Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”
Alex Nain Saab Moran e Camilla Fabri
Appare difficile che la sua citazione del «faccio cose, vedo gente» di Nanni Moretti fosse voluta quando Camilla Fabri illustrava alla madre Sabrina il ruolo pensato per le due zie (sorelle della donna) che con il suo aiuto puntava a coinvolgere nell'affare: «Firmano cose, aprono conti».
Ma di sicuro la 28enne ex commessa della periferia romana e aspirante soubrette e miss, sapeva cosa stava facendo quando, sempre attraverso sua madre, trasmetteva loro le istruzioni per andare in scena a Dubai, Singapore, Parigi, Caracas, Istanbul: «Prima di tutto dovranno entrare da Louis Vuitton, Dior. Questi sono i completi, almeno quattro per uno, Alex vuole così».
È una maxi operazione di riciclaggio internazionale convogliata in una gestione strettamente familiare di prestanome quella naufragata ieri nelle cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma.
Alex Nain Saab Moran marito di Camilla Fabri
Lei, Camilla, factotum nella gestione occulta di una fetta dei miliardi di patrimonio del marito, è all'estero, irreperibile, ed eviterà i domiciliari. Lui, il facoltoso 51enne, il colombiano-libanese Alex Naim Saab Moran è detenuto negli Stati Uniti e sarebbe altrimenti finito in carcere come chiesto dal pm Francesco Cascini, che ha coordinato le complesse indagini del Nucleo Valutario della Guardia di finanza. In carcere sarebbe finito anche Lorenzo Antonelli (oggi forse a Dubai) marito della sorella di Camilla, Beatrice, anche lei indagata. Ai domiciliari vanno invece le suddette zie della Fabri, Arianna e Patrizia Fiore, 47 e 45 anni rispettivamente, le uniche presenti nella Capitale. A tutti viene contestata l'associazione a delinquere.
Saab Moran, amico del presidente venezuelano Nicolás Maduro, è sotto processo negli Stati Uniti e indagato dalle procure di mezza Europa come presunto «facilitatore» nel suo arricchimento illecito anche tramite la corruzione sugli appalti per gli aiuti alimentari alla popolazione. In questi mesi Camilla conduce una campagna in Venezuela per la liberazione del marito.
Parte dei suoi soldi sono transitati dall'Italia per essere ripuliti, convertiti in euro e poi nascosti in Russia (dove Moran e Fabri hanno vissuto per un periodo e dove è nato il loro secondo figlio) e in alcuni paradisi fiscali. Nell'ottobre 2019 la Finanza ha sequestrato un appartamento da 4,8 milioni di euro in via Condotti a Roma, acquistato tramite una società londinese ma di fatto di proprietà della 28enne.
Nella perquisizione, si apprende ora, sono emersi certificati per 120 chili di oro depositati a suo nome in una banca Svizzera.
Altri 1,8 milioni di euro sono stati sequestrati dal conto corrente di una banca italiana. Secondo gli inquirenti, l'equivalente di quanto avrebbero intascato le due zie di Fabri per aver fatto da prestanome in una trentina di società.
Camilla Fabri, riassume il gip, «aveva un ruolo centrale nel reclutare amici e parenti, nel distribuire compiti e stipendi e nell'organizzare viaggi».
«Alex sta cercando disperatamente uno come Lorenzo - scriveva la 28enne in chat alla madre - sui trent' anni, anche una donna». E alle preoccupazioni della donna per la vita a cui andava incontro l'altra figlia Beatrice, Camilla ribatteva: «Stai tranquilla, mami, la situazione si risolve vivendo a Dubai».
Quanto alle zie Arianna e Patrizia che «non avevano nessuna esperienza e, come per magia, diventano manager di società internazionali», il loro corrispettivo è di 5 mila euro al mese più «premi» da 15 mila euro all'occasione (25 mila per Lorenzo e Beatrice). Abbastanza per convincere anche Sabrina, la mamma di Camilla: «Wow, sono tantissimi». Anche lei si presta, ricordando a sua sorella Patrizia di «stampare e studiare in aereo il nickel e il carbone in inglese» per darsi una parvenza di credibilità: «Pure Lorenzo si sta studiando l'oro».
2 - CAMILLA FABRI, L'INCHIESTA RICICLAGGIO INTERNAZIONALE
Raffaella Troili per “il Messaggero”
Riciclaggio internazionale, ricercata come latitante l'ex modella romana Camilla Fabri, 28 anni, accusata di aver sottratto e reinvestito fondi umanitari destinati ai bambini del Venezuela. Continua la saga che vede coinvolto Alex Nain Saab Moran imprenditore colombiano arrestato nel 2020 vicino al presidente Maduro, la moglie, Camilla Fabri, ex commessa di Milano, avvenente modella di Fidene, ex del calciatore laziale Felipe Anderson, qualche comparsata in tv, poi la svolta, in costa Azzurra, l'amore e il matrimonio. E un appartamento intestato a via Condotti, la bella vita ai Parioli, ora desaparecida in Venezuela dove continua a combattere per la liberazione del marito.
Il Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza, su richiesta della Procura di Roma, ha dato esecuzione a una ordinanza emessa dal gip del Tribunale capitolino di misure cautelari personali nei confronti di cinque soggetti. L'indagine, coordinata dalla Procura, riguarda un'ipotesi di riciclaggio internazionale di somme che sarebbero provente dei reati ipotizzati di corruzione e di appropriazione indebita di fondi pubblici venezuelani, destinati all'attuazione di un programma di sussidi alimentari, per i quali l'imprenditore colombiano risulta imputato di fronte all'Autorità giudiziaria statunitense.
Alex Saab, di recente arrestato all'aeroporto dell'isola di Capo Verde ed estradato in esecuzione del mandato emesso dagli Stati Uniti, avrebbe inoltre costituito numerose società attraverso le quali riciclare i proventi illeciti. In tale contesto investigativo, su delega della Procura capitolina, nell'ottobre 2019 lo stesso Nucleo speciale aveva già sottoposto a sequestro un appartamento di pregio nel centro storico, un attico al quarto piano, in via Condotti del valore di circa euro 4,8 milioni intestato alla moglie, nonché 1,8 milioni di euro giacenti su un conto corrente acceso presso una banca italiana.
In base agli elementi finora raccolti dalle Fiamme Gialle, sono emersi indizi secondo i quali l'imprenditore colombiano avrebbe fittiziamente intestato le società di diritto estero a quattro cittadini italiani (familiari della moglie) che avrebbero quindi agito quali prestanomi.
Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, il gip del Tribunale di Roma ha ora disposto: la custodia in carcere nei confronti di 2 indagati, le zie di Camilla, Arianna e Patrizia Fiore, 45 e 47 anni, gli arresti domiciliari nei confronti di 3; il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un importo di 1,6 mln di euro.
LE MISURE Ai domiciliari il cognato Lorenzo Antonelli e la moglie Beatrice Fabri, sorella di Camilla, il fratello di Alex, Luis Alberto Saab Moran. Il denaro di Fabri sembra che arrivasse dal Regno Unito con versamenti dalla Kinlock Investment, una compagnia controllata da Antonelli, con azioni di un trust britannico e una compagnia di Dubai. «Secondo le indagini si legge su PanAm Post -, Antonelli è uno degli altri prestanome di Alex Saab e fa parte della direzione di Adon Trading FZE e altre compagnie controllate da lui. Camilla Fabri e Lorenzo Antonelli hanno casi aperti in Italia per riciclaggio, e le indagini seguono la pista di soldi arrivati da una rete di almeno 10 imprese».
Camilla attualmente si trova fuori dall'Italia ed è irreperibile, mentre il marito cinquantunenne Alex Naim Saab Moran è detenuto negli Stati Uniti. La modella, proprio nei giorni scorsi in Venezuela ha organizzato una manifestazione per chiedere la liberazione del marito. Sul palco una donna convinta dell'innocenza del marito, intorno a lei migliaia di persone. Il paradosso è che Alex Saab, era ricercato in tutto il mondo per via di una maxi tangente partita proprio dal Venezuela. Un patrimonio di 350 milioni di dollari riversati in vari paradisi fiscali, frutto di un giro di riciclaggio complicatissimo, di fatto rubati dai contratti sui sussidi alimentari che il Governo del Venezuela aveva stanziato per i più indigenti.