concerto madonna a milano

MADONNA SOTTO LA MADUNINA - DAGOREPORT! NON È UN CONCERTO (BASI REGISTRATE E NESSUNA BAND), MA UNA AUTOCELEBRAZIONE FINO A MONUMENTALIZZARSI CON TANTO DI PICCIONE IN TESTA: UNO SHOW SPLENDIDO DI MIX-MEDIA, IN MODALITÀ BILL VIOLA CHE INCONTRA LE CIRQUE DU SOLEIL, LA VIDEOARTE DI NAN JU PAIK A LETTO CON LA POPART - DA VEDERE COME MADONNA BALLA CON UNA GAMBA SOLA, L’ALTRA È STRETTA DA UN TUTORE, E RIESCA A FAR SEMBRARE DONATELLA VERSACE - SALITA SUL PALCO, IMPACCIATISSIMA - UNA VECCHINA CLOCHARD WANNABE-MADONNA… VIDEO

 

 

 

1. DAGO AL CONCERTO DI MADONNA

DAGOREPORT

 

dago con la sosia di madonna a milano 1

Non è un concerto (basi registrate e nessuna band), ma una autocelebrazione fino a monumentalizzarsi con tanto di piccione in testa attraverso uno show splendido di mix-media, in modalità Bill Viola che incontra Le Cirque du Soleil, la videoarte di Nan Ju Paik a letto con la popart.

 

Da vedere come Madonna balla con una gamba sola, l’altra è stretta da un tutore, e riesca a far sembrare Donatella Versace - salita sul palco, impacciatissima - una vecchina clochard wannabe-Madonna.

 

Impressionante e inatteso il boato degli 11 mila presenti (non solo antichi madonnari degli anni ottanta ma anche nuove leve anagrafiche) all’arrivo dell’ottuagenario Armani. I pezzi che hanno surriscaldato i piedini sono stati ovviamente i classici da danceteria (ottimo il ripescaggio di ‘Growing up’, suo pezzo di debutto). Gran finale con Micheal Jackson versus Madonna, Billie Jean vs Like Virgin (tanto x metterlo in quel posto allo sferragliare techno di oggi).

 

concerto di madonna 14

2. MADONNA A 65 ANNI GIOCA ANCORA DA REGINA. CELEBRA SE STESSA E INIZIA A REINVENTARSI

Estratto dell’articolo di Paolo Giordano per “Il Giornale”

 

Ma allora come la mettiamo? Bollita o «still the queen», ancora la regina? Ieri sera al Forum di Milano la madre di tutte le popstar ha fatto di tutto per evitare di sembrare la nonna di quel prodigio che quasi quarant'anni fa cantava Like a virgin mettendo sottosopra il pop mondiale.

concerto di madonna 13

 

Allenatissima, concentratissima, tagliente il giusto. Di certo ha 65 anni e ha mostrato per forza qualche cigolio durante i concerti di questa gigantesca tournèe che finirà da qualche parte nel mondo a fine aprile dopo 78 concerti in 15 nazioni. In fondo questa è una Celebration, proprio come si sente mentre si accendono le luci prima che Madonna in persona inizi Nothing really matters (dal disco Ray of light del 1999) e porti sul palco il proprio greatest hits. Oltre due ore divise in sei atti più i bis (Like a Virgin «mesciappata» con Billie Jean di Michael Jackson e la loro foto insieme ha indignato qualcuno, Bitch I'm Madonna e Celebration).

donatella versace e madonna

 

Ventisei brani, quasi tutti strafamosi. Da Into the groove a Holiday, da Vogue a Erotica a La Isla Bonita fino a Living for love. Quando inizia Hung up, che detto tra parentesi è uno dei suoi brani migliori di sempre, il Forum era come tutte le altre arene europee: tremava. Si è placato, un po' sorpreso e un po' commosso, quando Madonna ha tirato fuori la chitarra acustica per una versione asciutta di I will survive di Gloria Gaynor che, senza la frenesia dance, si presta bene a celebrare la rinascita della signora Louise Veronica Ciccone dopo l'infezione batterica che a fine giugno l'ha portata a due passi dalla morte. «Non pensavo di farcela e nemmeno i medici ci credevano», ha detto.

 

 

concerto di madonna 6

Diciassette cambi di abito, dicesi diciassette, e forse i cambi sono la parte più faticosa di un concerto kolossal su di un palco kolossal che ha Madonna al centro e non mostra alcun musicista proprio perché gli occhi devono essere soltanto su di lei, al massimo sui ballerini e sui performer o sulla scenografia e basta. In platea c'è Donatella Versace che, con Jean Paul Gaultier e Guram Gvasalia, ha firmato quasi tutti gli abiti di scena creati (o ricreati) apposta per il tour.

 

[…] Ci sono giovani al Forum, persino giovanissimi, che ballano e mandano le canzoni a memoria […] Ed è per questo che a 65 anni Madonna è ancora la regina, nonostante tutto. […] Le altre restano ancora eredi. […]

 

concerto di madonna 15

3. BALLETTI, DRAG QUEEN, EFFETTI STROBOSCOPICI E GONDOLE VOLANTI MADONNA INCANTA MILANO CON UNO SHOW D'ALTRI TEMPI

Estratto dell’articolo di Luca Dondoni per “La Stampa”

 

Il Celebration Tour di Madonna ristabilisce l'equilibrio fra la star e le sue canzoni, dimenticando gli scivoloni e le digressioni di Madame X e lasciando spazio alle canzoni che l'hanno resa Madonna, la più grande popstar degli ultimi 50 anni. […]

 

concerto di madonna 7

«Se si deve celebrare lo si fa bene», dice Madonna, che si è ripresa ma soffre ancora per il problema di salute che ha fatto temere per la sua vita. Le oltre due ore di concerto sono spettacolo puro, un budget milionario che ha dato vita a scenografie rotanti, schermi giganti, ballerini, drag queen, cambi di costumi continui […]

 

Ma le atmosfere sono tante in un solo live: dal Forum che diventa una discoteca con gigantesca palla stroboscopica che scenda dell'alto a Madonna che si alza in volo sulla testa del pubblico a cavallo di una gondola in Live to Tell. Poi c'è il messaggio sociale tanto caro alla star, quando sui megaschermi compaiono i ritratti di vittime dell'Aids, e c'è anche l'appello alla pace tra Israele e Palestina.

concerto di madonna 5

 

[…] Il finale lascia spazio a Celebration ma nella versione remix del nostro Benny Benassi. Una collaborazione che permette a Madonna di chiudere il concerto con quel tocco italiano che tanto ama e ha nelle vene. Domani sera si replica.

concerto di madonna 2

la scaletta del concerto di madonna a milano

concerto di madonna 4concerto di madonna 10concerto di madonna 1concerto di madonna 11concerto di madonna 8dago con la sosia di madonna a milano 4dago con la sosia di madonna a milano 3dago con la sosia di madonna a milano 2concerto di madonna 12concerto di madonna 9concerto di madonna 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...