MONTAGNIER, GENIO INCOMPRESO O VECCHIO RIMBA? – IL VIROLOGO 89ENNE, PREMIO NOBEL PER AVER SCOPERTO IL VIRUS DELL’HIV, È IL GURU DI RIFERIMENTO DEI NO-VAX, CHE LO CITANO (SPESSO A SPROPOSITO): MA CHE COSA PENSA DAVVERO? L’INTERVISTA PER “FUORI DAL CORO”: “NON SONO CONTRARIO AI VACCINI, MA A PRODOTTI NON SICURI I CUI EFFETTI SONO SCONOSCIUTI. SE IL VIRUS NON FOSSE STATO MANIPOLATO PER MEZZO DELLE INIEZIONI, CREDO SI SAREBBE GIÀ INDEBOLITO. LE ULTIME VARIANTI SONO FAVORITE DALLA DIFFUSIONE DEI VACCINI. L’ALTERNATIVA? BISOGNA CHE TUTTI SAPPIANO CHE…” - VIDEO
LUC MONTAGNIER A FUORI DAL CORO
VIDEO - LUC MONTAGNIER A “FUORI DAL CORO”
«CONFERMO: I VACCINI NON SONO SICURI HANNO EFFETTI ANCORA SCONOSCIUTI»
Da “La Verità”
Per gentile concessione della trasmissione Fuori dal coro, pubblichiamo l'intervista - effettuata da Margherita Enrico e trasmessa ieri sera al premio Nobel Luc Montagnier. L'anziano medico (89 anni), che nel 2008 è stato insignito del premio svedese per la Medicina, è scopritore del virus dell'Hiv. Dopo lo scoppio della pandemia da Covid, le sue posizioni, in netto contrasto con
la maggior parte degli istituti e delle organizzazioni sanita-rie mondiali, hanno fatto discutere. Nel colloquio, realizzato all'inizio dell'estate, Montagnier conferma le sue tesi sull'inopportunità di procede-re a vaccinazioni di massa a pandemia in corso. Scelta che ritiene esposta a un rapporto rischi-benefici non sicuro per i cittadini. Il Nobel insiste anche sulla possibilità di cura.
«Non sono contro i vaccini, alla cui ricerca ho dedicato gran parte della mia vita», dice Luc Montagnier: «Li ritengo molto importanti nella cura delle malattie trasmissibili e delle epidemie, ma sono contrario a prodotti non sicuri i cui effetti sono ancora del tutto sconosciuti.
Un vaccino può considerarsi sicuro solo dopo un tempo di sperimentazione molto più lungo. Questa campagna vaccinale è stata effettuata con errori di carattere scientifico e medico, che hanno aggravato la situazione. Nei vaccini di solito è presente il virus attenuato che una volta iniettato stimola il sistema immunitario in maniera delicata.
Gran parte dei vaccini somministrati per combattere questa pandemia sono una terapia genica che serve a stimolare la produzione di proteine nella nostre cellule. È un sistema che ritengo innaturale, perché fa si che nuovo materiale genetico sia inserito nel nostro genoma».
Ma sono stati vaccinati miliardi di persone. Quali potrebbero essere le conseguenze?
«Nel corpo abbiamo cellule specializzate chiamate cellule immunitarie, che da sole sono in grado di produrre anticorpi. Questi vaccini stravolgono l'organizzazione naturale dell'organismo. La proteina del virus che permette di attaccarlo ha una doppia funzione di cui nessuno parla: è anche una neurotossina.
Nelle persone che non hanno ancora avuto il tempo di produrre anticorpi, questa proteina potrebbe influire sul cuore, creando miocarditi potenzialmente letali. Ma questa proteina può anche oltrepassare la barriera ematoencefalica e una volta arrivata al cervello, che non è più protetto, può causare problemi celebrali gravi. Questo come conseguenze immediate».
Potrebbero cioè verificarsi altre conseguenze a lungo termine?
«La reazione più frequente è la trombosi causata dalla coagulazione dovuta dall'aggregazione di piastrine che si può verificare anche molti mesi dopo la somministrazione del vaccino. Ma ne esiste un'altra. Il virus, nonostante il vaccino, trova anche il modo per influire sulle informazioni dei prioni, cioè le particelle infettive solamente proteiche, che hanno la capacità di trasmettere la propria forma alterata a varianti normali della stessa proteina in tutti gli organi. La struttura delle proteine dell'organismo viene cambiata, creando situazioni sconosciute a lungo termine».
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Però professore, grazie ai vaccini la diffusione del virus è diminuita molto.
«Non solo non è finita, ma la situazione potrebbe essere ancora peggiore di quanto lo sia stata fino ad ora. Anche la scorsa estate, pur senza i vaccini, i contagi erano diminuiti. Il vaccino, si sa, non ci protegge dalla trasmissione del virus.
Non ci si dovrebbe vaccinare in corso di pandemia perché i virus si modificano per sfuggire al nostro sistema immunitario. La natura, anche nei confronti dei virus, sa creare armonia. Se il virus non fosse stato manipolato per mezzo dei vaccini, credo si sarebbe già indebolito. Le varianti naturali sono la conseguenza dell'armonia di sequenze matematiche precise.
L'uomo è intervenuto nel laboratorio di Wuhan e indirettamente, e in modo innaturale, ha intaccato queste sequenze impedendone l'evoluzione naturale. Le varianti naturali sono diventate così molto più aggressive e contagiose, come ad esempio la variante Delta. Le ultime varianti sono favorite dalla diffusione dei vaccini.
LUC MONTAGNIER A FUORI DAL CORO
Non è vero che i vaccinati sono più protetti dalle nuove e aggressive varianti. I vaccinati non solo hanno più possibilità di essere attaccati dalle varianti, ma sono più a rischio dei non vaccinati. Se le autorità non lo capiscono, andremo incontro a una catastrofe».
È consapevole che con queste dichiarazioni avrà ancora più nemici?
«Esistono prove e dati scientifici. Esistono analisi cliniche. L'opinione è legittima, però chi sostiene che diffondo false teorie o che sono impazzito lo deve dimostrare. Se lo scienziato rifiuta l'incontro o lo scontro ha perso.
In campo scientifico ci sono regole precise: ci si misura, e misurarsi è l'unica maniera per sapere se si è sulla strada giusta. Spesso i motivi degli attacchi ingiustificati sono legati alla politica e al potere. Se un vaccino non è sicuro ed esiste un'altra soluzione terapeutica, bisogna seguire la morale e l'etica alla base della nostra missione di medici, e quindi non imporre il vaccino ma trovare anche metodi alternativi».
Ma quale potrebbe essere questa alternativa?
«Bisogna che tutti sappiano che questa malattia si cura, e si guarisce, mentre quello che cercano di innescare nella mente della gente è che sia una malattia incurabile. Abbiamo i mezzi e le cure per affrontarla. Non è solo il mio pensiero, ma anche quello di altri numerosissimi specialisti cui non viene data voce.
Chiunque, se curato bene dall'inizio, può guarire. Le persone infettate dalla variante Delta possono guarire. Esistono inibitori specifici. Le case farmaceutiche dovrebbero impegnarsi anche nella ricerca di questi inibitori, e non solo sui vaccini. Per l'Aids abbiamo trovato inibitori che bloccano la moltiplicazione del virus diminuendo tantissimo il tasso di mortalità.
Un fattore completamente ignorato da molti epidemiologi è che l'attacco di questo virus è sempre accompagnato da un cofattore batterico che favorisce e aumenta la sua moltiplicazione. Se si neutralizza il cofattore batterico con antibiotici a base di azitromicina, si possono sopprimere gran parte dei sintomi. I virus poi, per sopravvivere, hanno anche bisogno di situazioni infiammatorie provocate dalle citochine e dalle proteine. Se si abbinano farmaci specifici che diminuiscono l'infiammazione si potrebbero abbreviare i tempi di recupero e forse anche ridurre il tasso di mortalità».
Professore, è giusto vaccinare i bambini?
«Bisogna abbandonare questa idea folle. I bambini non sono vettori di diffusione del virus, ma se venissero vaccinati nel tempo potrebbero manifestarsi effetti secondari importanti, come quelli di cui ho parlato prima».
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