Michela Tamburrino per “la Stampa”
enrico montesano foto di bacco
Enrico Montesano non ha alcuna intenzione di difendersi. Ma di chiarire sì, senza passi indietro per quelle che lui definisce interpretazioni capziose del suo pensiero.
Montesano, ma lei non crede proprio in niente?
«Al contrario. Io credo nel Coronavirus, credo che bisogna mantenere una giusta distanza dal nostro vicino perché alitare addosso alle persone è scorretto sotto tutti i punti di vista. Credo che le mascherine vadano portate nei luoghi chiusi, ma all'aperto non credo che ci proteggano dalle polveri sottili, dalle polveri d'amianto e dunque anche dal virus. Attraverso i tessuti passa tutto.
Le mascherine sicure al 100% non ci farebbero neppure respirare. In compenso quelle correnti ci fanno respirare la nostra anidride carbonica. In aggiunta alle polveri dell'aria inquinata. Ma perché se vado da solo in riva al mare, o in un parco, mi devo mettere la mascherina? È inutile e dannosa per i miei polmoni».
Allora lei è un negazionista?
«Non diciamo assurdità. Io credo nell'Olocausto e nei milioni di morti che il nazismo ha prodotto e per rispetto a questi morti e a una tragedia enorme non userei mai un termine del genere. Sono solo critico rispetto ad affermazioni apocalittiche perché sono un uomo curioso che non si ferma alla prima osteria ma vuole saperne di più».
Ma lei non è un immunologo, come fa a giudicare?
«Io no ma sono medici il professor Tarro, i professori Citro, Montanari, il dottor Tirelli e ne cito solo alcuni».
Le loro opinioni sono state accolte in modo controverso e c'è stata anche una denuncia...
«Perché non rispettavano il pensiero corrente. Sarò libero di non fidarmi dei medici scelti dalla tv? Quelli che ho citato mi convincono di più. Ma qualcuno lo dovrà dire che il re è nudo.
Oppure no? Il pensiero unico non mi è mai piaciuto Non bisogna ignorare le altre fonti di informazione. Io mi fido delle ricerche di questi scienziati. E dico con il professor Sabino Cassese che non bisogna dichiarare emergenza quando l'emergenza non c'è».
CORONAVIRUS - OPERATORI SANITARI CON GUANTI E MASCHERINE
Lei ha fatto sapere che parteciperà alle manifestazioni critiche dei prossimi giorni e anche questo ha creato non poco sconcerto.
«Io non l'ho mai detto. Ho precisato che aderisco ma non partecipo È molto diverso. Condivido molti dei dieci punti della marcia per la liberazione e pure concordo con quanto dice Marco Rizzo per non cadere nella vecchia logica di destra e di sinistra contrapposte».
Se condivide perché non va?
«Perché a una manifestazione può intervenire chiunque e se non so chi potrò incontrare non partecipo, anche se aderisco».
Che cosa la spaventa?
«Non sono io ad essere spaventato ma da cittadino che si guarda intorno noto ciò che accade. Quello che mi fa pensare è che il clima sta diventando sempre più insopportabile e la gente è terrorizzata e per questo è diventata violenta. La paura è pericolosa, la paura ce l'hai nella testa come diceva Camus, intanto il danno economico determinato dal terrore è incalcolabile».