1 – SALVINI E CONTE LAVORANO ALLA TAV: PUR DI FARLA SI POTREBBE CAMBIARE TRACCIATO
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/alchimie-governo-non-sprofondare-maio-tentato-206670.htm
2 – I CINQUE STELLE SI SPACCANO SULL'APERTURA DI CASTELLI ALLA TAV "LEGGERA"
Federica Cravero per www.repubblica.it
Sarà la Torino- Lione uno dei temi più scottanti che Luigi Di Maio dovrà affrontare durante l’incontro che avrà con eletti e attivisti di Piemonte e Valle d’Aosta il 5 luglio. Una scossa di terremoto, infatti, sono state le dichiarazioni rilasciate sulle pagine di Repubblica dalla sottosegretaria all’Economia 5 Stelle Laura Castelli, che sono state interpretate come un segnale di apertura all’alta velocità, mostrando una spaccatura all’interno del movimento 5 Stelle tra chi in Piemonte continua ad opporsi strenuamente e chi invece, soprattutto nel resto d’Italia, lo vede come uno dei tanti temi di confronto con l’ala leghista del governo. «Ne parleremo durante l'assembla fissata per il 5 luglio, è necessario un confronto tra tutti prima di prendere una posizione » , frena Daniela Albano, consigliera 5S in Sala Rossa.
In particolare Castelli ha citato una soluzione di compromesso a cui stanno lavorando sindaci della Valsusa — e che sarebbe stata già ventilata anche alla Francia — che è quella proposta da Nilo Durbiano, che l’aveva elaborata quando era sindaco di Venaus, carica coperta fino a un mese fa. Una proposta, soprannominata “ Nilo- Tav”, che si propone, sulla scia di altre “ mini- Tav” di conciliare posizioni tanto diverse sulla Torino-Lione.
«Il mio non è un progetto, ma una soluzione politica — spiega Durbiano — perché io non sono un tecnico, ma ero un sindaco di paese » . I pilastri fondamentali della sua idea sono di togliere uno dei due binari dall’attuale tunnel del Frejus per renderlo a senso unico e metterlo in sicurezza, scavandone un altro parallelo, da Oulx a Modane, per l’altro senso di marcia. Inoltre Durbiano vorrebbe spostare la stazione internazionale da Susa a Bardonecchia, per potenziare lo sviluppo dell’alta valle e liberare il nodo ferroviario di Torino con la gronda di Orbassano e Moncalieri. « In tutto si scaverebbero 15 chilometri di tunnel contro i 57 moltiplicati per tre canne del tunnel di base: anche un bambino capisce che si rismarmiano tempo e denaro » , sintetizza Durbiano.
Eppure, quando lo aveva presentato, non aveva convinto né i Cinque stelle piemontesi né i No Tav. E tantomeno i Sì Tav: Paolo Foietta, ex commissario di governo della Torino- Lione, aveva studiato quella proposta, « che però finiva per costare quanto il progetto attuale, senza garantire gli stessi volumi di merci — afferma Foietta — Si tratta di una mossa disperata che riporta indietro le lancette di 20 anni quando questa ipotesi era stata studiata dalla Provincia di Torino alla fine degli anni 90 per poi essere scartata perché giudicata costosa e insensata».
Per questo nessuno immaginava che la proposta sarebbe andata avanti. Invece Durbiano, in qualità di primo cittadino, mesi fa ha scritto al presidente del consiglio Giuseppe Conte, al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e ai due vicepremieri Matteo Salvini e Luigi di Maio. In questi mesi il suo dossier è stato letto e analizzato. « È stato preso in seria considerazione perché permette di salvaguardare gli standard europei ed evitare brutte figure — continua l’ex sindaco — Mi hanno convocato in prefettura e sono andato anche a Roma » . E a quanto pare il tentativo titanico dei Cinque stelle ora è di farlo piacere alla Lega e alla Francia.
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