giacomo bozzoli antonella colossi

POSSIBILE CHE NESSUNO CONTROLLASSE GIACOMO BOZZOLI MENTRE ATTENDEVA L’ULTIMA CONDANNA? - L'UOMO, IN FUGA CON LA MOGLIE E IL FIGLIO, HA APPROFITTATO DELLA FALLA DELLA GIUSTIZIA PER SCAPPARE PRIMA CHE I GIUDICI DELLA CASSAZIONE LO CONDANNASSERO ALL'ERGASTOLO PER L'OMICIDIO DELLO ZIO MARIO, AVVENUTO NEL 2015 - DOV'E' BOZZOLI? IL SUO DOCUMENTO È STATO USATO PER PRENOTARE UNA CAMERA D'ALBERGO IN SPAGNA FINO AL 30 GIUGNO, MA È POSSIBILE SI TRATTI DI UN DEPISTAGGIO  - LA POLEMICA DI SALVINI 

BOZZOLI: NIPOTE REGISTRATO IN SPAGNA DAL 20 AL 30 GIUGNO

giacomo bozzoli

(ANSA) - Il documento di Giacomo Bozzoli risulta essere stato registrato in un albergo in Spagna dal 20 al 30 giugno. Dal 1 luglio, giorno in cui è stato condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, il nome dell'imprenditore 39enne bresciano è scomparso dai radar.

 

Secondo fonti investigative l'unico documento registrato era quello di Giacomo Bozzoli ma il bresciano sarebbe però stato in compagnia di moglie e figlio. Le forze dell'ordine italiane stanno però accertando che sia stato effettivamente lui a depositare il documento in un albergo in Spagna.

 

Prende dunque corpo l'ipotesi di un clamoroso depistaggio messo in atto la mattina del 24 giugno quando tra le 5.51 e le 6.03 la Maserati Levante intestata a Bozzoli era stata registrata dai lettori di targa tra Manerba del Garda e Desenzano, in provincia di Brescia. Chi era al volante della vettura? è una domanda alla quale stanno rispondendo gli inquirenti che in queste ore sono concentrati sugli spostamenti del bresciano che avrebbe quindi lasciato l'Italia 10 giorni prima della sentenza definitiva.

 

BOZZOLI, LA FUGA IN SPAGNA «HA DORMITO IN UN ALBERGO»

Estratto dell'articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

 

giacomo bozzoli Antonella Colossi

C’è una registrazione con il suo nome e cognome in un albergo spagnolo, la sera del 30 giugno. Giacomo Bozzoli, la sua compagna e suo figlio sono arrivati come turisti. I due adulti hanno dato alla reception i loro documenti e chi indaga è convinto che siano arrivati fin lì con la Maserati Levante di lui, anche se il passaggio dell’auto non è stato rilevato.

 

Lui ha il passaporto scaduto quindi deve aver dato come documento la sua carta di identità poi trasmessa dall’albergo alle forze dell’ordine (com’è prassi) e inserita nei database delle polizie europee. In quell’hotel Giacomo Bozzoli ha dormito l’ultima notte da uomo libero e non condannato.

 

Il giorno dopo la sentenza della Cassazione: ergastolo confermato per aver ammazzato suo zio e aver distrutto il corpo buttandolo nella fornace della fonderia in cui lavorava, a Marcheno, nel Bresciano. Lui però, mentre i giudici leggevano il verdetto, era già scomparso da otto giorni.

 

giacomo bozzoli

Ha continuato e continua a essere un uomo libero, certo. Ma è braccato dalla polizia di tutto il mondo e i mille controlli incrociati di questi giorni cominciano a tracciare il percorso della fuga. Il passaggio in Francia, per cominciare. Era il Paese dove la coppia aveva detto che sarebbe andata «per qualche giorno di vacanza» al padre di lei, il gallerista d’arte Daniele Colossi.

 

Lui lo ha detto ai carabinieri che sono andati a cercare il condannato dopo la sentenza, non avendolo trovato a casa. E a quanto pare era davvero così: il passaggio in Francia era nei piani, ma non per quella vacanza annunciata.

 

Dalla Francia i tre sarebbero usciti in direzione «della Penisola Iberica», dice una fonte investigativa senza specificare esattamente dove. Un altro degli inquirenti giura invece che il luogo della registrazione in albergo «non è il Portogallo». La Spagna, quindi. La traccia si ferma lì, a quel 30 giugno. Dal 1° luglio, cioè dal giorno della sentenza in poi, più niente. [...]

 

giacomo bozzoli

Ieri Daniele Colossi, il padre della donna, ha scritto un appello per Giacomo. «Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino. Nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettando la legge.

 

Per questa ragione mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perché credo che questa sia la cosa migliore per tutti. Spero che la vicenda si concluda il prima possibile». Dalla famiglia di lui, invece, fanno sapere che Adelio, il padre di Giacomo, da ieri mattina non riesce nemmeno a stare in piedi perché «si è sentito male» per la tensione accumulata in questi giorni.

 

2 - NESSUNO ORDINÒ DI CONTROLLARLO MENTRE ATTENDEVA L’ULTIMA CONDANNA

Estratto dell'articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

l arrivo di giacomo bozzoli alla caserma dei carabinieri

Una fuga forse preparata nel corso degli anni, in previsione di una sentenza definitiva che lo avrebbe portato in carcere. Ma Giacomo Bozzoli non poteva pensare che avrebbe potuto contare anche sul fatto che prima della decisione dei giudici della Cassazione — il primo luglio scorso, confermato l’ergastolo nei suoi confronti per l’omicidio dello zio Mario nel 2015 — non ci sarebbe stata alcuna prescrizione relativa al controllo dell’imputato e neanche misure cautelari, anche solo l’obbligo di dimora o quello di firma.

 

Una falla insomma, con polizia e carabinieri, che non hanno ricevuto alcun incarico ufficiale di controllare — come spesso viene deciso per impedire la fuga di persone condannate in via definitiva per gravi reati — il 39enne, già in fuga con moglie e figlio di 9 anni su una Maserati, non si esclude già da fine giugno.

 

giacomo bozzoli

Non è scattata alcuna allerta, non è stata presa alcuna misura preventiva. E così Matteo Salvini polemicamente sottolinea: «Mentre un governatore è agli arresti domiciliari senza alcuna condanna (Toti, ndr ), un ergastolano è in fuga da giorni perché nessuno si era preoccupato di trattenerlo, nonostante la condanna per aver ucciso lo zio gettandolo in un forno. Il mondo al contrario».

 

Solo quando, sempre il primo luglio, le forze dell’ordine si sono presentate presso l’abitazione di Bozzoli per notificargli l’ordine di esecuzione della pena della Procura di Brescia si è scoperto che era irreperibile. Un vantaggio per il latitante, che già durante le indagini aveva evitato di finire in carcere — come ha spiegato l’ex procuratore capo di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso sul Corriere — perché «quando ero io a indagare sul caso, Bozzoli è sempre stato disponibile e reperibile». [...]

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...