chris pincher boris johnson dominic cummings

QUANDO C’È DA RANDELLARE SU BORIS JOHNSON SPUNTA SEMPRE DOMINIC CUMMINGS – DOPO LO SCANDALO SESSUALE CHE HA TRAVOLTO IL CONSERVATORE PINCHER, L’EX BRACCIO DESTRO DI “BORIA” GIRA IL DITINO DELLA PIAGA E INSINUA IL SOSPETTO: È POSSIBILE CHE IL PRIMO MINISTRO NON SAPESSE CHE IL VICE CAPOGRUPPO PARLAMENTARE DEI TORY ALLUNGAVA LE MANINE SUI COLLEGHI? CUMMING HA RACCONTATO CHE BORIS LO CHIAMAVA “PINCHER DI NOME E DI FATTO”, ALLUDENDO AL FATTO CHE “PINCHER” SI TRADUCE IN “UNO CHE PIZZICA” E...

Erica Orsini per “il Giornale”

 

boris johnson chris pincher

C'è quello a cui ha appoggiato la mano sull'interno coscia mentre si trovavano seduti al bar dei Comuni, nel 2017, e un altro collega che sarebbe stato molestato in ben due occasioni nel dicembre del 2021. Eppoi ci sono casi di aggressioni che risalgono a un decina di anni fa, sempre nei confronti di maschietti Conservatori. I giornali della domenica si sono buttati a pesce sul caso Pincher, che inevitabilmente si ripercuote sul premier Johnson.

 

dimissioni chris pincher

All'indomani della sospensione dall'incarico del vice capogruppo parlamentare per una storia di ubriacature e di avance spinte, tabloid e quotidiani ieri hanno riportato altre sei accuse nei confronti del deputato conservatore.

Lui smentisce dichiarando di voler riprendere il suo posto il prima possibile e di essere però intenzionato a chiedere un «sostegno professionale medico» per risolvere il suo problema. Johnson, dopo aver concordato la sospensione con il capogruppo parlamentare, se n'è volato in Cornovaglia per una breve e ristoratrice pausa di vacanza insieme alla famiglia, ma colleghi di partito e opposizione gli chiedono conto di quanto è accaduto.

 

dominic cumming boris johnson

È possibile che BoJo non sapesse nulla delle malefatte di Pincher quando gli ha affidato un incarico che, peraltro, riguarda lo stato di salute dei rapporti tra i parlamentari? Downing Street ha sempre dichiarato di essere completamente all'oscuro dei comportamenti inopportuni di Pincher, ma ieri un commento rilasciato dall'ex braccio destro del primo ministro, Dominic Cummings, farebbe supporre il contrario.

 

Secondo l'ex consulente Johnson, poco prima di promuoverlo, si sarebbe riferito al deputato in disgrazia come a «Pincher di nome e di fatto», alludendo al significato inglese del sostantivo «pincher» che in italiano si traduce «uno che pizzica». Una fonte del numero 10 avrebbe confermato al Guardian che il premier «probabilmente» era a conoscenza delle voci di corridoio sulla condotta non proprio inamidata del parlamentare, ma sarebbe stato impossibilitato a prendere dei provvedimenti perché allora si trattava soltanto di «indiscrezioni prive di prove sostanziali».

 

chris pincher

Anche la ministra per le Pensioni e il Lavoro, Therese Coffey, intervistata da diverse emittenti televisive ha preso le difese del capo del governo, insistendo che Johnson non era a conoscenza di «specifiche accuse», anche se non ha potuto smentire che fosse stato informato di una certa condotta preoccupante da parte di Pincher. Sempre Coffey ha poi sottolineato che il politico era uscito «pulito» dall'inchiesta aperta su di lui nel 2017, dopo che l'ex campione olimpionico Alex Story l'aveva accusato di comportamenti inappropriati nei suoi confronti avvenuti nel 2001.

 

chris pincher

«Quella di Coffey è una difesa disperata - ha dichiarato la sua controparte all'opposizione, il laburista Jonathan Reynolds - ritengo che ormai sappiamo qual è il problema: il partito conservatore ha ripetutamente scelto degli espedienti politici invece di fare la cosa giusta. Da quanto abbiamo appreso appare chiaro che Pincher non avrebbe mai dovuto rientrare nell'ufficio di capogruppo».

 

Rincara la dose il collega Jess Phillips, che sottolinea il malfunzionamento del sistema parlamentare di protezione delle vittime di abusi a Westminster e la totale mancanza d'indipendenza delle inchieste interne.

chris pincher

«Pincher - ha spiegato il deputato laburista - è stato assolto dopo un'inchiesta faziosa dello stesso suo partito. E così si è fatto in molti altri casi».

chris pincher 2Dominic Cummings 3 chris pincher 1Dominic Cummings 2Dominic Cummings chris pincher 2chris pincher 3

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME