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“PRIMA I VENEZIANI, POI I TURISTI”: IN LAGUNA SCATTA LA SEGREGAZIONE DEI VAPORETTI - IL SINDACO BRUGNARO: “È UN MODO PER SALVARE LA CITTÀ E RENDERLA PIÙ VIVIBILE" - I PRECEDENTI FALLIMENTARI CON CACCIARI E ORSONI...

VENEZIA VAPORETTIVENEZIA VAPORETTI

Francesco Furlan per “la Repubblica”

 

Residenti e pendolari di qua, turisti e “foresti” di là. Venezia ci riprova e sperimenta l’accesso prioritario agli imbarcaderi del trasporto pubblico per chi, esibendo la carta Venezia Unica Oro, potrà dimostrare di abitare nel centro storico o di frequentarlo per studio o lavoro.

 

Per salire nei vaporetti tutti gli altri dovranno attendere con pazienza: in una fila diversa. Come negli aeroporti, prima dell’estate nei pontili più frequentati della città si vedranno le priority line. «Anche questo è un modo per salvare la città e renderla più vivibile», dice il sindaco Luigi Brugnaro dopo aver messo a fuoco il progetto nella riunione di ieri con i vertici di Actv, la società del trasporto pubblico locale.

Luigi BrugnaroLuigi Brugnaro

 

Nel 2015 ha trasportato, sulle sole linee di navigazione, 70 milioni di passeggeri in un centro storico in cui 55mila residenti convivono con 30 milioni di turisti armati di zaini ingombranti, pesanti valigie e macchine fotografiche a tracolla. L’ultimo assalto nel fine settimana di Pasqua, 300mila visitatori sbarcati in due giorni, residenti a terra e le solite polemiche rimbalzate tra i social, i comitati degli utenti, Actv e Comune.

 

Ma anche l’altro giorno, in una normale giornata primaverile, nel gruppo Facebook che raccoglie i commenti dei pendolari, si poteva leggere una veneziana che, a corredo di una foto, si lamentava: «I turisti seduti con le loro valigie in braccio e noi costretti a restare in piedi».

 

CACCIARICACCIARI

Da inizio giugno la sperimentazione delle corsie separate riguarderà otto fermate. Tre imbarcaderi sono lungo il Canal Grande: Santa Chiara, la stazione ferroviaria di Santa Lucia e Rialto, mentre gli altri cinque sono quelli di San Marco, le isole di Lido, Murano e Burano, e Punta Sabbioni, usato d’estate dai turisti che, nelle giornate senza sole, si spostano dalle spiagge di Jesolo a San Marco.

 

«Un lavoratore che esce da una vetreria di Murano dopo otto ore al forno o una mamma che corre per andare a prendere il figlio all’asilo — aggiunge il sindaco — devono poterlo fare senza doversi accalcare con le comitive e senza il rischio di ritardi. Non si tratta di una discriminazione nei confronti dei turisti, ma di far funzionare meglio Venezia ».

 

In città ci si chiede: funzionerà? «Noi ci proviamo», risponde Brugnaro consapevole che altri sindaci prima di lui hanno fallito. Massimo Cacciari ci provò nel 2007, con un vaporetto a uso esclusivo dei veneziani. Quando l’iniziativa naufragò, per il costo e per il percorso, se la cavò con una battuta:

VENEZIA VAPORETTI 2VENEZIA VAPORETTI 2

 

«Bisognerebbe prevedere un taxi acqueo per ogni residente». Tre anni fa anche Giorgio Orsoni studiò un accesso prioritario per i residenti a Rialto, ma ci rinunciò perché negli imbarcaderi non c’era lo spazio necessario. Ora che molti pontili sono stati raddoppiati, Comune e Actv sono convinti di potercela fare.

 

La sfida sarà agevolare i residenti senza irritare i turisti in code senza fine: portano alla città milioni di euro e devono già fare i conti con molte tariffe differenziate, pratica portata all’attenzione della Commissione Europea. Per viaggiare sui vaporetti, ad esempio, sborsano 7,50 euro per un biglietto di corsa semplice a fronte di 1,50 euro pagato da chi esibisce la Carta Venezia Unica. Una tessera che da giugno per spostarsi nella laguna ne avrà il colore, e varrà come l’oro.

Giorgio OrsoniGiorgio OrsoniVENEZIA VAPORETTIVENEZIA VAPORETTI

 

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