Francesca Santolini per la Stampa
“Cercare soluzioni concrete, volere un dialogo intergenerazionale, rispondere alla nostra protesta: non possiamo ignorarlo, le emissioni continuano ad aumentare, ma qualcosa si sta muovendo. Greta è riuscita a mobilitare un’intera generazione. L’incontro delle Nazioni Unite è una grande opportunità per un grande numero di Paesi, per sottoscrivere un quadro ambizioso contro il cambiamento climatico”. E’ ottimista Federica Gasbarro, classe 1995, portavoce del movimento Friday for the Future Roma e attivista contro i cambiamenti climatici.
Federica è l’unica ragazza italiana ad essere stata selezionata per partecipare allo Youth Summit dell’ONU sul Clima, dove sarà presente anche Greta, ma non parlerà per dar spazio agli altri ragazzi. Il summit è una piattaforma in cui i giovani leader sul clima metteranno a confronto le loro soluzioni su scala globale, per poi presentare le loro conclusioni al Vertice sull'azione per il clima che si svolgerà lunedì 23 settembre nel palazzo di vetro delle Nazioni Unite a New York.
Federica, rappresenterai l’Italia al primo Vertice dei giovani sul clima organizzato dall’Onu. Come è iniziato il tuo impegno per il clima?
Vengo da una famiglia molto attenta all’ambiente, mi hanno sempre educata al rispetto del pianeta in cui vivo. E poi gli studi che sto facendo in scienze biologiche mi hanno aiutata a comprendere da un punto di vista scientifico il dramma che il nostro pianeta sta vivendo.
Prima di iniziare i tuoi scioperi per il clima eri già impegnata in altre cause?
Non faccio parte di altri movimenti o associazioni, questa è la primissima volta che mi batto in prima persona concretamente.
E perché per il cambiamento climatico vale la pena scendere in piazza?
Perché si tratta di una vera crisi, se dovessimo perdere questa battaglia, i miei figli non conosceranno la Terra così come la sto conoscendo io. E perché non ci rendiamo conto che il cambiamento climatico non è solo la temperatura del pianeta che aumenta, ma sono anche le conseguenze sociali, economiche e umanitarie, penso per esempio ai migranti climatici.
Hai incontrato personalmente Greta Thunberg e l’hai accompagnata in piazza per lo Strike che si è tenuto ad Aprile 2019 a Roma, che impressione ti ha fatto?
Ero un po’ tesa quando l’ho incontrata perché mi metteva in soggezione, abbiamo parlato, mi ha chiesto cosa stavamo facendo a Roma con i Friday for future, voleva conoscere le nostre iniziative. E’ una ragazza molto curiosa e di poche parole, per me lei è il simbolo della nostra battaglia.
Cosa pensi della politica italiana, secondo sta agendo su questo tema?
Delle piccole cose sono state fatte, ma bisogna fare di più. Occorre realmente invertire la rotta, cambiare i sistemi di produzione, i sistemi di trasporto delle persone e delle cose, decarbonizzare l’economia.
Pensi davvero che sia possibile cambiare il nostro modello di sviluppo?
Dobbiamo essere visionari e non sognatori. Se tutti si fossero affidati alle logiche comuni, nessuno sarebbe mai andato sulla luna, sembrava impossibile all’epoca e invece ci sono riusciti. Volenti o nolenti questo cambiamento ci sarà perché le conseguenze del riscaldamento globale sono già oggi sotto gli occhi di tutti.
Greta è arrivata a NY in barca a vela ed è stata molto criticata. Cosa rispondi a chi critica Greta?
GRETA THUNBERG IN TRENO CON IL SUO PRANZO PER NIENTE ECO-FRIENDLY
Il viaggio di Greta in barca a vela era chiaramente un gesto simbolico, non è che tutti dobbiamo avere la barca a vela, ma tutti dovremmo avere più attenzione per l’ambiente. Quindi va bene la critica, ma mi auguro che queste persone dedichino un po’ del loro tempo anche a capire e ad ascoltare le parole di Greta e magari ad impegnarsi di più per l’ambiente!
Non pensi che dietro queste critiche ci sia anche un problema generazionale?
Noi scendiamo in piazza per difendere il nostro futuro, perché ci appartiene ed appartiene alle prossime generazioni. E poi io nel 2050 avrò 55 anni e sarò solo a metà della mia vita, quindi a me il futuro interessa….
Studi scienze biologiche e sei a pochi esami dalla laurea, cosa vuoi fare da grande?
GRETA THUNBERG CON BOTTIGLIA DI PLASTICA NELLO YACHT DI PIERRE CASIRAGHI
Io vorrei fare la scienziata e dare il mio contributo alla tutela dell’ambiente da un punto di vista scientifico. E già adesso lo sto facendo, sto scrivendo il mio primo libro in cui spiego in modo semplice cosa sono i cambiamenti climatici e in cui racconto qual è stato il percorso che mi ha portato dalle piazze, alle Nazioni Unite. Con Greta.
greta thunberg 9 greta thunberg sulla barca di pierre casiraghi boris herrmann greta thunberg greta thunberg sulla barca di pierre casiraghi 1 il tweet di greta thunberg in arrivo a new york
GRETA THUNBERG SULLA BARCA DI PIERRE CASIRAGHI