Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco, Claudio Tito per www.repubblica.it
“È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro”. Matteo Salvini atterra all’aeroporto di Bruxelles per partecipare ad un convegno sui valichi alpini (“problema serissimo”), ma prima di arrivare al Parlamento europeo si ferma a parlare con Repubblica della vicenda di Ilaria Salis detenuta in Ungheria. E le sue parole sono durissime. Non contro Budapest, ma contro la cittadina italiana.
[…] del caso Salis che idea si è fatto?
“Ora - si gira verso il suo portavoce - stiamo per dare la notizia che già nel 2017 questa signora aveva assaltato un gazebo della Lega a Monza. Vedete? Vi pare normale che una maestra elementare vada in giro per l’Europa - e adesso scopro anche in Italia - a picchiare e sputare alla gente?”
Però anche la Meloni si è mossa. Ha chiamato Orban per risolvere il problema. Un imputato incatenato non è esattamente normale in una democrazia, non le sembra?
“Allora, che nel 2024 si vada in tribunale con i ceppi non è accettabile. Ma quella donna se è colpevole deve pagare. E se il reato l’ha commesso in Ungheria deve essere processata in Ungheria. La sinistra ci dice sempre che dobbiamo rispettare la magistratura, ecco, allora rispettino anche la magistratura ungherese”.
Quindi va processata a Budapest? Non va riportata in Italia?
“Senza dubbio lì. Altro discorso se si sta scontando una sentenza ingiusta come quella di Chico Forti in Usa. In quel caso bisogna intervenire e chiedere. Ma non in questo caso”.
Forse bisogna chiedere per una cittadina italiana un trattamento equo.
“Ripeto: vi pare normale che una maestra elementare vada in giro a menare la gente? Io sono preoccupato che bambini di 6-7 anni stiano con un individuo del genere. Io non credo che possa lavorare come maestra”.
Ma sono cose diverse.
“Se mio figlio facesse quello che fa lei, di certo non sarei contento. E come minimo mi farei sentire” […]
OPERA DEDICATA A ILARIA SALIS DAVANTI ALL’AMBASCIATA UNGHERESE: “ILA RESISTI”
Estratto dell’articolo di www.repubblica.it
MURALE DEDICATO A ILARIA SALIS DAVANTI ALL AMBASCIATA DELL UNGHERIA A ROMA
A pochi passi dall'Ambasciata di Ungheria a Roma c'è la nuova opera della street artist Laika dedicata a Ilaria Salis. Il poster, affisso all'incrocio tra via dei Villini e via Malpighi, ritrae l'attivista antifascista, professoressa di Monza, che spezza le catene. Sul suo vestito la scritta: "Ila resisti".
"La Salis è detenuta in Ungheria da 11 mesi in condizioni disumane. Le immagini che abbiamo visto dell'aula di tribunale sembrano arrivare da Teheran, non da un paese dell'Unione Europea. Neanche Breivik in Norvegia, il terrorista della strage di Utopia che fece il saluto nazista in aula, era legato così", ha affermato Laika, riferendosi alle immagini della professoressa di Monza apparsa in tribunale incatenata. […]