artem uss

LO STATO DELL’ARTEM (USS) – È STATO IDENTIFICATO IL COMMANDO CHE IL 22 MARZO SCORSO HA FATTO SCAPPARE ARTEM USS, CHE ERA AI DOMICILIARI A MILANO – SI TRATTA DI UN GRUPPO DI CINQUE BOSNIACI, SLOVENI E SERBI, TUTTI ACCUSATI DI PROCURATA EVASIONE – IL DIPARTIMENTO DI STATO USA HA MESSO UNA TAGLIA DI 7 MILIONI DI DOLLARI PER CHI FORNIRÀ INFORMAZIONI UTILI ALL'ARRESTO DEL 41ENNE IMPRENDITORE RUSSO, ACCUSATO DAGLI STATI UNITI DI CONTRABBANDO DI PETROLIO E SPIONAGGIO INDUSTRIALE E MILITARE…

Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per www.repubblica.it

 

GIUSTIZIA LA GRANDE FUGA - IL CASO ARTEM USS BY MACONDO

Erano in cinque, su quattro auto diverse. E si muovevano in colonna, come un convoglio militare o di intelligence. Rapidi, precisi, coordinati, dai sopralluoghi intorno a Borgo Vione al passaggio tra il confine di Gorizia e la Slovenia. E da lì Serbia, Ungheria, a nord verso la Bielorussia e infine direzione Mosca.

 

È stato completamente identificato il commando che il 22 marzo scorso esfiltrò Artem Aleksandrovich Uss, il 41enne imprenditore russo accusato dagli Stati Uniti di contrabbando di petrolio dal Venezuela e di spionaggio industriale e militare verso la Russia, dai suoi arresti domiciliari in una cascina ristrutturata di Basiglio.

 

ARTEM USS

Sono tutti ormai da tempo all’estero. Soprattutto il figlio dell’oligarca siberiano Alexander: proprio il giorno prima della beffa il Tribunale di Milano aveva dato il via libera all’estradizione verso New York, da dove erano partite diverse segnalazioni sul pericolo di fuga. Ed è il dipartimento di Stato Usa che ora ha messo una taglia sino a 7 milioni di dollari per chi fornirà informazioni utili all'arresto e/o alla condanna di Uss.

 

Il gip Anna Magelli ha firmato sei ordinanze di custodia cautelare: oltre a Uss, accusato di evasione, il provvedimento colpisce Vladimir e Boris Jovancic – il padre bosniaco 52enne, il figlio 25enne nato a Negrar nel veronese, e ancora lo sloveno 39enne Matej Janezic e i serbi Srdjan Lolic (52 anni) e Nebojsa Ilic (47) – tutti accusati di procurata evasione. Rigettata la richiesta del pm Giovanni Tarzia per una sesta presunta complice, una 35enne albanese custode e titolare del contratto di assicurazione di una delle auto del convoglio. […]

 

VLADIMIR PUTIN ALEKSANDER USS

Uno dei ricercati, come riferisce il Washington Post, sarebbe già stato arrestato in Croazia. Si tratta di Vladimir Jovancic, come confermato a Repubblica da fonti qualificate.

 

Per identificare il quintetto, i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano – guidati dai colonnelli Antonio Coppola e Fabio Rufino – hanno setacciato contatarghe e telecamere comunali per mesi. Fino a isolare le sequenze utili.

 

Quelle dei cinque sopralluoghi eseguiti, tra il 16 febbraio e il 12 marzo e sempre in compagnia, da Vladimir Jovancic, il responsabile dell’operazione di sottrazione di Uss alla giustizia. E quella del pranzo del 22 marzo 2023 ai tavolini all’esterno della Trattoria Peppone di Lacchiarella, l’ultimo briefing prima del prelievo del fuggitivo, liberato con un jammer dalla cavigliera elettronica che ne doveva segnalare la posizione [...]

 

LA VERA FOTO DI ARTEM USS

L’allarme scattò qualche minuto dopo le 14 quando il convoglio era già in fuga verso l’autostrada A4. In testa la Fiat Bravo con a bordo gli Jovancic ed era stato papà Vladimir a prelevare Uss e a portarlo via sotto braccio alle 13.43, lasciando però una traccia fondamentale: una busta della Conad di Lacchiarella, lì dove aveva fatto la spesa (ripreso dagli occhi elettronici) per i viveri necessari dopo aver completato il pranzo alla Trattoria Peppone. Dietro la Bravo, a fare da staffette, una Volvo V60, una Volvo S80 con targa slovena e un’Audi A8 concessa in leasing da un hotel belgradese del quale Lolic è direttore commerciale.

 

La carovana si era divisa alle 17.30 a Desenzano del Garda, dove si sganciava proprio la Bravo guidata da Boris Jovancic, così come ricostruito dai carabinieri da una certosina analisi dei passaggi delle auto sotto le telecamere pubbliche e dei loro tabulati telefonici. Uss, già trasbordato, proseguirà la sua corsa fino a valico dell’A34 verso San Pietro.

 

LA STRUTTURA DOVE ARTEM USS ERA AI DOMICILIARI

Ricomparirà sulla scena pubblica solo il 4 aprile, quando un dispaccio della “Novosti Ria” annuncerà il suo arrivo in Russia e la rinuncia delle autorità moscovite a perseguirlo per reati minori. Il 20 giugno, però, l’Interpol segnalerà un nuovo arresto nei territori della Federazione - senza specificare il perché - motivo che indurrà la Cassazione ad annullare l’estradizione verso New York. Da allora si sono perse le sue tracce.

IL BRACCIALETTO - LA FUGA DI ARTEM USS VISTA DA GIANNELLI LA FUGA DI ARTEM USS - VIGNETTA DI ELLEKAPPAALEXANDER USSARTEM USS NEL 2011

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...