don luigi menditto

“PREGHIAMO PER LE DONNE, MA QUALI DONNE? – POLEMICA SULL’OMELIA DI UN PRETE DI CASERTA: “TROPPO DIRITTI E TROPPA IMMODESTIA GENERANO VIOLENZA” – IL SACERDOTE, DI 82 ANNI, È INTERVENUTO DURANTE LA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE AL POSTO DEL PARROCO CHE SI TROVAVA IN RITIRO SPIRITUALE E HA SCATENATO UN PUTIFERIO – NELLA STESSA COMUNITÀ ERA STATO ARRESTATO DON MICHELE BARONE, ACCUSATO DI ABUSI DURANTE GLI ESORCISMI

Mary Liguori per www.ilmattino.it

 

PAPA FRANCESCO DON LUIGI MENDITTO

Galeotto fu il ritiro spirituale che, ieri, «Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne», ha tenuto lontano da Casapesenna, in provincia di Caserta, il sacerdote titolare dell’altare di Santa Croce. Con don Vittorio Cumerlato lontano dal pulpito, è toccato all’anziano prelato Luigi Menditto intervenire su un tema tanto sentito quanto scivoloso.

 

Insidioso al punto da far cadere anche un parroco di lunga esperienza come Menditto in una equivocabile, quanto evitabile, interpretazione delle ragioni della preoccupante escalation di casi di violenza di genere.

 

«Preghiamo per le donne, ma quali donne?», si sarebbe chiesto retoricamente l’anziano don Luigi incentrando l’omelia sul tema del giorno. «Troppi diritti e troppa immodestia generano troppa violenza», le parole che hanno suscitato più d’una perplessità nei parrocchiani, peraltro già duramente provati dall’arresto di don Michele Barone, accusato di maltrattamenti e abusi su ragazzine che sottoponeva a rituali esorcisti.

DON LUIGI MENDITTO 1

 

A fine messa, molti hanno quindi avuto da ridire sulla predica. «In chiesa si rifugiano donne che subiscono abusi tra le mura di casa, che cercano anche nella fede il coraggio di denunciare i propri aguzzini, frasi del genere non fanno bene a nessuno. Tra le righe abbiamo letto quasi una sorta di giustificazione alla violenza sulle donne, come dire “se la vanno a cercare”.

 

Ci aspettiamo da un prete, su un tema del genere, solo ferma condanna». Eppure don Menditto non ha certo usato toni così forti. Almeno è questo che assicura don Cumerlato che, tornato a Casapesenna, è andato a informarsi su quanto effettivamente detto dal suo collega durante la messa del mattino.

 

DON MICHELE BARONE

«È un sacerdote dolce, don Menditto, certo è figlio di un’altra epoca, d’altronde ha 82 anni», hanno detto sia Cumerlato che il sindaco Marcello De Rosa che, ieri, erano in ritiro insieme e quindi non erano presenti alla messa «incriminata». «Interrogandosi sul fenomeno della violenza di genere don Menditto lo ha associato alla difficoltà di gestione delle relazioni e al mutamento sociale dei ruoli dell’uomo e della donna», ha poi spiegato il parroco.

 

«Potrebbe avere usato espressioni poco felici, ma escludo che possa avere usato toni sessisti». «Comprendo però che chi vive situazioni di violenza o dolore in maniera diretta possa essersi sentito offeso da un’eventuale scarsa meticolosità nel pesare le parole, atteggiamento necessario perché si può sempre essere in presenza di un uditore che vive direttamente certe circostanze», ha aggiunto Cumerlato, esibendo una proprietà di linguaggio notevole, vocata alla misura, alla chiarezza e alla diplomazia.

 

DON VITTORIO CUMERLATO

Capacità oratoria non comune, dote che forse non spicca tra le tante che la comunità pur riconosce all’anziano don Menditto e che gli avrebbe di certo evitato strumentali accuse. Ma dopotutto il sacerdote è solo un «uomo», benché un «uomo di Dio che ascolta il tempo con benevolenza e sguardo critico», scrisse Wojtyla in «Dono e mistero», in occasione del 50º anniversario della sua ordinazione presbiterale. 

 

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