hacker luxottica

LUXOTTICA AL BUIO – INVECE CHE PENSARE AGLI SMART GLASSES, DEL VECCHIO DOVREBBE PENSARE ALLA SICUREZZA INFORMATICA DEI SISTEMI INFORMATICI DELLA SUA AZIENDA – GLI STABILIMENTI PRODUTTIVI E GLI INSEDIAMENTI LOGISTICI IERI SONO FINITI KO PER UN NON MEGLIO PRECISATO “GUASTO INFORMATICO” – COS’È SUCCESSO? RAPETTO: “IL PROTARSI DEI DISAGI LASCIA IMMAGINARE CHE…”

LUXOTTICA 1

Umberto Rapetto per www.infosec.news

 

Il fatidico “andate a casa”, se fossi stato al posto di Leonardo Del Vecchio, lo avrei detto al responsabile dei sistemi informatici e delle reti di comunicazione, a quello cui compete la sicurezza tecnologica, al dirigente che si occupa di EDP auditing, al “risk manager” e alla flotta di consulenti che li circondano.

 

Invece la messa in libertà scattata alle 11 di ieri mattina ha riguardato tutti i dipendenti di Luxottica delle sedi che il colosso industriale ha ad Agordo e a Sedico.

 

Leonardo Del Vecchio

Gli stabilimenti produttivi e gli insediamenti logistici sono finiti K.O. per un non meglio precisato “guasto informatico”.

 

La natura dell’ “inconveniente” che – bocche “ragionevolmente” cucite – è ancora ignota ma il fatto che non si conosca l’origine del disastro tecnologico non alleggerisce certo la posizione di chi doveva provvedere a tutelare apparati, procedure e archivi elettronici il cui mancato funzionamento poteva portare (e ha portato) alla paralisi industriale.

 

UMBERTO RAPETTO

Il blackout – che a quanto pare si è riverberato anche nelle propaggini più lontane dell’impero Luxottica in Cina – è presumibilmente correlato ad un ransomware, ovvero ad uno di software maligni che crittografa indebitamente i file e rende totalmente inservibile il patrimonio informativo di una azienda.

 

L’effetto della cifratura fraudolenta è drammatico. La illeggibilità delle informazioni vitali inchioda i processi decisionali, blocca le linee di produzione, acceca la gestione dei magazzini, ferma la spedizione delle merce, rende irricevibili i nuovi ordini, azzera la contabilità, trasforma in sconosciuti dipendenti, clienti e fornitori.

 

hacker

Il protrarsi dei “disagi” lascia immaginare che la probabile ferale trasformazione dei dati in sgangherate sequenze di bit incomprensibili abbia riguardato non soltanto qualche postazione di lavoro, ma l’intero sistema informatico e presumibilmente anche tutto quello che era conservato nel cosiddetto “cloud” (ovvero le risorse messe a disposizione da soggetti terzi per garantire la prosecuzione delle attività in caso di incidenti locali) e che avrebbe dovuto garantire una ripartenza rapida che invece non ci sarebbe stata.

 

Se così fosse ci si troverebbe dinanzi ad un poco confortante quadro di sicurezza dei dati, carente in fatto di cautele tecniche ed organizzative e lacunoso a proposito di sensibilizzazione e formazione del personale per scongiurare condotte imprudenti che possono innescare il radicarsi di un malware e la sua entrata in funzione.

 

LEONARDO DEL VECCHIO

Sul sito non c’è alcuna menzione del famigerato “guasto” e anche chi va curiosare nella sezione “Storie” dove ci sono le tappe della vita della holding non trova nulla.

 

L’ultima notizia riportata online è quella dell’accordo appena stipulato con Facebook per produrre occhiali in grado di visualizzare la “realtà aumentata” (ovvero di abbinare informazioni e approfondimenti testuali, video e audio a quel che sta vedendo chi li indossa).

 

ROCCO BASILICO

Rocco Basilico, Chief Wearables Officer di Luxottica, come si legge nel comunicato stampa di quell’indiscutibile traguardo, aveva parlato di “tecnologia che ha reso più vicine tra loro le persone” e forse anticipava l’assembramento che si sarebbe verificato quando con il “guasto informatico” i lavoratori venivano invitati ad uscire e a raggiungere le rispettive abitazioni.

 

Le dichiarazioni ufficiali includevano anche che “Con questa collaborazione stiamo aprendo la strada a una nuova generazione di prodotti destinati a cambiare il modo in cui guardiamo il mondo”. Al momento è il mondo che – sbalordito per l’episodio in questione – ha cambiato il modo di guardare Luxottica.

LUXOTTICAHUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIOLUXOTTICA 3hackerla cina e gli hackerluxotticaluxottica

 

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?