ARCHEO-VIDEO! L’INDIMENTICABILE LITIGIO DEL 1992 IN CUI PAOLO PILLITTERI INSULTAVA I LEGHISTI CHIAMANDOLI “RAZZISTI E FASCISTI” – I LAVORATORI DURANTE UNO SCIOPERO ORGANIZZATO DAL CARROCCIO PROTESTAVANO CONTRO L’INSICUREZZA, A LORO DIRE, CAUSATA DALLA PRESENZA DI IMMIGRATI STRANIERI E ROM E L’ALLORA SINDACO DI MILANO ALL’INVITO DI PORTARSELI SOTTO CASA SUA DIVENTO’ UNA FURIA: “SIETE LA VERGOGNA DI MILANO” - BOBO CRAXI: "IL DIVIETO A PILLITTERI DI PARTECIPARE AI FUNERALI DI MIO PADRE? FU UNA CAROGNATA DI BORRELLI" - VIDEO
Da rivistastudio.com - Estratti
Paolo Pillitteri è morto giovedì 5 dicembre 2024: è stato sindaco di Milano per sei anni, dal 1986 al 1992, alcuni dei mesi più caotici per la città dal Dopoguerra. Se si esclude il mandato-lampo del successore Giampiero Borghini, è stato l’ultimo sindaco socialista meneghino, succeduto dal leghista Marco Formentini. Anche per questo l’amministrazione Pillitteri è stata una delle più importanti per Milano: nei suoi complessi anni da sindaco si è trovato ad amministrare, da un lato, la “Milano da bere” ricordata con forse troppa ingenua nostalgia, dall’altro i forti contrasti sociali provocati dall’aumento della cittadinanza sia italiana che straniera e dalle conseguenti reazioni avverse, spesso apertamente razziste.
Proprio nell’ambito di questi mutamenti si colloca un video – reperto storico – che ancora si trova su YouTube e venne registrato nel 1992, ultimo anno di mandato di Pillitteri. Ci troviamo in un deposito Atm, la società di trasporto pubblico cittadina, durante uno sciopero organizzato dalla Lega Nord, sempre più forte sul territorio. I lavoratori protestavano contro l’insicurezza, a loro dire, causata dalla presenza di immigrati stranieri e rom fuori dal deposito. A sorpresa, Pillitteri irruppe al deposito, furibondo. «Siete razzisti e fascisti», urla. Dall’altra parte, un grande classico: «Se li porti sotto casa sua».
Pillitteri continua a dare dei razzisti agli scioperanti, cedendo purtroppo in dei riflessi classisti quando li apostrofa come «straccioni». «Se questo vuol dire essere fascisti, noi siamo fascisti», risponde uno dei sindacalisti della giovane Lega, forse inconsapevolmente citando il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925, dopo l’omicidio Matteotti. «Siete la vergogna di Milano», continua Pillitteri. E quando qualcuno gli suggerisce di calmarsi, continua:
«Cosa basta? Cosa credete, che queste cose finiscano qui? Che finisca qui il razzismo? Pensate che le cose vadano a posto in questa città se non si riesce a sopportare un minimo di disagio? Si blocca un’intera città perché si ha paura di che cosa? Di chi? Di quattro poveracci? Così è diventata Milano? Si blocca la città perché fuori ci sono due “vu cumprà”?» (il gergo era pur sempre quello degli anni Ottanta-Novanta). «Avete detto delle cose indegne. Siete intolleranti. Vi dovete vergognare», conclude, mentre se ne va
Pillitteri: Bobo Craxi, 'divieto partecipare ai funerali mio padre? Fu carognata di Borrelli...'
PAOLO PILLITTERI BETTINO CRAXI
(Adnkronos) "Fu una carognata di Borrelli..." ricorda all'Adnkronos Bobo Craxi, riferendosi al divieto imposto a Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano e oggi scomparso, di partecipare ai funerali di Bettino Craxi il 21 gennaio 2000. "Il problema di Borrelli, e non solo suo, ma di tutti i giudici, era quello di evitare ogni collegamento con il potere politico" sottolinea.
In quell'occasione, Pillitteri dichiarò che, non potendo portare un fiore sulla tomba in Tunisia, lo avrebbe deposto sul monumento dedicato a Filippo Turati: "Un gesto simbolico tipico di chi si sente tra i vinti, o almeno tra coloro considerati tali, costretti per sopravvivere a ricorrere a simboli," osserva Craxi. "Il significato più importante, però, stava nel rendere omaggio alla fonte del riformismo che ha ispirato il pensiero socialista per un intero secolo. Paolo era profondamente legato a quell’idea, un turatiano-saragattiano convinto.
Era un classico socialdemocratico," aggiunge, "ma con una fortissima propensione culturale, essendo nato come critico cinematografico. Fondeva queste due passioni, la politica e la cultura cinematografica. "Riguardo alla condanna subita da Pillitteri durante Mani Pulite, Craxi riflette: "Quel sistema di redistribuzione allegra e percentuale delle risorse pubbliche coinvolgeva tutti i partiti, in particolare a Milano e in Lombardia. Nulla a che vedere con la retorica gonfiata che c'è stata costruita sopra".
BETTINO CRAXI E PAOLO PILLITTERIPILLITTERI CON STEFANIA CRAXIpaolo pillitteri rosilde craxibobo craxi foto di baccobobo craxi foto di baccopaolo pillitteri bettino craxi