senese diabolik

SI SCRIVE MICHELE SENESE, SI LEGGE CAMORRA A ROMA: “ANCHE DAL CARCERE COMANDA SEMPRE LUI” - NEL BLITZ CHE HA SMANTELLATO IL CLAN COINVOLTO IL FRATELLO DELLA SENATRICE CIRINNÀ, LEI: “AMAREZZA E DOLORE, MA SO POCO DI LUI”- IL BOSS E LA RIVALITÀ CON DIABOLIK: “IL LAZIALOTTO DEVE RESTARE FUORI DALL'AFFARE”- IN BALLO L'ACQUISIZIONE DI UN RISTORANTE – L’OMICIDIO DI GIUSEPPE CARLINO, LA DROGA, L’USURA, I SOLDI TRASFERITI IN SVIZZERA…

GIUSEPPE SCARPA PER IL MESSAGGERO

michele senese

 

Si scrive Michele Senese. Si legge camorra a Roma. Michele o pazzo gestiva il suo network criminale da dietro alle sbarre. E la mala romana ne era ben conscia, tanto da conferirgli la corona di capo dei capi. «Cioè, qui stiamo parlando, che è il capo di Roma! Il boss della camorra romana! Comanda tutto lui!».

 

Lo descrive così Alessandro Presutti, coinvolto anche in altre inchieste con i Casamonica, in una intercettazione telefonica del marzo 2014. Un regno la cui parola fine è stata scritta ieri dal valutario della guardia di finanza e dalla squadra mobile.

 

Estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti con l'aggravante di aver agito con metodo mafioso sono i reati per i quali sono stati arrestati ventotto esponenti della famiglia Senese. I beni sequestrati tra quote societarie, appartamenti e locali sfiorano i 15 milioni di euro. O pazzo era in carcere dal 2014.

michele senese

 

Sul boss pende una sentenza all'ergastolo per omicidio. Fu il mandante dell'assassinio di Giuseppe Carlino, il 10 settembre del 2001. Carlino, a sua volta, era coinvolto nell'omicidio del fratello di Michele Senese avvenuto il 16 settembre del 1997, sempre a Roma. Città in cui i Senese si erano rifugiati a metà anni Ottanta, inviati dal clan Moccia di Afragola in piena guerra di camorra contro gli storici nemici capeggiati dalla Nco di Raffaele Cutolo. E nella Capitale Senese ha piantato radici.

 

clan senese

O meglio ha fatto entrare tonnellate di droga: «Ogni viaggio (per rifornire i Senese, ndr) erano 30 - 40 chili di cocaina e 500, 1000 chili di hashish», ha riferito un collaboratore di giustizia nel 2014 al pm Francesco Minisci, titolare della maxi inchiesta. Il cordone con la Campania, tuttavia, non è mai stato tagliato. E per mandare messaggi ai Moccia, Senese faceva affidamento sulla moglie Raffaella Gaglione (da ieri in carcere). «Gli devi dire che non ha paura quello sa morire». Un messaggio in codice che tradotto significa, «che Michele Senese - si legge nell'ordinanza - nonostante la condanna in giudicato non si dissocia». Una rassicurazione insomma.

giuseppe carlino

 

A tenere le redini della famiglia era il figlio Vincenzo. Il primogenito, plenipotenziario del padre. O pazzo tracciava comunque la direzione. Le indicazioni venivano date anche con dei pizzini infilati dentro le scarpe. Padre e figlio se le scambiavano. In una foto gli inquirenti immortalano la scena. Vincenzo entra con le scarpe marroni dentro il penitenziario di Oristano ed esce con ai piedi quelle nere del padre, il 23 marzo del 2017.

 

raffaele cutolo 2

RIPULIRE IL DANARO Il grande problema della famiglia era ripulire il volume di denaro sporco ricavato con il business della droga e dell'usura. Da un lato i metodi tradizionali, murare il denaro dentro intercapedini e fare un uso costante del contante. Dall'altro i canali di investimento che il clan utilizzava per «ripulire» e far «fruttare» i soldi erano il commercio all'ingrosso di abbigliamento a Frosinone e Verona.

 

cirinnà

I capitali sono stati trasferiti in Svizzera e poi impiegati per finanziare attività imprenditoriali di una società milanese. Il fratello del boss, Angelo è riuscito a fare confluire investimenti per 230 mila euro in attività di ristorazione a Roma, tra le quali «Da Baffo» e «Da Baffo 2». Tra le persone arrestate figura anche Claudio Cirinnà, 54 anni, fratello della parlamentare del Pd, Monica Cirinnà.

gay pride 2019 monica cirinna

 

L'uomo è accusato di usura, estorsione, auto riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Cirinnà non aveva legami diretti con il clan Senese ma, sostanzialmente, prestava somme di denaro a soggetti che, a loro volta, erano vittime di usura del clan. «Apprendo con amarezza e dolore che mio fratello sarebbe coinvolto in un'inchiesta giudiziaria - dice la senatrice del Pd - So pochissimo della sua vita travagliata».

 

clan senese

 

IN UNA DISCUSSIONE CON I FEDELISSIMI IN BALLO L'ACQUISIZIONE DI UN RISTORANTE

Da Il Messaggero

 

IL CASO «Lazialotto». Così con disprezzo era chiamato Fabrizio Piscitelli, capo ultras della curva Nord, neofascista e narcotrafficante. L'epiteto è coniato da Vincenzo Senese, il figlio di Michele.

 

Il primogenito del boss ha pochi dubbi con Diabolik, non vuole concludere nessun affare: «Daniele (Caroccia, ndr) una cosa ti volevo dire, la cosa la dobbiamo fare io e te». Insomma il lazialotto è fuori. La conversazione è del giugno 2017. L'affare in questione è l'apertura di un ristorante. Caroccia gli replica così: «ci volevo andare a parlare (con Piscitelli, ndr) perché lui conosce qualcuno che ha i negozi là, solo per quello».

 

Insomma con La Strega altro soprannome di Piscitelli, morto assassinato lo scorso 7 agosto, i Senese non volevano più fare affari. Eppure el Diablo era cresciuto nella mala sotto l'ala protettiva di Michele o pazzo. Sotto la sua benedizione, con una batteria di picchiatori albanesi gestiva lo spaccio a Ponte Milvio.

senese carminati

 

Ad ogni modo se i Senese potevano permettersi di fare i prepotenti con l'ultras della Lazio, di ben altra natura erano i rapporti intessuti con altre famiglie del grande crimine. «I Senese - scrive il gip nell'ordinanza - si rapportavano con due esponenti di spicco di ambienti delinquenziali della Capitale, Roberto De Santis e Franco Gambacurta, operanti in zone distanti e diverse tra loro».

 

PONTE MILVIO Insomma il clan aveva la sua fetta della Capitale. La zona intorno a Cinecittà, antico feudo di o Pazzo. Come, d'altro canto, Ponte Milvio. Nell'ordinanza emerge un particolare inquietante. Il gestore del locale la Champagneria Lady decide di mettersi sotto la protezione dei Senese.

clan senese

 

Si offre di pagare il pizzo per essere protetto. È il 21 novembre del 2018 e dalle intercettazioni della mobile e della finanza emerge questo quadro: «La stessa proprietà - annotano gli investigatori - avrebbe manifestato la propria intenzione di essere partner del clan Senese». «Il proprietario - spiega Vincenzo Senese alla moglie - vuole stare vicino a noi». E per vantarsi dell'amicizia protettiva del clan paga mille euro al mese.

angelo senese

 

I LOCALI In generale, comunque, i Senese difficilmente pagavano quando si trattava di andare a mangiare nei ristoranti. A Ostia per esempio. Ma il fatto di non versare un euro per il conto, non impediva a Vincenzo Senese di criticare aspramente la cucina del locale. E così quando a settembre del 2018 non gli viene servito un piatto con i gamberi rossi, si arrabbia: «Gli ho detto (al ristoratore, ndr ) portami i gamberi rossi. La prossima volta che mi porti un altro tipo di gamberi.... ».

 

 

L'interlocutore cerca di calmarlo. Ma Vincenzo Senese giura di non volerci più andare nonostante non abbia pagato il conto. E spiega di voler andare da un'altra parte in una successiva occasione: «la Bussola a me, ci tratta da alto bordo, i Francia Corta, l'altra volta la tavolata da 15, tu non mi devi dare i soldi ...ci fa tante attenzioni». Serviti come i re della mala nei locali di Roma e temuti dagli avversari. «Se appartiene a Michele Senese - spiega Modestino Pellino, luogotenente del clan Moccia ad un suo interlocutore - devono lasciare perdere là». Giu. Sca

fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt003diabolik esulta foto mezzelani gmt

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DEL DIRETTORE MARIO PARENTE AD ATTIVARE LA PROCEDURA DI SPIONAGGIO...

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…