DEPISTAGGIO BORSELLINO: GIP CALTANISSETTA, PALAZZO CHIGI E VIMINALE RESPONSABILI CIVILI
(Adnkronos) - La Presidenza del Consiglio e il Ministero dell'Interno sono stati citati quali responsabili civili nel nuovo procedimento per il depistaggio sulle indagini sulla strage Borsellino. Lo ha deciso il gip di Caltanissetta che, invece, ha ammesso come parte civile solo i figli del giudice Paolo Borsellino, rappresentati dagli avvocati Vincenzo Greco e Fabio Trizzino. Ammessi come parte civile anche il Ministero della Giustizia, il Ministero dell'Interno e la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il gip David Salvucci ha rigettato tutte le altre richieste avanzate dai parenti delle vittime della strage di via D'Amelio e da Antonio Vullo l'unico superstite della strage. No anche per Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo Borsellino. L'udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 7 novembre per l'inizio della discussione da parte del pm Maurizio Bonaccorso.
Gli imputati sono i poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, che facevano è-parte del pool investigativo "Falcone Borsellino". Sono difesi dagli avvocati Giuseppe Seminara, Giuseppe Panepinto e Maria Giambra. Il procuratore Salvatore De Luca e il sostituto Maurizio Bonaccorso hanno già sollecitato il rinvio a giudizio dei 4 poliziotti.
DEPISTAGGIO BORSELLINO: GIP, 'FRATELLO GIUDICE E SCORTE NO PARTE CIVILE PER DIFETTO REQUISITI'
(Adnkronos) - Salvatore Borsellino, il fratello del giudice Paolo Borsellino, ma anche i familiari degli agenti di scorta uccisi nella strage di Via D'Amelio, non sono stati ammessi come parte civile nell'udienza preliminare del procedimento per il depistaggio sulle indagini per "difetto dei requisiti", come scrive il gip Davide Salvucci nella ordinanza.
Oltre a Salvatore Borsellino sono rimasti fuori dalle parti civili anche i fratelli di Claudio Traina, agente di scorta, Luciano e Giuseppe, ma anche Filomena Traina, la sorella. E ancora: la vedova e i figli di Agostino Catalano, il caposcorta, Antonio Vullo, l'unico sopravvissuto, la moglie di quest'ultimo, la sorella di Emanuela Loi. E altri familari degli agenti di scorta.
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