IL “MANOVRATORE” DEGLI INTERESSI DEL QATAR IN UE ERA PIER ANTONIO PANZERI: SECONDO I MAGISTRATI L’EX EURODEPUTATO DEL PD, PASSATO CON ARTICOLO 1 SI MUOVEVA IN MODO CRIMINALE E SPREGIUDICATO, “COME UN CAPO”: AVEVA CREATO LA ONG “FIGHT IMPUNITY” COME UN PARAVENTO. DIETRO LA FACCIATA DEI DIRITTI UMANI, INFLUENZAVA IL PARLAMENTO EUROPEO ELARGENDO REGALI E GROSSE SOMME DI DENARO PER ORIENTARE LE DECISIONI A FAVORE DEL PAESE DEL GOLFO, A RIDOSSO DEI MONDIALI – TENETEVI FORTE, PERCHÉ SONO IN ARRIVO NUOVE RIVELAZIONI: UNA DELLE PERSONE “TOCCATE” DALL’INCHIESTA HA INIZIATO A PARLARE…

Condividi questo articolo


antonio panzeri antonio panzeri

1. QATARGATE, C'È UN PENTITO PERQUISIZIONI E SIGILLI ANCHE AL PARLAMENTO UE

Estratto dell’articolo di G.F e C.T. per “la Repubblica”

 

Il Qatargate è a una svolta. Dopo quattro giorni, sei interrogatori e una sfilza di sequestri e uffici sigillati, un "pentito" si è fatto avanti con la procura belga. Uno dei "toccati" dall'inchiesta ha iniziato dunque a collaborare con gli inquirenti.

 

A illustrare la rete di Panzeri, a spiegare le attività della sua Ong "Fight Impunity" e a stilare un elenco di tutti quelli che hanno collaborato con l'ex parlamentare. La "Italian Connection" è ora qualcosa di più di un semplice teorema giudiziario. Adesso c'è una geografia delle mazzette.

 

ANTONIO PANZERI - FRANCESCO GIORGI - NICCOLO FIGA' TALAMANCA ANTONIO PANZERI - FRANCESCO GIORGI - NICCOLO FIGA' TALAMANCA

E ovviamente è scattato il terrore, soprattutto nel gruppo S&D dell'Europarlamento. Lo psicodramma è così arrivato anche a Strasburgo. In occasione della riunione Plenaria. I socialisti hanno fatto autocoscienza. Ma nel frattempo, sulla base delle indicazioni del "pentito", la polizia belga ha fatto partire nuove perquisizioni nella sede del Parlamento a Bruxelles e ha inviato un gruppo di gendarmi anche a Strasburgo.

 

EVA KAILI EVA KAILI

Hanno ricevuto l'autorizzazione delle autorità francesi e hanno prima fatto visita in alcuni uffici, controllato i computer utilizzati dalla "Rete Panzeri" e poi hanno posto i sigilli.

In particolare alla stanza di Cozzolino e del suo collaboratore e in quella dell'assistente di Alessandra Moretti. Sono stati sigillati gli uffici di una funzionaria del Parlamento, la responsabile di unità della sottocommissione Diritti umani, Mychelle Rieu. Il passaggio segna un'escalation dell'inchiesta, che irrompe così nei piani alti della burocrazia. Il tutto, appunto, mentre i socialisti cercano di mettere riparo all'immagine colpita da uno scandalo senza precedenti. […]

 

2. PER L'ACCUSA ERA PANZERI IL «MANOVRATORE» SEQUESTRATI A KAILI 750 MILA EURO IN CONTANTI

UNO DEGLI UFFICI DEL PARLAMENTO EUROPEO SIGILLATI PER ORDINE DELLA MAGISTRATURA UNO DEGLI UFFICI DEL PARLAMENTO EUROPEO SIGILLATI PER ORDINE DELLA MAGISTRATURA

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

Un «paravento» dietro il quale Antonio Panzeri si muoveva «manovrando» come un «capo» in modo criminale e spregiudicato: secondo la magistratura belga era questa la reale funzione di Fight impunity , la Ong per la difesa dei diritti umani fondata nel 2019 da Panzeri il quale avrebbe influenzato il Parlamento europeo elargendo, attraverso la sua nobile creatura, grosse somme di denaro e regali principeschi provenienti dal Qatar.

 

Cadeaux che avrebbe elargito a coloro che, politici o no, potevano orientare le decisioni dell'assemblea a favore del Paese del Golfo a ridosso del Mondiale di calcio, quando emergeva con evidenza che l'emirato proprio non era in prima linea nei diritti umani e dei lavoratori. E le indagini si estendono a Milano, alla rete italiana legata a Panzeri e al suo patrimonio definito «molto consistente».

 

Le indagini

Eva Kaili Francesco Giorgi Niccolo Figa-Talamanca Pier Antonio Panzeri Eva Kaili Francesco Giorgi Niccolo Figa-Talamanca Pier Antonio Panzeri

Gli sviluppi dell'inchiesta della Procura federale belga puntano in modo marcato al ruolo dell'ex politico di Pd e poi di Articolo 1 e della sua Ong che annoverava nel consiglio onorario personaggi del calibro degli ex commissari europei Emma Bonino e Dimitris Avramopoulos e della ex rappresentante Ue per gli affari esteri Federica Mogherini, tutti dimessisi per lo scandalo che ha portato in carcere per associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio Panzeri, uno dei 14 vice presidenti del Parlamento europeo, la greca del Pasok Eva Kaili, il padre e il compagno di questa, il milanese Francesco Giorgi, la moglie e la figlia di Panzeri, il segretario dell'ong No peace without justice Niccolò Figà Talamanca.

 

Un ambiente in cui l'italianità crea cameratismo e complicità e che, ma solo per una questione di assonanza tricolore, si estende al cognome dell'europarlamentare Marc Tarabella, perquisito sabato scorso davanti al presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola che è dovuta appositamente rientrare di corsa da Malta.

ANTONIO PANZERI MASSIMO DALEMA ANTONIO PANZERI MASSIMO DALEMA

 

Bruxelles-Milano

Le indagini si muovono spedite anche sull'asse Bruxelles-Milano per individuare la rete dei rapporti di Panzeri. Usufruendo di Eurojust, il giudice istruttore Michel Claise sta ricevendo assistenza giudiziaria dall'aggiunto Fabio De Pasquale che guida il dipartimento «affari internazionali» della Procura di Milano.

 

È stato lui ad ordinare la perquisizione dell'abitazione di Panzeri a Calusco D'Adda (Bergamo) dove moglie e figlia sono ai domiciliari e dove la Gdf ha trovato 17 mila euro in contanti, che si sommano ai 600mila sequestrati all'uomo al momento dell'arresto in un residence di Bruxelles. Tanti, troppi sono i soldi che girano in questa storia.

 

eva kaili eva kaili

Oltre alle banconote, Panzeri e i suoi familiari sembrano possedere un patrimonio importante fatto di conti correnti, che sono stati acquisiti insieme, e di immobili che difficilmente può essere giustificato solo con il pur ricco appannaggio incassato in 10 anni di mandato parlamentare europeo.

 

Le indagini di De Pasquale (perquisita anche la casa di Giorgi e sequestrato il suo conto) dovranno contribuire a chiarire flussi di denaro arrivato dal Marocco e dal Qatar in contanti e bonifici. E poi ci sono i 100 mila euro che sarebbero stati spesi per una vacanza di Natale e i regali trasferiti in Marocco.

 

Un trolley di banconote

Banconote fruscianti tornano anche nell'arresto di Eva Kaili «causato» dal fermo precedente del padre. Quando venerdì la polizia lo ha visto lasciare in fretta e furia il lussuoso albergo nel quartiere «Europeo» di Bruxelles dove era arrivato qualche giorno prima con la moglie, è bastato un attimo agli agenti per saltargli addosso e scoprire che nel trolley che si trascinava dietro c'erano la bellezza di 600 mila euro in banconote da 50 euro.

antonio panzeri 2 antonio panzeri 2

 

Perché aveva tanta premura? Forse sapeva che gli investigatori erano sulle tracce dei soldi accumulati dalla figlia con le tangenti, dicono a Bruxelles, ai quali si aggiungeranno i 150 mila euro trovati in banconote da 20 e 50 euro nell'abitazione della Kaili assieme a molti regali di valore, oggetti e medaglie, ricevuti dal Qatar.

 

La scoperta dei soldi e dei regali è stata considerata la «flagranza di reato» che, facendo decadere l'immunità parlamentare, ha permesso alla magistratura di arrestare Kaili. Sono 19 le abitazioni perquisite e 10 gli uffici di collaboratori sigillati al Parlamento per «congelare» e «prevenire» la manomissione dei dati dei telefonini e dei pc sequestrati, come spiegano i pm.

 

antonio panzeri antonio panzeri

Sigilli anche negli uffici di Strasburgo degli assistenti dei parlamentari Pd, non indagati, Alessandra Moretti e Andrea Cozzolino, l'arrestato Giorgi assiste il secondo e lavora in uno dei due. Fermato venerdì e rimesso in libertà il giorno dopo, Luca Visentini, capo della Confederazione sindacale internazionale, è ancora scosso dalla esperienza del carcere. «Sono stato liberato senza accuse formali e con condizioni minime che permettono di muovermi liberamente» afferma, e aggiunge: «Sono estraneo a qualsiasi forma di corruzione. Se fossi stato corrotto o se fossi un corruttore le mie posizioni politiche sarebbero state molto favorevoli al Qatar, invece nei giorni precedenti avevo dichiarato che le riforme fatte in quel Paese erano del tutto insufficienti».

EVA KAILI EVA KAILI Antonio Panzeri Antonio Panzeri eva kaili 2 eva kaili 2 eva kaili 1 eva kaili 1 eva kaili 3 eva kaili 3 niccolo figa talamanca niccolo figa talamanca francesco giorgi francesco giorgi EMMA BONINO NEL BOARD DELLA ONG DI PANZERI FIGHT IMPUNITY EMMA BONINO NEL BOARD DELLA ONG DI PANZERI FIGHT IMPUNITY ANTONIO PANZERI ANTONIO PANZERI moglie e figlia di panzeri moglie e figlia di panzeri panzeri panzeri panzeri panzeri

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

RAI, SOLO GUAI PER ELLY!  IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI, NOME SU CUI SU-DARIO AVEVA GIÀ IN TASCA UN’INTESA CON GIORGIA MELONI – MA LA SEGRERATIA MULTIGENDER, CHE GIÀ SI RITROVA ALLA GUIDA DEL “SUO” TG3 UN MARIO ORFEO CON CUI NON HA MAI AVUTO NULLA A CHE FARE, SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN ALTRO “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI…

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...