"IL BRASILIANO? ERA IL MOSTRO PERFETTO PER I TALK SHOW, DOVE È REDDITIZIO ESIBIRE MOSTRI" - VAURO COMMENTA L'ARRESTO DI MASSIMILIANO MINNOCCI, ACCUSATO DI AVER ROTTO IL BRACCIO A BASTONATE ALLA SUA RAGAZZA - IL VIGNETTISTA SI ERA SCONTRATO IN TV CON "ER BRASILIANO" (GLI ANDO' SOTTO E LO CHIAMO' "FASCIO DI MERDA"; "ER BRASILE" RISPOSE: "PUZZI DE VINO") - DOPO LO SCAZZO I DUE DIVENNERO "AMICI" - VAURO: "GLI SCRISSI UNA LETTERA, CI INCONTRAMMO LONTANO DALLE TELECAMERE E PARLAMMO. PIÙ DI UN ANNO FA MI TELEFONÒ ALLE DUE DI NOTTE PIANGENDO. MI RISPOSE TRA I SINGHIOZZI: "MI SONO FATTO DI NUOVO, IO SO SOLO FARE DANNI"..."
Dal profilo Instagram di Vauro
Il Brasiliano si chiama Massimiliano Minnocci. Ha spaccato un braccio alla sua ragazza con un bastone. Non c'è alcuna giustificazione per un atto così brutale e violento. Non ci sono giustificazioni di ordine sociologico né di ordine psicologico né, tantomeno, è una giustificazione il fatto che, pare, fosse sotto effetto di alcool e droghe.
Mi scontrai duramente con lui in una trasmissione televisiva, Dritto e Rovescio, condotta da Del Debbio. Lui muscoloso, con un occhio orbo, coperto di tatuaggi raffiguranti Hitler e Mussolini che sbraitava slogan fascisti e minacciava una giornalista... Il mostro perfetto. Perfetto per talk dove è redditizio esibire mostri, addirittura fomentarli ed aizzarli perché i mostri fanno share e in fondo costano pure poco.
rissa sfiorata tra vauro e massimiiliano minnocci aka brasile a dritto e rovescio
Il Brasiliano ospite quasi fisso della trasmissione radiofonica La Zanzara di Cruciani che, il giorno dopo lo scontro che ebbi con lui lo invitò e gongolava nel sentirlo dire che mi avrebbe strappato il cuore a morsi... è così che debbono parlare i mostri. Io invece pensai che fosse un mostro troppo perfetto. Pensai che i veri mostri non sono necessariamente grossi e brutti, che forse i veri mostri ci possono anche somigliare, come pensai che i veri fascisti non esibiscono sempre tatuaggi di Hitler, anzi spesso sono in giacca e cravatta.
er brasiliano giuseppe cruciani
Così scrissi una lettera aperta al Brasiliano: “Se vorrai strapparmi il cuore a morsi potrai farlo, se invece vorrai che parliamo parleremo”. Ci incontrammo lontano dalle telecamere e parlammo. Non incontrai Il Brasiliano, incontrai Massimiliano. Massimiliano mi disse che voleva cambiare e che io gli avevo dato uno “spunto” - usò proprio questo termine - per provare a farlo. Ne nacque un rapporto. Un bel rapporto. Coprì i tatuaggi Di Hitler e Mussolini cancellandoli.
Aveva quasi entusiasmo nel tentare nuove e diverse esperienze. Mi convinse ad andare con lui ad offrire cibo ai senza tetto nella zona della stazione, ad organizzare un incontro con i detenuti di Rebibbia, che facemmo. Quando pranzavamo assieme non toccava né vino né caffè per timore di stimolare i suoi problemi di dipendenza. Più di un anno fa mi telefonò alle due di notte piangendo. Gli chiesi cosa gli fosse successo. “Mi sono fatto di nuovo, io so solo fare danni” mi rispose tra i singhiozzi.
“Sei su un filo Massimiliano, puoi cadere una volta ma non di più altrimenti non ti rialzerai” gli dissi. È caduto da quel filo. Malamente. Ha colpito con violenza una ragazza. Il Brasile è tornato in carcere. Non è bastato lo “spunto”, non è bastato il suo impegno a cambiare. Ha fallito, io ho fallito. Il mostro è dietro le sbarre al suo posto. I Del Debbio, I Cruciani dovranno trovarne altri per le loro trasmissioni ma non sarà difficile. Ha vinto la società, la politica della paura, ha vinto il sistema mediatico... Ma mi domando, davvero qualcuno ha vinto?
Vauro
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