vescovo italiano gambizzato

NON VOLEVANO UN VESCOVO BIANCO? QUELLO CONTRO CHRISTIAN CARLASSARE, IL MISSIONARIO 43ENNE GAMBIZZATO IN SUD SUDAN, È STATO UN AVVERTIMENTO: POTEVANO AMMAZZARLO, MA HANNO PREFERITO INTIMIDIRLO CON BOTTE IN TESTA E TRE COLPI A BRUCIAPELO SOTTO IL GINOCCHIO, PROBABILMENTE DI KALASHNIKOV - ERA NEL MIRINO ANCHE PERCHÉ AVEVA LAVORATO A LUNGO CON UN'ALTRA ETNIA: SI SEGUE LA PISTA DELLE FAIDE TRIBALI...

Fausto Biloslavo per "il Giornale"

 

christian carlassare in sud sudan

«Sto bene. Dio mi ha aiutato. Me li sono trovati di fronte e ho parlato con loro. Poi hanno puntato le armi sparandomi alle gambe. Mi hanno pure picchiato colpendomi in testa, ma li perdono dal profondo del cuore».

 

La voce di Christian Carlassare, che parla in inglese, arriva sofferente, ma chiara, ai microfoni di radio Eye, un'emittente del Sud Sudan. Il missionario italiano, veterano del Paese più giovane dell'Africa, indipendente dal 2011, era stato gambizzato poche ore prima.

 

christian carlassare in sud sudan

«Potevano ammazzarlo, ma si è trattato di un avvertimento, un messaggio ancora da decifrare. Forse non vogliono un vescovo bianco oppure un missionario che ha lavorato a lungo con un'altra etnia», spiega padre Daniele Moschetti, ex provinciale dei comboniani per il Sud Sudan.

 

Carlassare è stato nominato vescovo della diocesi di Rumbek l'8 marzo da papa Francesco e la sua consacrazione è prevista il 23 maggio. «La scorsa notte (domenica, nda), attorno a mezzanotte e mezza, alcune persone hanno bussato violentemente alla porta. Poi l'hanno aperta a forza», racconta alla radio la vittima.

padre christian carlassare

 

Gli aggressori erano almeno due e hanno sparato tre colpi a bruciapelo sotto il ginocchio, probabilmente di kalashnikov. «Ho le gambe ferite, ma le ossa non sono state colpite - racconta Carlassare -. In ospedale hanno fermato l'emorragia. Sono fiducioso». Per l'attentato la polizia sudsudanese ha arrestato 24 persone.

 

VESCOVO ITALIANO GAMBIZZATO

Il più giovane vescovo della Chiesa non si è perso d'animo: «La popolazione soffre molto più di me. Perdono chi mi ha colpito. La mia solidarietà va a chi è stato ferito oppure ucciso a Rumbek. Ringrazio Dio per permettermi di svolgere la missione».

 

Padre Andrea Osman, che vive vicino al vescovo, ha raccontato: «L'ho sentito gridare e poi gli spari. Quando mi hanno visto hanno intimato di andarmene. Uno di loro ha sparato due proiettili, che si sono conficcati nella sedia alle mie spalle».

 

christian carlassare gambizzato

I primi a soccorrerlo sono stati i medici italiani del Cuamm ospitati nel compound accanto al luogo dell' agguato. Enzo Pisani ha raccontato a Nigrizia, mensile dei missionari combioniani come Carlassare, che il vescovo «sanguinava notevolmente. Non è stato facile trovare il sangue perché il suo gruppo è H negativo. La provvidenza ci ha aiutato e un volontario del Cuamm, con gruppo O negativo, gli ha donato il suo».

 

christian carlassare

Il vescovo è stato portato in aereo a Juba, la capitale del Sud Sudan, e poi in Kenya, a Nairobi. «Ci ha chiamato questa mattina (lunedì, nda) alle sette e ci ha detto che lo avevano colpito, che avevano sparato al chiavistello della porta con i fucili e poi alle gambe», racconta Marcellina Leder, la mamma del giovane vescovo, dalla loro casa di Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza.

 

christian carlassare 1

«Siamo frastornati. Gli è andata bene. Voleva tranquillizzarci: Non vi preoccupate, mi hanno fatto una trasfusione di sangue».

 

Carlassare è missionario nel Sud Sudan da 16 anni. A lungo è stato missionario a Malakal, nella regione dell'Alto Nilo, in mezzo ai nuer, un gruppo etnico in atavica lotta contro i dinka della sua nuova diocesi. Un vescovo che aveva vissuto con i «nemici» tribali imparando addirittura la lingua forse non andava a genio.

 

cartina del sud sudan

«Si tratta di un avvertimento chiaro e di un'intimidazione per padre Christian - ha dichiarato a Nigrizia una fonte ben informata -. Il messaggio che hanno voluto trasmettere è che non deve essere consacrato vescovo il prossimo 23 maggio, giorno di Pentecoste».

 

Gran parte della popolazione ha accolto Carlassare con gioia, ma nel Sud Sudan aleggia ancora lo spettro della sanguinosa guerra civile. Il Paese è parcellizzato dai signori della guerra, che hanno mantenuto le loro milizie e gli appetiti sulle ricchezze come il petrolio. «Se non riusciranno a formare un solo esercito - spiega Moschetti - si tornerà a una sanguinosa guerra tribale per il controllo delle risorse».

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…