine indica «servizi di assistenza forniti in acque internazionali».

 

La pesante accusa a 8 indagati di avere trasbordato i migranti in cambio di denaro è avallata da «intercettazioni telefoniche e riscontri documentali».

 

BEPPE CACCIA

Il procuratore capo di Ragusa, Fabio D'Anna, ribadisce che emerge una «laboriosa negoziazione protrattasi dagli inizi di settembre al 30 novembre 2020» con una richiesta iniziale di 270mila euro da parte dei talebani dell'accoglienza.

 

Caccia il 7 ottobre si è pure recato a Copenaghen per incontrare i dirigenti della Maersk al fine di «lucrare secondo la procura - il controvalore pecuniario dell'operazione di trasbordo».

 

Casarini intercettato mentre parla con Alessandro Metz, armatore della Mare Jonio ed ex consigliere regionale dei Verdi in Friuli-Venezia Giulia, sostiene che «domani a quest'ora potremmo essere con lo champagne in mano a festeggiare perché arriva la risposta dei danesi» e se domani ci sarà l'ok «abbiamo svoltato e possiamo pagare stipendi e debiti».

LUCA CASARINI CON I MIGRANTI

 

Ancora prima lo stesso Casarini aveva detto: «Mi sa che abbiamo fatto il botto». Le telefonate intercettate sono numerose. «Speriamo bene dice Casarini a Caccia -. Con quelli si sistemano tutti!». I danesi studiano la formula di copertura migliore per fare apparire l'operazione «legale».

 

L'operazione di trasbordo dei migranti in mare era stata resa trasparente da un trabocchetto, «ovvero spiega il procuratore capo di Ragusa - il rilevamento di una situazione emergenziale di natura sanitaria a bordo della petroliera danese documentata da un report medico del team di soccorritori che si era imbarcato illegittimamente sul rimorchiatore».

MEDITERRANEA SAVING HUMANS

 

Mare Jonio, diffidata dall'effettuare, in maniera stabile, attività di salvataggio in mare, parte ufficialmente da Lampedusa «per consegnare 80 litri di benzina», così come attesta il comandante Pietro Marrone, anche lui indagato.

 

A 12 miglia dalla costa italiana, però, si imbarcano in due sulla Mare Jonio per l'ispezione medica ed il trasbordo dalla Maersk Etienne. Dalla petroliera danese vengono fatti evacuare urgentemente una migrante «in presunto stato di gravidanza stimato al secondo trimestre» e il marito.

BEPPE CACCIA LUCA CASARINI

 

Poi visitata in ospedale in Italia, si scopre che la donna non ha «nulla di patologico» e non è neppure incinta. Il giorno dopo, il 12 settembre, arriva l'autorizzazione a sbarcare a Pozzallo i 27 migranti trasbordati sulla Mare Jonio.

 

La nave danese è «libera» dopo oltre un mese di stop costato decine di migliaia di euro al giorno. I talebani dell'accoglienza hanno risolto il problema e quando arrivano i 125mila euro dell'armatore danese Caccia, come si legge negli atti, preannuncia a Casarini «l'attribuzione di una confortante gratifica natalizia».

nave mare jonio della ong mediterranealuca casarini

luca casarini

maersk etienne nave mare jonio della ong mediterranea al largo di lampedusamigranti maersk etienne maersk etienne mare jonio nave ongmare jonio nave ongnave mare jonio della ong mediterranea 1luca casarini 2migranti maersk etienne

luca casarini

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…