Giovanni Del Giaccio per "il Messaggero"
La telefonata parlava chiaramente di una lite in corso e pochi minuti dopo, sulla spiaggia di Gianola - Santo Janni, a Formia - nel sud della provincia di Latina - è arrivata la polizia. C'è voluto poco a capire che sì, c'era una accesa discussione in corso e si stava passando alle vie di fatto, e che il motivo era gravissimo. Un tentativo di abuso nei confronti di tre bambine, due di 12 e una di 9 anni. Lui, invece, di anni ne ha 50 e in passato si era già reso protagonista di episodi del genere. È un uomo originario di Sessa Aurunca (Caserta) che fino al 2024 non potrà mettere piede a Formia come stabilito dal questore di Latina che ha emesso un foglio di via.
LA RICOSTRUZIONE
Ad avviare l'accesa discussione erano stati i genitori delle bambine, accortisi che quel signore che si era presentato in maniera affabile, iniziando a giocare con le figlie, aveva in realtà ben altre intenzioni. La storia è iniziata di buon mattino, quando le famiglie sono arrivate sulla spiaggia libera e hanno sistemato i propri ombrelloni.
Le bambine giocavano insieme e poco distante c'era l'uomo. Un saluto alle famiglie, qualche battuta e il clima inizialmente cordiale. Tanto che le piccole si sono messe a giocare con lui. Successivamente ha chiesto a una di salire sul suo materassino, ma la ragazzina è stata portata via dalla madre. Un'altra lo ha raggiunto nei pressi degli scogli, poi è tornata indietro. Normale amministrazione, sembrava filare tutto liscio. E per alcune ore è andata così, sembrava una tranquilla domenica e quel signore era molto affabile.
Poi, però, l'uomo si è spinto oltre, invitando la più piccola delle ragazzine a seguirlo fino al suo ombrellone - poco distante - dove aveva anche il lettino. La bimba è andata - fidandosi - e lì i suoi genitori si sono insospettiti, perché il cinquantenne ha chiesto di stendersi al suo fianco, iniziando anche ad accarezzarla.
È bastato poco a far scattare l'allarme, sia la mamma che il papà ma anche altre persone che erano in spiaggia, compresi i genitori delle due dodicenni, si sono immediatamente scagliati contro l'uomo che ha provato a spiegare che non aveva alcuna cattiva intenzione. Lo avevano accerchiato e lui ha provato ad allontanarsi, quindi c'è chi ha pensato bene di chiamare la polizia, arrivata in tempo per evitare che l'uomo potesse essere linciato.
GLI SVILUPPI
Gli agenti hanno sedato la discussione e provato a comprendere quello che era successo. I genitori, così come altri testimoni, hanno concordato sulle presunte responsabilità del cinquantenne che a quel punto è stato condotto in commissariato, anche per evitare che facesse una brutta fine. Lì gli uomini del vice questore Aurelio Metelli hanno scoperto che non era nuovo a vicende del genere e che nel suo curriculum vanta numerosi reati contro la persona, tra i quali anche atti osceni.
Quello della pedofilia no, ma le intenzioni sembravano chiarissime nei tentativi di adescare a più riprese le ragazzine. Il cinquantenne - dipendente pubblico in provincia di Caserta - ha cercato di ridimensionare l'accaduto ma nei suoi confronti c'erano le diverse testimonianze. In serata è uscito dal commissariato con una denuncia per adescamento di minori, oltre al foglio di via con il quale non potrà avvicinarsi a Formia per i prossimi tre anni.