Estratto dell'articolo di Alberto Giulini per il “Corriere della Sera”
Pestato a sangue in pieno giorno dopo un tamponamento a Torino. È successo venerdì scorso a Marco Nebiolo, agente immobiliare di 47 anni e volto noto in città: […] L’uomo stava percorrendo corso Unità d’Italia verso il centro cittadino quando, allo scattare del semaforo giallo, si è fermato all’altezza del Museo dell’Automobile.
Alle sue spalle una Citroën Xsara, guidata da una guardia giurata torinese di 36 anni, non ha fatto in tempo a inchiodare e a evitare l’impatto. Quello che sembrava un piccolo incidente stradale, peraltro senza gravi conseguenze, è degenerato in pestaggio. […] . Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, un ragazzo di 15 anni (denunciato), in auto con la madre, sarebbe quindi sceso dall’auto e avrebbe colpito Nebiolo con un violento pugno al volto. Il 47enne sarebbe quindi caduto a terra, sbattendo la testa sull’asfalto e perdendo conoscenza. Dopo l’aggressione, i tre si sarebbero invece allontanati senza prestare soccorso.
[…]. L’uomo non è in pericolo di vita, ma è attualmente ricoverato nel reparto di neurochirurgia con una frattura al cranio, due grandi ematomi, diversi focolai emorragici ed escoriazioni in diverse zone del corpo. Dell’aggressione non ricorda nulla e poi ha commentato: «Mi spiace per chi mi ha fatto male, evidentemente sono persone che nella vita sono state più sfortunate di me», come riporta Torino Cronaca .
IL SEMAFORO DI CORSO UNITA DITALIA, A TORINO, DOVE E STATO AGGREDITO MARCO NEBIOLO
[…] «Ho tamponato, ho chiamato i vigili, volevano menare», recita infatti l’ultimo messaggio inviato alla moglie Manuela Mareso, allarmata dal silenzio del marito. «Quel “volevano” mi ha fatto subito pensare a una questione chiusa, poi però è stato strano non sentire Marco per un po’ di tempo», racconta. «Al telefono non rispondeva, allora ho contattato i suoi collaboratori dell’agenzia immobiliare. Quando mi hanno detto che non si era presentato all’appuntamento con il commercialista, ho capito che lo avevano picchiato e dovevo cercarlo in ospedale», prosegue, ripercorrendo quanto accaduto dopo il pestaggio. Quindi la chiamata al 112, la conferma che il marito era ricoverato al Cto. «Non sapevo in che condizioni lo avrei trovato. Questa vicenda poteva finire molto peggio. Spero che queste persone rinsaviscano e si rendano conto di quello che hanno fatto».
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