TUTTE LE STRADE PORTANO AI ROM - TAMARA ECCLESTONE E IL FURTO DEL SECOLO: I GIOIELLI IN ORO FUSI NEL CAMPO ROM DI MILANO - IL PIANO PER L’ASSALTO ALLA VILLA LONDINESE MATURATO TRA I NOMADI DI VIA MONTE BISBINO. DOPO LA CONFESSIONE DI ALESSANDRO MALTESE ORA È IL TURNO DI ALESSANDRO DONATI. IL BOTTINO, TRA I 20 E I 50 MILIONI DI EURO, MAI RECUPERATO – IL DOCUMENTARIO DELLA BBC
Andrea Galli per corriere.it
Il secondo milanese alla sbarra seguirà il primo. Dopo le ammissioni, martedì, del 44enne Alessandro Maltese, la prossima settimana Alessandro Donati, 43 anni, dovrebbe dichiarare ai giudici le proprie responsabilità. Il processo in corso a Londra sul cosiddetto «furto del secolo», avvenuto nel dicembre 2019 nella villa (in teoria) super-vigilata di Tamara Ecclestone, la figlia dell’ex patron della Formula 1, potrebbe presto definire — se verranno confermate queste voci investigative e legali — le totali coordinate dell’azione criminale. O forse no.
L’amicizia
Intanto il bottino, valutato tra i 20 e i 50 milioni di euro — la vittima, all’epoca in vacanza in Lapponia, non ha mai fornito l’elenco esatto dei gioielli e del denaro depredati, men che meno l’ammontare — non è stato trovato. Per quanto riguarda i pezzi in oro, probabile siano stati fusi in una delle «fabbriche» esistenti nei campi rom del Nord Italia. Del resto questa vicenda, che sta affascinando gli inglesi tanto che la Bbc è partita per un documentario in grande stile, è connessa proprio a un insediamento di nomadi.
Quello milanese di via Monte Bisbino, sul quale sia Donati sia Maltese hanno gravitato a lungo, come la prima persona arrestata da Scotland Yard, la 47enne romena Maria Mester, poi rilasciata perché la corte ha creduto alla sua difesa: quel gioiello che aveva addosso al momento della cattura, e appartenente a Tamara, era il regalo di un uomo – quale di preciso lei non l’aveva detto – incontrato come cliente, in quanto la donna sarebbe una escort a pagamento.
Rimane da definire la posizione del 23enne Jugoslav Jovanovic, di origini slave e anch’egli correlato al campo di via Monte Bisbino, dove si sarebbe nascosto prima dell’arresto. Finito l’elenco? Per niente. Manca all’appello forse il vero capo, quel Daniel Vukovic, croato e ancora una volta legato a Monte Bisbino, un 32enne abile a cambiare identità, e cinque giorni dopo il furto, realizzato passando attraverso una finestra sul retro e aprendo una delle quattro casseforti, salito su un aereo con destinazione Belgrado.
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