“SONO POSITIVA AL CORONAVIRUS DA QUASI DUE MESI” – LA STORIA DI STEFANIA GIARDONI, COMMESSA DI ROMA CHE SI ERA NEGATIVIZZATA E ORA È TORNATA POSITIVA AL COVID: “SONO STATA RICOVERATA IN TRE OSPEDALI. HO FATTO QUATTRO TAC, E ANCORA NON SONO GUARITA. MI HANNO SOMMINISTRATO L’IDROSSICLOROCHINA E DOPO IL TAMPONE NEGATIVO MI HANNO DIMESSO” – “SONO TORNATA A CASA MA STAVO ANCORA MALE, TANTO CHE IL 5 APRILE SONO TORNATA IN PRONTO SOCCORSO E…”

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STEFANIA GIARDONI 1 STEFANIA GIARDONI 1

Clarida Salvatori per il “Corriere della Sera”

 

«La mia è stata ed è ancora un' odissea, sono positiva al coronavirus da quasi due mesi.

Sono stata ricoverata in tre ospedali. Ho fatto quattro Tac ai polmoni. E ancora non sono guarita». A raccontare i suoi quasi due mesi di convivenza forzata con il Covid-19 è Stefania Giardoni, comme-ssa, tra le prime a essersi ammalata a Roma. «Il virus si è innamorato della sua ospite», ha comunque voglia di scherzare, nonostante tutto. I primi sintomi si sono manifestati con un forte mal di testa, un bel raffreddore e la perdita del gusto.

 

ospedale spallanzani roma 1 ospedale spallanzani roma 1

«Poi è arrivata la febbre, non alta, intorno a 37,6, che andava e veniva», continua Stefania. Dal 29 febbraio, però, i sintomi sono molto peggiorati, finché il 7 marzo aveva talmente così tanta tosse da non riuscire a respirare. A quel punto è andata direttamente allo Spallanzani. «Lì mi hanno subito auscultato i polmoni e si sono accorti che la saturazione era bassa -ricorda -. Quindi mi hanno ricoverata e messa in isolamento. Il risultato del tampone è arrivato il giorno dopo: posi-tivo. Poi la Tac ha rivelato una polmonite bilaterale».

STEFANIA GIARDONI STEFANIA GIARDONI

 

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La notizia è stata una doccia gelata, non si aspettava di aver contratto il coronavirus. «Quando me lo hanno detto ho avuto paura. E mi sono chiesta dove potevo essermi contagiata: credo al lavoro, toccando i soldi, o con qualche cliente che stava male. Molti erano stra-nieri e del Nord Italia». Dopo il ricovero allo Spallanzani è stata trasferita al Covid Center 3 di Casal Palocco, dove le hanno somministrato l' idrossiclorochina, che però come effetto collaterale le ha causato l' ipertensione. «Nonostante questo - dice - , visto che il tampone era risultato negativo, mi hanno dimes-sa.

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Allora sono tornata a casa fiduciosa, cos' altro potevo fare? Ma la verità è che stavo ancora male, tanto che il 5 aprile sono dovuta tornare in pronto soccorso, questa volta al San Camillo. E purtroppo è ricominciato tutto daccapo. Ho fatto ancora una volta tampone orofaringeo ed esame sierologico: positivo il primo, IgM (immunoglobuline, ndr ) alte. Avevo ancora il coronavirus, dopo più di un mese non ero riuscita a scacciare il virus». Stefania oggi è ancora ricoverata all' ospedale. «Il 28 aprile, tra due giorni, rifarò il tampone e la Tac e vedremo se mi sono finalmente negativizzata».

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