1. “MI HA LEGATA E FATTA INGINOCCHIARE” STUPRO DI ANZIO, IL RACCONTO DELL’ORRORE
Estratto dell’articolo di Clemente Pistilli per “la Repubblica - Edizione Roma”
«Ero a terra e mi dimenavo, ma lui continuava a bloccarmi e mi diceva di stare ferma altrimenti mi avrebbe fatto male. Sentivo mancare il respiro e dopo avergli dato un calcio ho sentito un’ulteriore stretta al collo».
Un racconto terribile quello fatto agli inquirenti dalla diciottenne violentata ad Anzio e che è stato confermato prima al pm e poi al gip dal 32enne accusato di quell’orrore, Valentine Omwanta, di nazionalità nigeriana e clandestino.
Un racconto tremendamente simile a quello che fece ai magistrati la 57enne vittima sempre di abusi, lesioni e rapina da parte dello straniero in provincia di Trapani, nel 2016. Per quella vicenda Omwanta venne arrestato e condannato a sette anni di carcere.
Tornato libero lo scorso anno, il 12 maggio scorso ha confessato di aver fatto la stessa cosa a una 18enne sul litorale romano, scesa da un bus del Cotral sulla Nettunense, dopo una giornata trascorsa con gli amici nel centro commerciale «Aprilia 2», e incamminatasi su una strada sterrata per raggiungere la sua abitazione nella zona di Corso Italia.
anzio la baracca dove e' stata violentata una 19enne
«Mentre camminavo mi guardavo intorno per assicurarmi che non ci fossero pericoli. Ero al telefono con una mia amica», ha raccontato la ragazza agli investigatori. «A un tratto - ha precisato - mi sono sentita prendere da dietro. Mi sono trovata con un braccio, coperto da una felpa di colore nero, che mi stringeva il collo e l’altra mano di un uomo che mi tappava la bocca.
Ero ancora al telefono, ho cercato di urlare, ma lui mi ha strappato il cellulare dalle mani e l’ha buttato in mezzo all’erba. Era incappucciato. Ho perso i miei occhiali da vista e da quel momento non ho più avuto una visione nitida». […]
«Aveva la barba scura, le sue mani erano grosse ed era depilato, ma non troppo», ha aggiunto la vittima cercando di fornire un identikit. La giovane ha raccontato di essere stata trascinata verso una baracca rifugio di sbandati. « Mi ha fatto mettere in ginocchio - ha riferito parlando delle violenze subite - ha preso un laccio nero e mi ha legata » . In quel momento sono iniziati i palpeggiamenti, poi gli abusi sessuali sempre più pesanti. « Mi ha preso, mi veniva da vomitare » , ha confessato. […]
2. ANZIO, STUDENTESSA STUPRATA, IL NIGERIANO: «ERO UBRIACO». ERA DA POCO USCITO DAL CARCERE
Estratto dell’articolo di Camilla Mozzetti, Elena Ganelli per "il Messaggero"
anzio la baracca dove e' stata violentata una 19enne
«Ero ubriaco, avevo bevuto tanto: birra, vino, whisky e non ricordo nulla di quella sera ma sono dispiaciuto». Sono queste le dichiarazioni che il 32enne nigeriano, Valentine Omwanta, arrestato con l'accusa di avere violentato e rapinato una 18enne ad Anzio il 12 maggio scorso ha fatto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario che ieri mattina lo ha ascoltato nell'interrogatorio di convalida.
L'uomo, difeso dall'avvocato Natalino Sabatino che ieri era sostituito dall'avvocato Leonardo Palombi, ha risposto alle domande del magistrato anche se in maniera alquanto confusa.
anzio la baracca dove e' stata violentata una 19enne
Di fatto ha confermato le dichiarazioni già rese in precedenza al pubblico ministero del Tribunale di Velletri che coordina le indagini - ammettendo un pesante stato di alterazione alcolica. «Non sono in grado di ricostruire cosa accadde quella sera, non mi ricordo» ha continuato a ripetere, non riuscendo a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto quel venerdì quando, secondo il racconto della vittima agli investigatori, l'avrebbe aggredita alle spalle appena scesa dall'autobus in zona Anzio 2 per poi trascinarla a forza in una baracca abbandonata poco distante, a ridosso della via Nettunense. Qui l'avrebbe violentata.
Lo straniero, detenuto presso il carcere di Latina, è stato fermato qualche giorno fa dagli agenti di polizia della Squadra Mobile e del commissariato Anzio-Nettuno dopo una vera e propria caccia all'uomo presso la stazione ferroviaria di Aprilia mentre stava aspettando di prendere un treno diretto a Termini. Ad incastrarlo, l'esame del Dna da parte della polizia scientifica che era riuscita a repertare tracce biologiche del violentatore sia sugli indumenti della ragazza che nelle prossimità della baracca dove si è consumato lo stupro. […]
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