“SONO PRONTO A CONSEGNARMI” – MOHAMED KORAICHI, IL FOREIGN FIGHTER PARTITO DA LECCO PER COMBATTERE PER LO STATO ISLAMICO, È IN UN CARCERE CURDO DA 9 MESI, MA DOPO L’INVASIONE DEI TURCHI RISCHIA DI ESSERE LIBERATO – ORA SEMBRA UN AGNELLINO, MA ADDESTRAVA I FIGLI PICCOLI A SPARARE CON IL KALASHNIKOV E SECONDO L’INCHIESTA CHE LO RIGUARDA HA COMPIUTO ANCHE MOLTE AZIONI VIOLENTE – “ALL’INIZIO IN SIRIA SI STAVA BENE, POI…”

-

Condividi questo articolo


 

 

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

Mohamed Koraichi Mohamed Koraichi

«Sono venuto in Siria perché c' era la Sharia (la legge del Corano, ndr). Volevo vivere con la mia famiglia nel vero Islam, ma adesso sono prigioniero e ferito. Spero di tornare in Italia», sussurra a bassa voce Mohamed Koraichi, classe 1985, che dalla provincia di Lecco ha raggiunto lo Stato islamico quattro anni fa. Cittadino italiano dal 2013, di origine marocchina, è uno dei volontari della guerra santa super-ricercato per terrorismo internazionale.

 

I FIGLI DI MOHAMED KORAICHI I FIGLI DI MOHAMED KORAICHI

Barzan Jabar, la mia guida locale nelle battaglie per liberare le roccaforti del Califfato, l' ha scovato pochi giorni fa in una prigione dei curdi nella zona di Al Hassaka, nel Nord Est della Siria, dove sono detenuti circa mille combattenti dell' Isis, soprattutto stranieri. «Mi chiamo Mohamed Koraichi e sono venuto in Siria per aiutare la popolazione», sono le prime parole del latitante, che suonano false. Maglietta grigia con uno strano cappello di lana in testa e avvolto in una coperta sembra provato dalla prigionia. Accanto a lui c' è un ragazzino con la testa fasciata e lo sguardo perso nel vuoto.

foreign fighters 2 foreign fighters 2

 

L' ala della prigione di massima sicurezza dovrebbe essere un' infermeria, dove sono buttati a terra o su pochi letti circa 200 combattenti dell' Isis rimasti feriti nei combattimenti. Un ufficiale della sicurezza curda indica il terrorista italiano in mezzo a miliziani stranieri delle bandiere nere denutriti e sconfitti. Nel Califfato «arrivava gente da tutto il mondo. All' inizio si stava bene - ricorda il foreign fighter -. Poi è intervenuta l' aviazione, che bombardava dappertutto, di continuo».

foreign fighters 1 foreign fighters 1

 

Il terrorista non ammette di avere imbracciato le armi, ma l' inchiesta che lo riguarda portata avanti dai carabinieri del Ros di Milano ha raccolto numerose prove. Negli atti vengono citati «riscontri» sull'«addestramento militare» di Koraichi, che ha partecipato «quale mujahed alle azioni violente decise dall' organizzazione terroristica». E sarebbe stato riconosciuto in alcuni filmati del Califfato mentre partecipava all' attacco di un aeroporto dove sono stati uccisi 250 soldati siriani, molti sgozzati.

 

mohamed koraichi isis italia mohamed koraichi isis italia

«Come tutte le guerre ci sono stati degli errori compiuti anche dallo Stato islamico», ammette il jihadista partito con la famiglia da Bulciago, in provincia di Lecco. Dopo i tempi d' oro a Raqqa «ci spostavamo da un posto all' altro e siamo finiti circondati a Baghuz», spiega il super-ricercato. L' ultima sacca dello Stato islamico nel Nord Est della Siria, dove i resti delle truppe jihadiste hanno combattuto fino alla morte fra febbraio e marzo. «Sono stato ferito - racconta Koraichi -. Quando hanno aperto un corridoio umanitario mi sono consegnato assieme alla famiglia».

 

MOHAMED KORAICHI ADDESTRA I FIGLI MOHAMED KORAICHI ADDESTRA I FIGLI

Adesso deve indossare la tuta arancione dei prigionieri jihadisti resa famosa da Guantanamo. «La situazione è critica - spiega il detenuto -. Da mesi non sappiamo quale sarà la nostra sorte. Nessuno ci ha processato. Il futuro è buio». Sembra un agnellino, ma dalla Siria mandava le immagini di quando addestrava i figli piccoli a sparare con il kalashnikov. Una serie di inchieste hanno rivelato che era il mentore del «pugile dell' Isis», l' operaio Abderrahim Moutaharrik, che abitava a Lecco.

 

foreign fighter foreign fighter

Il kick boxer delle bandiere nere sta scontando nel carcere di Sassari una condanna a 6 anni per terrorismo internazionale. E il presidente Sergio Mattarella gli ha tolto la cittadinanza italiana. Il trait d' union con Moutaharrik era Wafa Koraichi, la sorella del terrorista rispuntato in Siria, pure lei arrestata, condannata ed espulsa questa estate. Koraichi, dopo il crollo dell' Isis, era stato dato per disperso o morto. E invece è dietro le sbarre dei curdi. La situazione, però, rimane molto incerta dopo l' invasione dei turchi. Le cellule dell' Isis hanno fatto esplodere un' autobomba davanti al carcere del jihadista partito da Lecco nel tentativo di liberare i prigionieri. Koraichi era arrivato in Italia nel 2003 con un regolare permesso di lavoro. Adesso si sente con l' acqua alla gola: «Mi appello all' Italia. Sono in prigione da nove mesi pronto a consegnarmi».

i foreign fighters sono trattati come re i foreign fighters sono trattati come re foreign fighters foreign fighters

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?