hollande macron julie gayet

ET VOILA'! LA RESURREZIONE DI MONSIEUR HOLLANDE: DA AFFOSSATORE DELLA SINISTRA A SUO "SALVATORE"  – COME DAGO DIXIT, IL GRIGIO HOLLANDE STA RESUSCITANDO SE STESSO - UNA FOTO SUL MOTORINO CON LA SUA AMANTE JULIE GAYET TRAVOLSE LA SUA PRESIDENZA - ORA È TORNATO IN PISTA CON COMIZI DI FUOCO CONTRO "LA FINANZA" ED È IL MIGLIOR ALLEATO DI MACRON - PUÒ ESSERE L’UOMO GIUSTO PER RICOPRIRE IL RUOLO DI PREMIER DI UN ESECUTIVO DI LARGHE INTESE - QUIRICO: "NON SI CAPISCE COME UN ECTOPLASMA PRIVO DI QUALITA' COME HOLLANDE SIA DIVENTATO PRESIDENTE. E' UN PRESSAPOCO EPPURE ORA RISORGE. LA MEMORIA UMANA E' DAVVERO LABILE..."

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-ariecco-ciccio-dopo-aver-reinventato-partito-401424.htm

 

Domenico Quirico per "la Stampa" -Estratti

 

hollande macron

Qual è la eredità di un uomo politico come Francois Hollande? Le roventi polemiche, forse, o il ricordo di una forte intelligenza a cui purtroppo non si accompagnava un sufficiente coraggio morale, dettaglio che sfortunatamente azzoppa molti presunti talenti? No. La sua eredità politica è un motorino, anzi un Piaggio a tre ruote, anno di costruzione 2009, oltre centomila onesti chilometri sul groppone.

 

Il socialista Hollande si è installato nella Storia di Francia issato su questa specie di motocarro, strumento di presidenziali viaggi adulterini alla maison di tal charmante Julie Gayet, se ben ricordo di professione attrice.

 

E anche qui affoghiamo in un copione squallidamente banale: un altro socialista, ma di ben altro metallo, Mitterrand era allegramente bigamo ma l'adultera almeno dirigeva gli affari del Louvre. Suvvia: anche nell'adulterio ci vuole un po' di grandeur...

(…)

julie gayet hollande

Come ha fatto un tipo così ovvio grigio inutile superfluo, ectoplasma privo di qualsiasi qualità, a diventare presidente della quinta, sesta, ottava potenza del mondo o giù di lì? Tanta gente in Francia se lo chiede ancora oggi tutti i giorni.

 

Come ha fatto partendo da quella irrilevanza, dalle promesse campate in aria, dal tran tran del dire una cosa per farne un'altra, ma non per astuzia per incapacità e ignavia, a scalare, dalla sua dimensione politica che è il congresso dipartimentale del Ps, la vetta del potere?

 

Cerchi di definirlo Hollande: un tattico astuto... uno statista… un ideologo? Sempre qualcosa di meno… un po' più sotto... rami secondari... sottomarche... dintorni... più o meno... non del tutto… quasi... all'incirca. Hollande è fatto così. Un pressapoco.

 

Per quale magia, dopo aver annientato in appena cinque anni di presidenza il Partito socialista, si riparla di lui come possibile candidato di mediazione alla carica di primo ministro per tenere in piedi le frattaglie di un altro mediocre, Macron? A guardare le rare fotografie di questi anni di retraite sentivi perfino a distanza un odore di stantio, di casa vecchia, di polvere antica che pizzicava la gola.

HOLLANDE GAYET

 

Non si è ricandidato nel 2017 ma non per discrezione del potere, semplicemente perché non lo avrebbero votato, con un partito glorioso e venerabile che aveva ridotto a una cripta dalle ombre fitte, con dentro nessuno.

 

Chi l'avrebbe detto? Il miracolo delle desistenze e dei ritiri lo ha riportato all'Assemblea nazionale dal suo vecchio feudo, si fa per dire, della Corrèze. Avete visto come gli fanno festa i neo eletti della resurrezione gauchista, affascinati dal moto delle sue mani grassocce che, se non fosse laicissimo, diresti allenate al rosario? La memoria umana soprattutto in tema di spiacevolezze è davvero labile e ritrosa. La resurrezione gli ha dato coraggio, ascoltate come stronca le pretese di Mélenchon di avere il premierato: stai zitto! Olà!

 

Non lo riconosciamo più. Le frasi lapidarie da mettere dopo un'ora sotto il tappeto erano una sua caratteristica.

FRANC?OIS HOLLANDE IN SCOOTER

Nel 2012 fu eletto senza molta gloria, pur di togliersi dal tiggì serale Sarkozy, Carlà, la suocera e compagnia, i francesi avrebbero votato il cavallo di Caligola. C'era lui sulla scheda, allonsanfàn! Comizio a Bourget.

 

Scandisce tra il delirio popolare una frase da lapide: «Il mio vero avversario è il mondo della finanza!». Parole grosse. I druidi socialisti strabuzzano gli occhi, si spellano le mani: abbiamo trovato un capo, un altro Jaurès.

 

Adesso Ségolène Royal, che ne fu compagna e non solo di partito, sostiene che l'aveva copiata da qualcun altro. Ma no ma no... Erano soltanto quelle che lui chiamava formulette elettorali. Come lo slogan che aveva scelto per la campagna: cambiare, è ora. Icastico, efficace. Ma privo di contenuti.

 

SEGOLENE ROYAL FRANCOIS HOLLANDE ENA

Come la promessa di una tassa del settantacinque per cento sui grandi patrimoni o di invertire nel giro di un anno il corso della disoccupazione... Piccoli calcoli per tirare avanti neghittosamente giorno per giorno, la politica come deposito di bric-à-brac, di astuzie, bugie anche con i ministri più vicini, alcuni di qualità ma sciupati con minuzioso accanimento catastale.

 

Dalle transazioni permanenti, dalle indifferenze cercarono di tirarlo fuori nel 2015 i jihadisti confezionando un Undici Settembre in pieno centro della capitale. Era un momento eroico addirittura, suo malgrado. La foto ricordo di quei giorni tremendi lo inquadra mentre cammina nella marcia contro il terrorismo avvinghiato ad alcune delle peggiori canaglie della FrançAfrique.

jack lang hollandehollande

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…