NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE SO' CAZZI - LE MISURE ITALIANE IN CASO DI EMERGENZA NUCLEARE NON SONO AGGIORNATE DAL 2010 (E CI VOLLERO 10 ANNI PER SCRIVERE IL PIANO) - IL REFERENDUM CHE ABOLÌ IL NUCLEARE IN ITALIA IMPOSE UNA REVISIONE – NEL DOCUMENTO CI SONO LE INDICAZIONI DI COME AGIRE IN DIVERSE FASI DI UN DISASTRO ATOMICO, COME STARE A CASA E ASSUMERE IODIO – OVVIAMENTE IL PIANO NON PREVEDEVA L’EMERGENZA SANITARIA IN CORSO E QUINDI…

Condividi questo articolo


Elisa Calessi per “Libero quotidiano”

 

PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA

Sul frontespizio l'intestazione recita: «Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche». Si tratta di un documento di 172 pagine, comprese 19 tabelle e 9 allegati, redatto da un gruppo di lavoro istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e sotto il coordinamento della Protezione civile. L'obiettivo, si legge, è di stabilire «le misure necessarie per fronteggiare le conseguenze degli incidenti che avvengano in impianti nucleari di potenza ubicati al di fuori del territorio nazionale». 

 

incendio alla centrale nucleare di zhaporizhzhia incendio alla centrale nucleare di zhaporizhzhia

In pratica spiega cosa bisogna fare in casi come quello che si è sfiorato l'altra notte, quando la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya è andata in fiamme, rischiando la fuoriuscita di radiazioni nucleari. Anche perché, come si è visto con il Covid, quando accade una emergenza bisogna essere già pronti, sapere precisamente cosa occorre fare, chi deve farlo e avere tutti gli strumenti e dispositivi di protezione per affrontarla. L'idea di prevedere un piano di emergenza nacque nel 1986, subito dopo l'incidente di Chernobyl. 

 

CENTRALE NUCLEARE ZAPORIZHZHIA CENTRALE NUCLEARE ZAPORIZHZHIA

Ci vollero quasi dieci anni per scriverlo, anche perché il referendum che abolì il nucleare in Italia impose una riscrittura. Nel 1996 ci fu la prima stesura. Si prevedono vari scenari, i protocolli da seguire, come devono muoversi le varie istituzioni (Stato, Regioni, Comuni, Protezione civile, Ispra, Iaea, Prefetture), il coordinamento che deve attivarsi, lo scambio di informazioni tra autorità e con la popolazione. Nel 2010 ci fu un'ulteriore revisione. L'ultima. Da allora non risulta sia stato più toccato. 

bomba nucleare bomba nucleare

 

PIANIFICAZIONE

Vediamo cosa dice. Dopo aver analizzato le «sorgenti di rischio», indicato la «pianificazione e la strategia operativa», è al capitolo 3 che si entra nel dettaglio, con un paragrafo sulle «misure di tutela della salute pubblica». Prima di tutto si distingue tra due tipi di esposizione alle radiazioni: «in modo diretto in seguito a fall-out radioattivo» oppure «indiretto, tramite inalazione o ingestione di alimenti e bevande contaminati». 

 

pastiglie di iodio pastiglie di iodio

Si indicano, poi, due tipi di interventi da adottare. Il primo, da realizzare «nelle prime ore», prevede due misure: dare «indicazione di riparo al chiuso» e mettere in atto «interventi di profilassi». In sostanza, si prevede che, in caso di incidente, si dovrà per prima cosa chiedere alle persone di chiudersi in casa, «con porte e finestre chiuse» e «con sistemi di ventilazione spenti». In un secondo momento si prevede «la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate». Lo iodio, infatti, serve per mitigare i possibili effetti delle radiazioni. 

pastiglie di iodio pastiglie di iodio

 

Nelle pagine successive si indicano anche le quantità da somministrare in base alle età delle persone. La distribuzione di «ioduro di potassio», si legge, «viene assicurata dal Servizio Sanitario Regionale, secondo una pianificazione concordata tra la Regione interessata, il Dipartimento della Protezione Civile e il Ministero della Salute». Memori della mancanze di mascherine, guanti e ventilatori, nei giorni in cui scoppiò l'emergenza Covid, viene naturale chiedersi se il ministero della Salute ha previsto scorte di iodio sufficienti per tutti gli itliani e previsto un piano di distribuzione. 

 

SECONDA FASE 

area radioattiva area radioattiva

Passata la prima emergenza, in una seconda fase si raccomanda di «evitare l'assunzione di acqua e alimenti contaminati» e «degli animali destinati alla produzione di alimenti». Per questo si stabilisce l'«inibizione del pascolo e/o confinamento degli animali in ambienti chiusi», «l'alimentazione degli animali con cibo ed acqua non contaminati», il «rinvio della macellazione degli animali contaminati», «il congelamento del latte e di organi contaminati» e «restrizioni alla produzione, commercializzazione e consumo di alimenti di origine animale e/o vegetale». 

 

Le persone che rischiano di essere interessate all'emergenza devono, poi, essere «informate e regolarmente aggiornate sulle misure di protezione sanitaria» da adottare. Chi, poi, è direttamente interessato dalle radiazioni deve essere informato «sui fatti relativi all'emergenza, sul comportamento da adottare e sui provvedimenti di protezione sanitaria». Per evitare che si diffondano notizie false, si suggerisce la designazione di «un responsabile unico nazionale per la diffusione dell'informazione». 

 

rifiuti radioattivi 2 rifiuti radioattivi 2

Infine si distinguono due fasi: quella di «preallarme» e quella di «allarme». Nella prima si deve informare la popolazione sul «tipo e l'origine dell'evento, le principali caratteristiche delle sostanze radioattive emesse, i tempi e le modalità con le quali sono diffusi». Nella seconda, quando siamo già in allarme, le persone vanno informate sul «tipo di situazione di emergenza radiologica in atto», sulla «prevedibile evoluzione dell'evento», sulle «principali caratteristiche delle sostanze radioattive emesse», sulla «zona interessata» e sulle «Autorità a cui rivolgersi» per informarsi. 

 

Non si esclude, poi, che debbano essere adottate misure per contenere i movimenti. Se ne elencano alcune: oltre a limiti nella «circolazione delle persone all'aperto», si parla di «occupazione razionale delle abitazioni (per esempio chiusura di porte e finestre, spegnimento degli impianti di aria condizionata e dei sistemi di presa d'aria esterna, spostamento in ambienti seminterrati o interrati)». 

 

BOMBA ATOMICA A HIROSHIMA BOMBA ATOMICA A HIROSHIMA

E poi «eventuali restrizioni relative al consumo degli alimenti e dell'acqua, norme di igiene personale, distribuzione delle compresse di iodio stabile». Naturalmente ci si augura che il piano non debba mai essere attuato. Ma nel caso, invece, tornasse attuale, si spera che funzioni, che tutti i soggetti coinvolti sappiano esattamente cosa fare e abbiano i mezzi e gli strumenti per farlo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

NON È CON LE GUERRE CHE SI ESTIRPA IL TERRORISMO – ISRAELE POTREBBE INVADERE IL LIBANO GIÀ QUESTA SETTIMANA MA NON CAMBIERA' GRANCHE' – NETANYAHU E I SUOI ALLEATI FINGONO DI NON CAPIRE CHE PER RISOLVERE IL PROBLEMA ALLA RADICE 

BISOGNA CREARE UNO STATO PALESTINESE - PER CREARE UN “NUOVO ORDINE” DI PACE IN MEDIO ORIENTE, TEL AVIV HA BISOGNO DI AVERE DALLA SUA PARTE LE OPINIONI PUBBLICHE INTERNAZIONALI: FARE GUERRA E ELIMINARE I CAPI DI HAMAS E HEZBOLLAH NON BASTERA' - IL MESSAGGIO DI NETANYAHU AGLI IRANIANI: "PRESTO SARETE LIBERI". IL PENTAGONO INVIA ALTRI SOLDATI E AEREI DA CACCIA IN MEDIO ORIENTE

DAGOREPORT - LA GUERRA D’ATTRITO NEL CENTRODESTRA NON SI FERMA A UCRAINA, AUTONOMIA, RAI, BANCHE E CANONE, MA SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA SORPRENDENTE ATTRICE PROTAGONISTA: BARBARA D’URSO – A VIALE MAZZINI SI MORMORA CHE DIETRO L’OSPITATA DELLA CONDUTTRICE A “BALLANDO CON LE STELLE” (COSTO: 70MILA EURO) CI SIA LO ZAMPINO DI TELEMELONI. UNA PIZZA IN FACCIA A PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE HA ALLONTANATO “BARBARIE” DA MEDIASET E NON VUOLE VEDERLA NEMMENO SULLE ALTRE RETI – L’AFFONDO DI GASPARRI SULLE BANCHE E SU ELON MUSK, L’AUTONOMIA, IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE: TUTTE LE SCHERMAGLIE TRA FRATELLI D’ITALIA, FORZA ITALIA E LEGA…

SULLA RAI ELLY NON SI È FATTA INFINOCCHIARE – IL MOTIVO CHE HA SPINTO SCHLEIN ALL’AVENTINO, OLTRE ALLA MANCATA RIFORMA DELLA GOVERNANCE DI VIALE MAZZINI, RIGUARDA LO STATO DELL’ARTE DEL PD – IL DUPLEX BOCCIA-FRANCESCHINI PUNTAVA A PIAZZARE UN PRESIDENTE DI GARANZIA CHIAMATO GIOVANNI MINOLI. UN NOME SU CUI ERA STATO TROVATO UN ACCORDO CON GIORGIA MELONI, GRAZIE AI CONTATTI DEL MARITO DI NUNZIA DE GIROLAMO CON GIAMPAOLO ROSSI – MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER SI È RIFIUTATA DI PRENDERSI IN CARICO UN “INAFFIDABILE” COME IL MULTI-TASKING MINOLI – IL PROBLEMA DI ELLY È CHE NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA IN RAI. PIUTTOSTO CHE INFILARSI IN QUEL LABIRINTO PIENO DI TRAPPOLE, HA PREFERITO CHIAMARSI FUORI – LA MOSSA DI NARDELLA: HA LANCIATO LA SUA CORRENTE PER STOPPARE FRANCESCHINI, CHE PUNTA A PASSARE IL TESTIMONE ALLA MOGLIE, MICHELA DI BIASE...

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE